venerdì, luglio 27, 2007

Quando penserò a questo periodo

fa caldo. ormai è provato che non mi va bene niente. e questo complica la ricerca della felicità.
Periodo di filosofia spiccia. Ho enunciato una serie di teorie verificabili. Ne produco talmente tante che non saprei da quale partire.
Sto incolpando il caldo di tutto. Il caldo fa venire le occhiaie. Per colpa del caldo mi lascio travolgere dagli eventi. E' piu facile.
Funziona cosi: ti fai travolgere dalle seghe mentali, soprattutto mentre guidi o sei in attesa cioè mentre il tuo cervello non deve fare altro. Per esempio stamattina pensavo che mi dimentico le cose perchè mentre penso ad una cosa c'è già l'altra che bussa, entra e cancella l'altra. cosi ho passato il tragitto in macchina a ripetere a voce alta "telefono maurizio e forchetta, telefono maurizio e forchetta..". Unico modo in assenza di post-it. che comunque finirebbero spiegazzati insieme agli altri nella borsa.
Dicevo che mi faccio travolgere da pensieri, idee geniali (solo in quel momento), sono entusiasta e... ora di mettere in atto nn ne ho voglia e finisco col cazzeggiare o seguire la massa che non fa niente. ma come fa la gente (generalizzo) a vivere di lavoro o addirittura studio (nel senso che ha quei due esami da dare e fa quello tutto il giorno) e ad accontentarsi dell'aperitivo alle 7, del sotto l'orologio alle 10 e della discoteca?
Boh. Ma se straparlo credo sia colpa del caldo.

Ah volevo ringraziare il signor messenger perche senza di lui avrei perso un sacco di amici. o conoscenti. anche se quando poi li vedi in faccia si susseguono momenti di vuoto e imbarazzo.
Questa cosa mi da un pò fastidio.

Ho deciso di lasciare libero sfogo al mio parlare inconcludente ed alla capacità di passare da un discorso all'altro per una serie di collegamenti laterali velocissimi.
Quando passi un periodo di mediocrità tutto è concesso. Che poi è meno mediocre degli altri.
Sto leggendo un libro (non ho ben capito se è da bambini o no) che dice che nessun giorno è normale in quanto diverso dall'altro. Vero.

[continua...]

incertezza di base.
voglia di partire.
i soldi fanno la felicità.
non cambierò mai.
si stava meglio quando si stava peggio.
vorrei sapere piu lingue.

lunedì, luglio 23, 2007

I sogni son desideri?

Dai manoscritti di pat:

"Mi sono chiesta quale sia l'età minima per sognare. Vorrei trovare un cartello tipo quelli che si trovano appesi alle vetrine dei negozi "Cercasi apprendista max 25 anni" . Ogni volta che pensavo di cambiare lavoro, trovavo sempre uno di questi cartelli in linea d'aria col mio sguardo e puntualmente sforavo sempre l'età max di un anno. Comunque vorrei trovare 1 di quei cartelli con scritto "età max per sognare: 25 anni" Io ne ho 26. Sarebbe perfetto. Risolverei un sacco di problemi. Mi risolverei.
Una volta davo più retta ai miei sogni; quando mi capitava di essere arrabiata mi dicevo: "Ecco adesso farò questa cosa, così la metto nel culo a tutti" Poi la rabbia passava e il sogno veniva ripegato come un foglietto di carta su cui hai segnato un appunto che momentanemente non ti serve.
Io non riesco a immaginare una vita diversa da come ce l'ho adesso. O meglio ho smesso di immaginarla nel momento in cui ho iniziato a pensare che nel mondo poteva esistere qualcuno che si immaginava la sua sua vita come la mia.
A volte vorrei incontrarlo questo qualcuno.
Chissà perchè si tende a inseguire quello che non si ha. Io fondamentalmente ho tutto. Magari non proprio come vorrei, ma ho tutto. ...beh no...mi mancano un gatto obeso (no vale non mi prendo il tuo trovatello dell'autogrill), una mansarda a Parigi, dei vestiti tipici francesi, una bicicletta arrugginita e un lavoro come cameriera in un piccolo locale da clientela abituale. Un" Cafè" francese.
Dove con un grembiulino rosa sopra i miei vestiti francesi, potrei servire fragranti croissants caldi e un ottimo caffè annacquato, il tutto condito da un dolce sorriso e un:

"Bonjour, ça va?"

giovedì, luglio 19, 2007

Acquario.

