martedì, marzo 31, 2009

smonto notte.

ore 07,15

Ho trovato!
Devo solo imparare a guidare senza gli specchietti retrovisori.
All'inizio magari sarà difficile. Ma sono convinta che poi mi gusterò meglio il panorama.
Da questa strada si vedono le montagne quando è limpido.
Stamattina non sono riuscita a vederle perchè era nuvolo, ma io so che sono lì. Prima o poi tirerò dritto, invece di girare a sinistra per la città.
Quando avevo fatto l'esame di guida, l'esaminatore continuava a dirmi "signorinaaaa gli specchiettiiii, signorinaaaaa gli specchiettiiiiii"
Deve essere stata colpa sua.

domenica, marzo 29, 2009

Pulizie di primavera

Domani comprerò una ruspa.
Una di quelle che con un solo colpo spazzano via tutto.
Devo levare un pò di macerie lasciate abbandonate qua e là. Farò su tutto quello che c'è di rotto, ma soprattutto quello che c'è di vecchio.
Io faccio fatica a separarmi dalle cose vecchie perchè sono una stramaledetta nostalgica.
Infatti amo vagare per i mercatini dell'usato, anzi dell'antiquriato. Mi piace cogliere ogni minimo dettaglio di usura e immaginare la vita intono agli oggetti. Una vecchia radio con le manopole, dei braccialetti di ottone, un paio di scarpe consumate, una valigia rotta, una bambola spelacchiata, delle tazzine da caffè...
La cantina dei miei è piena di scatole mie con cose del mio passato.
Ogni tanto mio papà schiuma e butta via una scatola e io mi arrabbio.
Mi ricordo coi libri di scuola. Forse non gli avevo parlato per un pò di giorni.
Una volta invece si è preso la briga di svuotare una di queste scatole e di rimettere tutto a posto, nella mia stanza. Peccato che non sapeva che era la scatola "L'Ex". In realtà non era una scatola, era un saccetto dell'oviesse perchè avevo deciso che snon si meritava una scatola:)
Ero tornata da una vacanza e mi aveva dato il benvenuto il pupazzino dell olimpiadi di Torino 2006 attaccato allo specchio della camera.
Mi era preso un colpo. Poi mi sono affacciata nella stanza e non sapevo se ridere o piangere. Ho fatto entrambe le cose.
Oltre alla ruspa mi servirà un'aspirapolvere. Perchè non voglio lasciare nemmeno le briciole. Nemmeno la polvere, quella negli angoli che è difficile da togliere se non hai il tubo-prolunga e il beccucio stretto.
Passo anche il mocho, non quello Vileda però, quello dell'Eurospin, ma solo perchè costa di meno.
Do anche una mano di bianco.
Una spruzzata di profumo ai Fiori di cotone e si comincia con l'arredamento nuovo.
Ma magari per un pò lascio la stanza vuota, così evito di continuare a cambiare colore alle pareti e posizione ai mobili...

giovedì, marzo 26, 2009

in viaggio

bambina:"ma hai tuoi tempi come era la scuola?"
P.:"eh ai miei t... AI MIEI TEMPI A CHIIIIIII?!?!?! "
bambina - ride-
P.:-ma pensa che c@££0 devo sentirmi dire alksmaporç"-
bamibina :"eh vabbè, ma scusa, tu hai fatto l'esame?"
P.: "certo!!!"
bambina :"eh allora ho ragione a dire ai tuoi tempi"
v_v

mercoledì, marzo 25, 2009

Plagio

No scusate.
Ma dove eravate quando io avevo bisognoo???
Non è che ora ve ne potete venite fuori con un cazzata così.
Capito no!? Io è un mese, due, tre, che sto li a far roteare la monetina tra le dita,
a non usarla per il carrello,
a non darla in elemosina,
a non metterla nel salvadanaio,
a tirarla in aria e farla cadere e non guardare e poi a decidere di ingoiarla,
e così a vomitare tuttoooo... e voiiiii????...
Voi ora ve ne venite fuori con una notizia del genere?
Vaffanculo. :)))))

martedì, marzo 24, 2009

post un pò schifoso:)

L'altro giorno ho rigettato tutto quello che avevo dentro.
In senso fisico proprio: ho vomitato.
Lo so che fa un pò schifo dire certe cose, però oh.

Mentre vomitavo, mi sono messa a pensare.
Non so come ho fatto a pensare anche in un momento del genere, ma l'ho fatto.
A un certo punto non sapevo proprio piu' cosa vomitare. Bevevo l'acqua e vomitavo. Un microsorso, e di nuovo in bagno. Mi alzavo dal letto e vomitavo, stavo sdraiata e vomitavo.

Ora conosco perfettamente come è fatto il mio water rotondo.

Poi siccome non potevo dirlo a mamma che se no si sarebbe preoccupata, mi sono seduta sul letto e ho iniziato a chiedermi chi avrei potuto chiamare e il perchè di questo malanno. Cioè il perchè reale lo so (un colpo di freddo misto a altro).
Io volevo capire il perchè metaforico.
Ho chiamato la mia nuova dottoressa perchè ho iniziato a vomitare una roba gialla e mi sono spaventata. Prima delll'altro giorno mi aveva vista una sola volta.
Lei ha riso un sacco (forse perchè ho esordito al telefono con un "aiuto dottoressa, non so cosa fare". Mi ha pure fatto una puntura che quando me l'ha fatta mi sono sentita come se mi avesse fatto la morfina anche se non so cosa si sente, io me la immagino così.

Poi il giorno dopo mi è arrivata una mail. Una di quelle mail che mi arrivano tutte le settimane che in realtà io non so come faccio a essere iscritta a sto sito, ma ogni tanto le leggo, tanto tra le mille stronzate che mi mandano per lo meno queste sono cose con un pò di senso:
"Secondo la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) la vescicola biliare purifica le emozioni, le sensazioni, le percezioni e le relazioni che danno significato alla nostra esistenza; governa la decisionalità; con il Fegato controlla i tendini; influenza i sogni, risente di ogni nostra decisione ed è il viscere del discernimento.Se riscontrate problemi alla cistifellea chiedetevi: “Quale decisione, quale scelta è stata così gravosa da riflettersi sulla funzionalità della vescicola biliare?"

Credo che mi taglierò di nuovo i capelli.

lunedì, marzo 23, 2009

posso darti un consiglio?

giovedì, marzo 19, 2009

Pausa pranzo

Mamma: "Come faccio a spostare la visita di controllo dal dietologo?"
Patty: "Perchè la devi spostare scusa?"
Mamma: "...."
Patty: "Mamma, ma la dieta l'hai fatta?"
Mamma: "..."
Patty: "Ma perchè non l'hai fatta?"
Mamma: "... perchè? perchè non ne avevo voglia. E' così bello mangiare!":)
Patty: "..."
Mamma: "Lo sai che ci sono delle ragazze e dei ragazzi che muoiono per l'anoressia?"
Patty: "Si mamma, lo so. Ma visto che oggi hai fatto la verza condita come una parmiggiana, le cotolette impanate, i peperoni, la macedonia di fragole e lo strudel di mele, dopo che ti avevo chiesto di farmi mangiare di meno,...direi che non è il caso nostro..."

Fa La Cosa Giusta

Vorrei sapere se sto facendo la cosa giusta.

Voglio dire, non c'è un modo per saperlo???
Che ne so, un ufficio reclami, un call-center da chiamare, un numero verde, un centro assistenza...
"Si pronto, mi scusi, volevo sapere se sto facendo la cosa giusta??"
"Un attimo le passo la Responsabile del reparto cose giuste"- Musica di attesa
Daiiii, non c'è un manuale di istruzioni???
Un vademecum in 10 punti???... anche solo 5,...2,...uno...un punto??? Un aforisma???

Ho trovato!
Un bel sito web. tipo
www.therightthing.com con chi siamo, cosa facciamo, le nostre proposte, con la sezione FAQ e la possibilità di parlare con l'esperto.
Forse dovrei andare in biblioteca e fare un ricerca seria.
Come si faceva un tempo, quando dovevi scartabellare tra mille pagine di libroni impolverati e scrivere, scrivere, scrivere, tutto rigorosamente a mano.