Come ogni buon proprietario, ogni tanto passo a controllare il negozio, anche se i forni sono spenti e i panettieri in ferie. I panettieri dell'Uomo Focaccina credo siano i più fortunati in quanto a ferie. Se volete mandate un CV, valuteremo le vostre proposte.

Già che c'ero ho sfornato un muffin. Assaggiatelo.

La mia collega Patty in questo momento è in campeggio, per lavoro ovviamente. Io invece continuo le lotte contro l'aria condizionata che tra un pò mi condizionerà anche l'umore.
Questa settimana l'ho dedicata a fare un pò di ordine nel mio cervello, ho creato un pò di cartelle (città, lavoro, campagna anti aria condizionata, lamenti). La cartella lamenti era stracolma tanto che ho dovuto creare "lamenti 2".
Comunque, come tutte le volte, la necessità di fare ordine non fa altro che creare l'effetto contrario. Confusione. A volte penso se non sia meglio mettere a riposo il cervello, vedere solo ciò che è bello, farsi travolgere dagli eventi.
Ma io non sono cosi. Ogni tanto stacco la spina ma basta un solo piccolo stimolo nuovo, una scarica piccolissima e ci siamo di nuovo. La passività non mi piace, mi annoia, non mi da soddisfazioni. Per questo mi ritengo inaffidabile. Non credo di riuscire a prendere un impegno a lungo termine senza avere ripensamenti, a meno che non sia una cosa che mi piace davvero.
Credo però di aver capito cosa voglio e dove voglio arrivare, questo è uno dei pochi punti saldi.
Vedo tanta gente vivere secondo i canoni della società, seguendo la catena studio-lavoro-matrimonio. Ma chi ha deciso che è questa la normalità. Forse è solo la strada più semplice. O forse è il sonno che mi fa straparlare.
Ieri patty mi ha chiesto se a 26 anni può ancora sognare. Voleva che le rispondessi "solo fino a 25". Ma lo sappiamo tutte e due che non è cosi.
Se smetti di sognare non ti rimane niente.

lunedì, luglio 16, 2007

emoticon

post dedicato :D

sabato, luglio 14, 2007

Giù le serrande. Non pasticciatele.

Le ragazze focaccina si concedono un pò di riposo

CHIUSO PER
FERIE


dal 16 luglio al 31 agosto. circa.

Ci riserviamo qualche capatina periodica se c'è qualche nuova paranoia di particolare importanza o un internet point lungo il litorale. Non siamo cosi fortunate da avere un mese e mezzo di vacanza ma dato il perfetto alternarsi delle nostre ferie ne approfittiamo per far raffreddare la tastiera e far partire i nostri fans senza remore.
Nel frattempo leggetevi gli ultimi post appena sfornati. Faremo i salti mortali per rispondere ai commenti.
Le imperfette Ragazze Focaccina.

venerdì, luglio 13, 2007

Play


Nell’era del dvd, noi abbiamo fatto un salto indietro con il Videoregistratore e delle Cassette da Videocamera dal titolo “Capodanno 2000 – Roma” e “Capodanno 2001 Firenze”.
Quando ancora senza troppi pensieri, si prendeva e si partiva con un treno per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo. Tra Amiche.

Tu chiamale se vuoi emozioni.