Oppure potrei chiedere a un Nonno...
Perchè non ho un nonno io??? Non l'ho mai avuto un Nonno. Ora andrei da lui e gli direi: "Nonno devi dirmi cosa devo fare, tu solo puoi saperlo"

Io ho solo una nonna, ma è lontana. Non sa nemmeno che vivo sola. Mi hanno detto di non dirglielo che è meglio. Io credo solo perchè se lo venisse a sapere, poi vorrebbe venire a vivere con me:)
Forse dovrei mangiare un bacio Perugina. E cercare la frase che sicuramente sarà:
Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.
Eppure ci deve essere un modo.
Ecco, ecco! Devo cercare su google.
Ora metto una manciata di parole chiave e vedo che esce. Mhmh no direi che "la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili" non è la risposta che cercavo.

No, le carte non me le faccio fare.
L'ho fatto solo una volta, per curiosità.
Mi avevano detto che sarebbe successo qualcosa a qualcuno della mia famiglia. Dopo due minuti mi chiama mia mamama e mi fa:
" Tuo padre ha avuto un incidente. No nel senso che ha fatto un botto con una sotto casa"

"Mamma cazzoooo. Non si dice incidente -_-"

mercoledì, marzo 18, 2009

Alla faccia di facebook.


Oggi uno sliding doors pazzesco.
Sono andata a fare le commissioni per l'ufficio.
Io amo fare le commissioni perchè sto all'aria aperta, anche se vuole dire impazzire col parcheggio.
Mi piace un pò meno quando piove, ma oggi c'era il sole e alla domanda "chi va a fare le commissioni" io avevo già il cappotto addosso e le chiavi della macchina in mano alle parole "chi v...".
Sono andata nel negozio dove lavora la mamma di Vale. La mamma di Vale non c'era. Le avevo pure portato dei fiorellini per arruffianarmela un pò. E volevo anche spettegolare sulle utlime decisioni della figlia. Ogni tanto quando vado dalla mamma di Vale ho paura che mi cazzi per la figlia. Dice che siamo uguali, che ci influenziamo. A volte cazzia me e basta invece. Io mi diverto quando ci cazzia in realtà. Dice che siamo con la testa per aria, ma giuro non è vero :)
Dovevo parlare con un tecnico che però sarebbe arrivato da lì a 10 minuti.
Ho pensato: vado a fare le altre commissioni e poi torno o lo aspetto? vado o resto? resto o vado? e se vado? e se resto?" e così per tre minuti.
Io non sono per niente una persona indecisa :)
Decido di restare.
Dopo due minuti entra una ragazza con in braccio un bambino di 1 anno e mezzo circa.
La guardo. Mi guarda. E le sorrido come il din don della porta che è suonato quando è entrata. Avevo fatto così con tutti i 3 clineti entrati prima.
"Ciaoo. Ma non mi riconosci?" mi dice.
A quel punto io avrei pagato per vedere le mie espressioni che sono mutate da
"cazzo stavo dormendo in piedi, risvegliati, vediamo di fare figure di merda nel non riconoscerla, ma chi può essere, minimo mi sta scambiando per mia sorella, no guarda che non sono lei, no, non ci credo è proprio la mia compagna di banco delle superiori che quanto l'ho cercataaaa...oddio ora ha un figlio cazzooo, un figliooooo". Quasi avevo le lacrime.
Non ho trattenuto l'entusiasmo. Continuavo ad abbracciarla. Sembravo una matta. Le ho rovesciato addosso tutti i miei ultimi 8 anni. in 5 concetti.
Le ho fatto mille domande a cui non le davo nemmeno il tempo di rispondere.
Le ho detto pure che me la sono sognata mille volte. Devo imparare a contenermi. Ma io sogno tanto, lei non lo sa. (stanotte ho sognato che facevo uno spettacolo teatrale e mi pagavano 400 euro per 5 minuti di comparsa, boh).

E se fossi andata a fare le commissioni?
Se fossi andata prima in Provincia e poi al negozio?

Se fossi arrivata dopo lei sarebbe entrata in un'altra parte di negozio.
E non ci saremmo viste.


Mi fa: "E tu, ti sarai sposataaa?"
Io: "Sono andata a vivere da sola.....mhmh....vale lo stesso???"

lunedì, marzo 16, 2009

"Il fagiolo magico" ci fa 'na pippa

Poco fa ero un pò triste.
Poco fa pensavo alla mia vasca che non ho. E per non pensare mi sono pure dovuta mettere a guardare la televisione. E quando guardo la tv la situazione è grave.
Ho dovuto guardare Alessia Marcuzzi che cercava di convincere un concorrente del Grande Fratello, Ferdi, che fra l'altro io amo perchè è cuoco, che si, il grande fratello è un gioco, ma in mezzo ci sono sentimenti veri, profondi, a cui lui doveva fare attenzione prima di scegliere i tre potenziali eliminati. Perchè avrebbe potuto cambiare la vita di qualcuno.
E' stato troppo. La mia tristezza si è rifiutata di stare a sentire queste cose.

Era ora di lavare i piatti.
Mi sono trascinata con un pò si scazzo in cucina. Cioè praticamente mi sono alzata dal divano e ho ruotato il corpo di 180°:)
Ho aperto il mobiletto sotto il lavandino per prendere il detersivo e...

E ho preso coscienza del miracolo della vita.

Tempo fa avevo comprato tre patate.
Da mangiare certo, ma poi tra un invito a cena, un aperitivo, mamma che cucina, non ho voglia di cucinare, le amiche che mi fanno cena (a proposito volevo dirvi amiche che amo pure voi come Ferdi che fa il cuoco. Solo che lui è maschio e lo amo un pò di più), mi faccio un uovo, ci sono gli affettati, l'insalata, uuuuh la carnee,... ecco, le patate sono rimaste sempre tutte e tre insieme nel cestinello sotto al lavandino. Ogni tanto controllavo il loro stato di salute.
Mai un problema, mai un cenno di cedimento. Aprivo lo sportelletto e loro sempre fiere, intatte.
Stasera non avrei mai pensato che una patata potesse farmi ritornare tutta l'allegria in un colpo solo.
Dicevo, ho aperto lo sportelletto per prendere il il detersivo per i piatti e ho sgranato gli occhi.
Io giuro che ho visto la luce di di Dio che si è accesa sulla patata e ho sentito pure il coro degli angeli.
Mi sono sentita come se avessi trovao un gattino abbandonato sull'uscio di casa.
Voglio dire, le piante preferirebbero suicidarsi piuttosto che vivere a casa mia; preferirebbero stare in un giardino scagazzato dai cani e pestato dai bambini che giocano a palla, o sul bordo della circonvallazione di Milano all'ora di punta.

E invece una delle tre patate ha messo i germogli.

Avevo le lacrime dal ridere dopo che ho sentito gli angeli e ho chiamato Balza perchè non sapevo cosa fare.
Io adesso le voglio bene, mi sono affezionata, voglio farla crescere. Mi sono sentita un pò mamma.
Ora l'ho rimessa al suo posto, non le ho ancora detto del mio grande progetto.
Ma domani chiamerò il mio amico agricoltore e gli chiederò cosa devo fare. Sono emozionata.

Devo solo chiudere bene la finestra perchè se capisce qualcosa, minimo si butta dal balcone:))


Lamentele p.m.

Mai come questa sera vorrei una vasca da bagno.

Il giorno che i miei a casa vecchia decisero di rifare il bagno e di togliere l'adorata vasca per mettere la pratica doccia, ricordo che protestai.
Io volevo andare sott'acqua, volevo le bolle, la schiuma, fare ciaf ciaf, volevo sentire il rumore dell'acqua, lento melodico; volevo far finta di essere al mare anche d'inverno e fare il bagno alle barbie che poi quando gli lavavo i capelli diventavano crespi da matti. Mi piaceva vederle con la faccia piena di schiuma, sempre sorridenti, anche se secondo me stavano soffocando.
Non volevo mica la pioggia sulla testa e "con la doccia si fa prima".
Io non volevo fare prima. Volevo fare tardi.
Ovviamente ero piccola, dicevano, e non capivo.