Trovarsi su una metro e accarezzare la pelliccia di una romana sconosciuta, con versi di gatto in sottofondo; cellulari di altre generazioni che squillano con suonerie che ora potrebbero risultare improbabili, conoscenze che sono passate davanti alla nostra telecamera e lì sono rimaste impresse; una pista da pattinaggio dove all’improvviso la telecamera va giù insieme a chi teneva l’occhio dietro. (ok ok sono caduta su una bambina che mi ha tagliato la strada); ostelli che di ostello avevano ben poco, freddo tanto freddo, pettinature che non si possono descrivere. Piumini (andavano così di moda..), cappellini grigi (andavano pure quelli così di moda..), facce da filmini, paranoie di passaggio, conquiste da vacanza, risate, bolle di sapone, balli in mezzo alla strada ( a volte diventavamo un misto tra animatrici da villaggio e guide turistiche); un finale a sorpresa nel capodanno romano dove non si saprà mai cosa scrissi al mio amico romano perché la cassetta finisce proprio sul più bello lasciando tutti col fiato sospeso. “lui mi ha scritto..e io gli ho scrittooo…” puff fine cassetta.

Dei visi da bambine, anzi ragazzine…poco più che 18enni.
Ingenuità, spensieratezza,
Guardavo lo schermo e vedevo le mie amiche di sempre.
Mi giravo e vedevo le mie amiche di sempre.
Fa strano perché io me le vedo così come nel video.
E invece le Piccole donne “crescono” .
Ieri ho passato tutto il giorno a pensare a quei tempi. Solo sette anni fa. E’ cambiato tutto ma fondamentalmente (non potete capire quanto sia difficile scrivere al pc fondamentalmente) non è cambiato niente,( a parte qualche pettinatura,qualche sopracciglia assottigliata e qualche montatura degli occhiali, fortunatamente)

Manca all’appello “Sardegna (l’anno non me lo ricordo, non ho un buon rapporto con le date e no, non ho voglia di fare il conto)
Sembrava un “Sapore di mare”, un “Sapore di mare 2” e un Sapore di mare sette anni dopo.
Anzi…questo capitolo in realtà deve essere ancora da scritto.

giovedì, luglio 12, 2007

Amo Marco Bellavia.

"Stiamo subendo un processo di entropia"
Melania sa sempre cosa dire. Probabilmente oggi, 6 ragazze di provincia hanno passato la giornata a crogiolarsi su come sono cambiate. 4 ragioniere e 2 geometre che vedevano a modo loro le cappelle fiorentine e in parallelo una ragioniera per scelta d'altri, una tesista blockbustergirl, un'addetta alle liste nozze, una quasi ingegnere-architetto, una grafica e un'eclettica del lavoro. Che non le vedono più. Mmm. Cioè non so. In stile Roccoccò.
Beh, tutte li davanti a uno schermo a ridere. Sei ragazze dai 16 ai 18 anni non potevano chiedere di più di quel periodo. Non sto a descrivere minuziosamente come e in che modo è avvenuto il cambiamento, userò la giustificazione "siamo cresciute".
Ma dove?!?
Noi, fondamentalmente sempre 16enni, sempre a lottare contro la maturità. Il mondo ci vuole far crescere. L'unica differenza è data dalle facce pulite, senza occhiaie o segni di stress.
Io sono cambiata nelle sopracciglia per esempio. In quel periodo mi facevo le sopracciglia ad arco, tipo il ponte Tiziano, per farmi capire. Per chi è di fuori basta l'idea dell'arco o del semicerchio. E poi nel filmino di Firenze, cioè a Firenze ero un ombra tipo Fish nei video dei Sottotono. Stavo passando un periodo di simil depressione alternato da attacchi di panico. E qui se non l'ho fatto prima vorrei ringraziare Perania per essermi stata vicina quella notte insonne quando mi faceva male un punto della testa, lo ricordo ancora. E' inutile, non lo vuole ammettere ma è saggia.
Ma voglio che sia Patty a raccontare tutto.
Ora vi bisbiglio solo che mentre sono qui a scrivere i miei credono di essere a Woodstock con radio a tutto volume e candele in giardino. Chissà se oggi sono andati all'ikea davvero o se sono passati solo un secondo a prendere due cornici Nyttja e un tappeto di canapa.
Il titolo del post invece (perchè tocco spesso il filo del fuorititolo ma fa tutto parte dei miei processi mentali) ha un senso.
Abbiamo preso sul serio il nostro ritorno alla spensieratezza. Sul sito di Cioè chiedevano chi fosse il tuo boy preferito. Scamarcio, Jesse Mc Cartney o il tuo boy. Il mio boy. Non conosco i miti moderni. Prima vengono Marco Bellavia, Luke Perry, Brian Austin Green, Jason.
Vado giù alla festa, si suona Creuza de ma.
Tvttttb.

mercoledì, luglio 11, 2007

Cosa intendo.


(e qua parte un motivetto di Yann Thiersen)

lunedì, luglio 09, 2007

Tutti volere pinguino de longhi



Ho freddo. E ho un ufficio contro. Il fatto è che io l'aria condizionata non la sopporto proprio, neanche in macchina la riesco a tenere accesa, quindi si, mi sa che sono io l'esagerata.
Il fatto è che queste correnti d'aria fredda e secca mi fanno dimenticare di essere in estate, a volte guardo fuori e dico: toh, c'è il sole. Mi piace vestirmi leggera d'estate. Oggi ho osato la gonna ma mi sto già pentendo..eppure qui hanno tutti caldo.
I sintomi dell'intossicazione da aria condizionata:
- pelle d'oca
- occhi secchi
- mal di testa localizzato tra le 2 arcate sopraccigliari.
C'è anche da dire che sono proprio sotto il bocchettone al confluire delle 2 correnti..
Chissà quanta gente mi invidia invece..
Eppure l'estate è da vivere un pò per quello che è: ventilatori, ascelle maleodoranti di qualche collega particolarmente sensibile al caldo, gonne, canotte, ventagli.
Sto subendo la crisi da "non mi rendo conto di essere in estate" e questo mi disorienta.
Non sono proprio fatta per la vita da ufficio. La location ideale sarebbe in riva a una piscina, sotto l'ombrellone, con alternati bagni per rinfrescarsi e sgranchirsi un pò. Magari musica e massaggiatori brasiliani.
Per questo propongo la campagna anti-aria condizionata. Gioverebbe alla salute fisica (e psicologica di tutti)

che nervoso...


h 10.08
Questo è uno di quei post autodistruttivi, che scaturisce da una notte con attività onirica intensa e turbolenta. Quelle notti che ti fanno svegliare con la fronte aggrottata. E all'inizio non sai perchè. Me ne sono accorta stamattina quando ho guardato le lenzuola del mio letto. Avevo pensato di chiedere a mia mamma di stirarle di nuovo perchè erano tutte accartocciate e piegate in fondo e sul lato destro del letto. I cuscini messi aV, anzi a V capovolta. Credo che abbia un nome la V capovolta.
Dalle lenzuola di un letto di capiscono tante cose. Ci sono dei giorni in cui come mi metto, mi risveglio. E le lenzuola sono lì belle, candide, e a rifare il letto ci metti due secondi. Stamattina ho lasciato perdere, tanto ero già nervosa, e sentire mia mamma agitarsi non mi avrebbe spostato di tanto la giornata. Quando poi ho guardato fuori dalla finestra, il mio umore da grigio chiaro è diventato grigio scuro.

h 19.22
Il cielo è diventato azzurro. Anche il mio umore non è più grigio. Tende al marrone chiaro. Non so esattamente come sia un umore marrone chiaro in realtà. Forse lo scoprirò stasera quando dovrò affrontare la mia camera da letto. Io non ho mai conosciuto nessuno con un rapporto conflittuale con la sua camera da letto come ce l'ho io.
Una mosca continua ad appoggiarsi sulle mie spalle e confesso che vorrei vederla schiacciata tra un tavolo e un picchietto. Come se in questa stanza fossi l'unica attrazione.
In effetti in ufficio non c'è più nessuno.

Vorrei lanciare una freccetta verso quelli che fanno finta di non vederti.
E sulle persone vigliacche.
Veramente vorrei lanciare qualcosa di più di una freccetta.
Poi uno si chiede come mai sogna che distrugge le cose.