Da allora non ho mai cambiato idea.
Io sono pro-vasca.
E non ho mai desiderato una vasca come in questo preciso momento.
Manderei a cagare qualunque film da blockbuster, qualunque trasmissione radio, qualunque progaramma tv, vabbè quello lo faccio ogni giorno. Manderei a fare in culo il mio armadio e i vestiti che non trovo, che devo mettere in ordine, che devo buttare, staccherei il telefono e farei finta di non vedere i piatti della cena da lavare. Spegnerei la luce per non vedere il letto da rifare e gli scontrini della farmacia da preparare per la dichiarazione dei redditi. Tanto cazzo c'ho da dichiarare.

Riempirei la vasca fino all'orlo.
Mi piace guardare il colore dell'acqua per un pò prima di mettere il bagnoschiuma.
E' azzurrissima, un pò verdacqua. Limpida.
Poi mi immergerei fino al collo e starei lì, con la musica senza parole e una candela accesa.
Una volta l'ho fatto a casa da mio cugino che mi ha prestato la vasca. E la casa ovviamente. Poi stavo per collassare perchè ho creato l'effetto sauna: la mia pressione è andata a tenere compagnia all'inquilino del piano sotto.

Stasera vorrei una vasca per poter mescolare l'acqua salata all'acqua dolce, liberamente.
Per andare sotto con la testa con il naso tappato e non sentire niente.
Per sentirmi leggera leggera.
Per fare ciaf ciaf.

"...voglio restare tutto il giorno in una vasca, con le mie cose più tranquille nella testa,
un piede fuori come fosse una bandiera, uscire solo quando fuori è primavera,
ma spero solo questa mia fantasia non sia soltanto un altro attacco d'utopia..."

Pazzo come una lepre a marzo


Eh lo so che sono le due passate, ma se non lo appunto da qualche parte, domani crederò di aver sognato.
Io sono distratta, perennemmente distratta.
Vivo dei salti spazio temporali in continuazione, mentre ascolto, mentre parlo.

Quando sto in porta, se aprono la porta (del pallone nel campetto in cui giochiamo) mi giro per vedere chi entra.
Se mi parli, io ti guardo, ma vedo anche dietro di te, quella cosa sfuocata...ecco no, ora la metto a fuoco, ma ti sfuochi tu, oddio prendi fuoco, chiamiamo i pompieri, ma dov'è la caserma nuova, la caserma di fronte casa, chissà cosa c'è dentro ora, e perchè l'hanno fatta gialla, giallo pulcino, già vero è quasi Pasqua, a me non piace molto, oh no la messa, ma dove le ho messe, le chiavi della macchina, che è parcheggiata chissà dove...si scusa, dicevi?

Sono ditratta perchè mi sono accorta dopo due anni che il ragazzo con cui ballavo aveva il pizzetto; mi sono accorta dopo 4 anni che mio cognato ha il pizzetto; perchè ho perso 4 giacche, forse 5, una bicicletta, le chiavi, la borsa...ultimo smarrimento...un borsone fuxia e chissà che c'era dentro.

Sono distratta, ma stasera,
stasera in macchina, freccia, giro a destra, svolto l'angolo, rallento, il semaforo è rosso.
Vedo muoversi qualcosa in quello sbaglio di giardinetto che c'è vicino alla strada.
C'è il vento, ma non è un foglio.
E' buio tra l'erba. Sarà un gatto.
Un gatto con le orecchie lunghe.
Metto le 4 frecce e chi se ne frega, scendo e mi avvicino. Piano.
Ci guardiamo.

COOOSA CI FA UNA LEPRE IN CITTAAA'?
Sorrido da morire.
Una piccola mervigliosa lepre mi sta dicendo che ci siamo quasi, che sta arrivando la primavera.
Mi sussurra "Non mollare dai, è quasi fatta!"
Faccio un altro passo avanti.
Arriccia il naso come mi sono sempre immaginata potesse fare il muratorino del libro Cuore.
"Prova a prendermi" e fugge nel cespuglio.
Una lepre in città.
Ora rido.
Rido da morire.

da Wikipedia:
Sotto l'aspetto etologico le lepri sono animali solitari (vivono al più in coppia), non costruiscono tane sotterranee ma sfruttano depressioni del terreno o protezioni naturali preesistenti fra la vegetazione.

Nessuna specie di lepre è mai stata addomesticata...

...In Irlanda, la lepre è il corrispettivo del gatto nero, ed accompagna le streghe nelle loro azioni, mentre dall'altro lato del canale di San Giorgio le stravaganti esibizioni riproduttive di questi animali hanno dato adito al detto "mad as a march hare" (pazzo come una lepre a marzo): la stessa Lepre Marzolina del romanzo di Lewis Carroll Alice nel paese delle meraviglie è ispirata a questo adagio.

E rido ancora.
Rido da morire

giovedì, marzo 12, 2009

Indovina chi viene a cena?

Come mi autoinvito a cena dai miei io, non lo sa fare nessuno.
Praticamente mi isedio in casa dei parents per fare la torta di mele, anche se loro ancora non sono rientrati, tipo verso le sette (quando ci si può fidare ancora dei vicini di casa che hanno le chiavi...).
Dopo di che inizio a fare la torta e poi sbuccio le patate bollite che sono messe li per fare il purè.
Poi mia mamma apparecchia e compaiono tre posti. Il tutto con una tale naturalezza che poi non posso rifiutare.

Stasera, durante la cena, ho lanciato una delle mie solite notizia bomba.
Funziona così io lancio, sento il fischio lunghissimo e poi...
...poi.
Poi non esplode niente.
Quello che dico io sono bombe inesplose.
Le vedo tutte sul pavimento a granellini della cucina, dove, quando ancora c'era mia nonna che però oramai non ci stava piu' con la testa, ci vedeva le formicole (come le chiamava lei) e io dovevo far finta di schiacciarle. A volte prendevo pure la scopa per spazzarle via per finta.
Le mie bombe inesplose sono tutte li.

Vado a giocare a calcio
Vorrei fare medicina
Ho un fidanzato
Non voglio più fare ragioneria
Mi sono iscritta a biologia
Faccio un corso di scrittura
Mi ha lasciata
Vado a vivere da sola
Faccio un altro corso di scrittura
Ho un nuovo fidanzato
Faccio il piercing alla lingua
L'ho lasciato
Vado a vivere da solaaaaa
Ci siamo rimessi insieme
Quest'estate vorrei andare in Africa
Vado davvero a vivere da solaaaaa
L'ho di nuovo lasciato
Ho fatto il piercing alla lingua
Faccio un corso di salsa e bachata
Stasera c'è l'esibizione di ballo
Ho trovato casa
Qualla stronza della padrona di casa mi ha dato pacco
Vado a giocare a calcetto
Faccio un tatuaggio
Ho trovato un'altra casa
Faccio un corso di falegnameria
Ho un nuovo moroso, no scherzavo
Mi dicono che paro bene
Voglio un gatto

Non credo di averle messe in un ordine esatto e non tutte sono state realizzate.
E comunque ne ho persa qualcuna.
Di solito quando apro bocca a tavola.....aaahh, adesso capisco perchè mia mamma mi fa mangiare così tanto...
Stasera l'ultima bomba.
Sono passati gli aerei sopra di noi. Il fischio, lunghissimo.
L'ho sentita cadere sulle mattonelle e rotolare per tutto il pavimento, fino ai miei piedi.
Poi il silenzio.
Le ho dato una spinta col piede ed è finita con le altre, nel mucchio.

La prossima volta provo con un "sono incinta ma non so chi è il padre"

I sogni son desideri..

Ecco.
Se poi la piantassi di rompermi i coglioni (non riesco a non dire le parolacce, ripeto era il proposito 2007 forse) nel bel mezzo della notte, mi faresti un gran piacere.
Io di notte vorrei dormire, vorrei riposare, rigenerare le energie perse durante il giorno.

E invece no.