:D

mercoledì, luglio 04, 2007

Periodi di protesta sociale



Questo è uno dei miei post naturalisti. Quelli da protesta sociale tanto per capirci.
Forse tra i miei periodi il peggiore è proprio questo. A ruota vi elenco le novità:
- voglio diventare attivista di Greenpeace;
- sto tenendo la battaglia contro l'aria condizionata che fa male alla salute;
- voglio bandire le merendine che provocano la carie e bimbi obesi;
- parteciperò al V-Day di Beppe Grillo;
- ho riesumato una Reflex Olympus C35 a rullino, in onore dei "miei tempi quando si stava meglio" e ora me la scarrozzo dietro per non perdere momenti salienti (ah grazie rik per il libro "Scuola di fotografia");
- ho comprato un paio di occhiali Chanel credo in onore della piccola Totti.

Ma torniamo alla motivazione principale.. Sono ben due giorni che faccio il solito tragitto casa-lavoro-lavoro-casa con una vecchia Olmo da corsa del 78 (sempre in onore dei miei tempi quando si stava bene).
La sensazione? Thierry Lazure da Clermont-Ferrand sul Bois de Boulogne (buadbulogn) alla ricerca del CNPE (se-en-pe-e). Questa è per pochi.

7km di aria pulita, bei paesaggi, odore di fieno bruciato, di grano tagliato, di adiposi cuscinetti che piano piano spariscono.
E qui ribadisco l'inutilità della macchina. Nel mio periodo di protesta sociale limito i mezzi inquinanti. Magari si eviterebbe lo stress e la gente si ucciderebbe di meno.

La protesta sociale n.2 invece riguarda i concerti di Vasco. Sono 2 settimane che sento parlare solo di questo. e di gente che è disposta a tutto pur di avere un biglietto. Vasco almeno facci qualche cd nuovo. Limito anche i concerti di Vasco.
Probabilmente non riceverei voti.

martedì, luglio 03, 2007

Premio Oscar

La mia mente è molto cinematografica. Soprattutto in questo periodo. Se sto facendo qualcosa e mi parte un pensiero, difficilmente riesco a fermarlo. E mi lascio trasportare completamente creando colonne sonore e effetti speciali degni delle migliori pellicole.
A volte sorrido, immersa nei pensieri, altre volte quasi mi commuovo, altre ancora mi faccio tenerezza, altre mi faccio spaccare dal ridere, tipo quando poco fa dovevo chiudere un cancello e nel buio del cortile per farmi luce continuavo ad aprire e chiudere la mia macchina che con il telecomando fa accendere le 4 frecce: apri-luce arancione, chiudi- luce arancione, apri-luce arancione, chiudi- luce arancione E mi immaginavo in una sequenza di un film tragicomico.
Non so come succede. Il film parte e basta. Prima stavo guidando in una strada un po’ buia (per fare un esempio) e ho incrociato una macchina ferma senza le quattro frecce. Loro però non avevano un cancello da chiudere:) E allora ho immaginato che in quella macchina si stava consumando un crimine da film horror. Che magari la tipa stava battendo la mano contro il finestrino vedendo la mia macchina. Scena dopo: io che canto e penso “eh sti qua staranno facendo le cose zozze” scuotendo la testa con la radio a palla.
Quindi vivo molti momenti della mia giornata come delle piccole opere cinematografiche.
Per questo non ascolto molto le persone. (scusate) Mi basta davvero poco…

Questa sera stavo tornando a casa. Avevo appena parcheggiato la Vespa. Casco in mano, giacca addosso (non ricordavo nemmeno di averla messa), passo lento. Il sorriso che mi riportava a qualche minuto prima con me e Vale da Camaieu, io nel camerino a provare una gonna che poi ho comprato, lei con lo sgabello dell’altro camerino di fronte a me a chiacchierare, con la commessa che ci guarda basita.
Citofono a casa. Tutto si è svolto al rallentatore.
Sento una frenata pazzesca, volto il viso lentamente. Un botto. Una macchina si alza da terra in verticale..Vedo tutto il tetto grigio della macchina e la donna vestita di bianco dentro. Poi ricade a terra, su un fianco. Le immagini e l’audio erano sfalsate. Con lo sguardo ho seguito attentamente la macchina che ricadeva sull’asfalto. Poi silenzio.. Come quando una penna rotola dal tavolo e non riesci a fermarla. O come quando ti cade un bicchiere dalle mani e pensi “ ah se avessi allungato un piede non si sarebbe rotto”
Poi silenzio.
Per me la donna della macchina grigia era morta.
Le sono corsa incontro. Lei si è slacciata la cintura. Quindi era viva. Ma per me era sempre morta. Mi ha detto che sentiva puzza di benzina. Io le ho chiesto se stava bene. Lei continuava a dire che c’era puzza di benzina. Ho visto la macchina esplodere. Batteva le mani contro il vetro, la portiera era incastrata. Io ho visto la macchina esplodere per la seconda volta.
L’hanno tirata fuori.
Sono andata dall’altra ragazza. Era agitata. Le ho detto che nessuno si era fatto male. Non so come sia potuto succedere con un botto simile, ma la signora dall’abito bianco non aveva nemmeno un graffio.

Quando succedono queste cose mi fa impressione sapere che due macchine possano occupare la stessa porzione di spazio nello stesso momento. E provocare un botto. Chiamalo destino.
Questa volta è stato il “film” a provocare i pensieri.

p.s. La pianta di fronte a me a casa di mia sorella ha il tronco che con i nodi forma una faccia. Credo che fra poco mi parlerà :)

lunedì, luglio 02, 2007

Il ritorno


Il mio viaggio si è aperto con un incubo terribile.
Ero a casa, stavo dormendo. E' iniziato un terremoto fortissimo. Sono corsa sotto le colonne portanti della mia casa. ho visto mia mamma dormire. L'ho chiamata. Non è uscita la voce. Il pezzo di casa dove c'era lei è crollata. E mi sono svegliata. Era un sogno nel sogno. nell sogno-realtà è iniziato un terremoto. Sono corsa sotto le colonne portanti della mia casa. Ho visto mia mamma dormire. L'ho chiamata. si è svegliata ed è corsa vicino a me. Poi il palazzo si è spaccato a metà in obliquo. Era terribile. La terra non smetteva di tremare e si sentivano i rumori come nel film Titanic quando la nave sta affondando e saltano i cavi (tuuuuuuuuuu,aaaaaaaaaahn,ttttrruumm). La casa ha iniziato a scivolare in obliquo. così /Dal quinto piano a terra, siamo saltati dalla finestra. Poi è crollato tutto. La mia vita distrutta in un pochi minuti. Non avevo più niente. Ma ero viva. Il terremoto non cessava. Tremava tutto. La gente gridava(...) Poi sono impazziti tutti. Le persone si ammazzavano tra di loro con quello che capitava. una persona dei blog (di cui non fornirò le generalità per privacy) è stata buttata già da un balcone perchè le sanguinava il naso. C'era fango dappertutto e la terra continuava a tremare.
Mi sono svegliata in preda al panico. Non ho capito il perchè di un sogno simile. Poi quando ho realizzato che il tremare era causato dal treno e che il mio subconscio ha trasformato tutto in un terremoto mi sono mandata a cagare da sola.
Poi mi sono trovata in un altro posto dove la sveglia era alle 5.45, il pranzo alle 11.45, la cena alle 18.30. A dormire alle 22,00 max 23.00 con camomilla annessa. Ma questa era realtà.
La gente sorrideva. Altra gente si incazzava. altra gridava.
Io ho fatto il mio lavoro. Serena. Tranquilla. Con quell'espressione di chi ha appena ricevuto una dose di morfina.
Poi mi ricordo di una strada rossa e mi veniva in mente il mago di oz.
poi mi ricordo che c'era tanta gente che non stava bene.
e di un supermercato self service che era tipo una macchinetta delle merendine ma grosso come una vetrina di un negozio.
tanti negozi tutti uguali.
e una ragazza vestita di bianco che se è veramente esistita deve averne passate tante.
anzi due ragazze.
Il freddo a giugno.

Forse ci tornerò.

p.s. il sorriso da morfina non mi ha abbandonata eh.
p.s.2. mi si è rotto il cellulare
nintendo ds: è un periodo che non ascolto quello che mi viene detto più del solito. i'm sorry
p.s.4.: (il mio umorismo mi uccide)