Arrivi tu e te ne vieni fuori con i tuoi scherzi del cazzo.
Prima mi dici tante cose belle e poi? Poi, fingi di morire.
E non solo. Oltre a far finta di essere morto mi perseguiti pure con degli scherzi del cazzo che per giunta richiamano le cose che poco prima mi hai detto: gocce di sangue che colano dal soffitto, palloncini rosso lucido a forma di pupazzini che vengono fuori dall'armadio della mia vecchia camera.
Meno male che non sono scema e ho scoperto tutto.
Ma perchè mi fai sta roba? Come fai a prenderti gioco di me? Non ti è bastato farlo fino ad ora?
Per lo meno ho la consolazione di essere riuscita a dire certe cose non proprio carine alla tua morosa. Gliele ho gridate in faccia, che se ci penso ora mi viene da ridere un sacco.
Forse colpa di Camera Cafè di ieri sera, dove Patty, ironia della sorte, gridava contro una:))
E poi per smaltire la rabbia che mi hai procurato mi sono dovuta fare un sacco di scale, scale tetre, scale segrete che passavano da quelle delle scuole elementari della zona "proibita", a quelle della villa dove portiamo i ragazzi disabili, a quelle della scuola superiore, quelle interne, quelle antiche.
E tutta la gente buttata sulle scale, tutti quei ragazzi che conosco, che alcuni mi stanno pure un pò sulle balle perchè se la tirano e fanno i finti morti di fame, quando in realtà la loro paghetta settimanale (n.d.r lavorano ma babbo avvocato-commercialista-notaio finanzia un surplus per il cucciolo di casa) gira tre volte attorno al mio stipendio...mica mi facevano passare, sai?
Ho dovuto pestare mani, dare spallate...ero troppo incazzata per chiedere permesso.
Come pensi che io possa iniziare la mia giornata con una parte del genere, eh?

No, stavolta non è colpa delle melanzane alla parmiggiana.

Ascolta, io non posso proprio permettermi di perdere le ore di sonno e avere paura di andare a dormire. Già sono rincoglionita di mio.
Ogni sera una nuova scommessa.
Ogni mattino dei sospiri.
Te lo chiedo per favore.
Lasciami in pace.

"I sogni son desideri
di felicità.
Nel sonno non hai pensieri
Ti esprimi con sincerità..."

mercoledì, marzo 11, 2009

La maratonda

Oggi sono andata all'ospedale a fare un'esame.
In questo momento, per l'esattezza, sono radioattiva.
In realtà non so bene cosa comporti, so solo che sono stata a casa mezza giornata.

Stamattina sono stranamente arrivata all'ospedale in largo anticipo, per il foglio il ticket.
Faccio la coda. 22 numeri davanti. Aspetto e mangio una mela, mi lordo le mani, impiastriccio tuti i fogli fogli.
Guardo il tipo che dovrebbe assistere gli anziani al punto giallo (non so se è nazionale, comunque è il pagamento tipo bancomat del ticket) e penso "cavolo aiutami non vedi che sono in difficoltaaaà", ma lui si gratta il naso. Tocca a me, entro, sbaglio sportello e poi la signorina mi dice "manoooodevi andare in radiologiaaaa" "radiologia?" penso, "che cazzo centra"
Esco, cerco la radiologia (infatti non centrava un cazzo), consulto l'enorme tabellone con tutte lettere, numeri e colori. Primo corridoio lunghissimo. Nooo ho sbagliato corridoio, torno indietro, secondo corridoio, sbaglio colore, trovo un altro tabellone.
Ma non c'è la fondamentale indicazione "voi siete qui".
Respiro.
E comincio a parlare da sola.
Nel frattempo incrocio tanta gente, ci si guarda fissi negli occhi, Gente normale, gente seria, "gente molto diversa, di ogni colore". Tutti lì per un solo motivo.
Infermiere che ridono, dottoresse coi camici aperti.
Prendo un altro corridoio, un altro ancora, mi sono persa.
Passano un'infermiera e un infermiere che spingono un lettino.
"Scusi, prima che mi mettano il numero per la maratona, devo fare questo esame, dove trovo questo reparto??"
"Ci segua". Certo Dory, le dico sottovoce.
I due infermieri, il lettino ed io a spasso per l'ospedale. Ogni tanto controllavano se stavo al passo, si fermavano a parlare con altri medici e infermieri e io inglobata nei loro discorsi.
Mi sentivo una di famiglia.
A una curva mi salutano.
Due piani a piedi...
Arrivo al piano anche se in realtà ho fatto tre rampe, non ci capisco.
Spalanco una porta. Tutti si girano. Sorrido. Un casino di gente in coda. Non ho alternative, mi ci metto pure io.
E intando guardo la gente. Il mio passatempo preferito. studio le scarpe, le mani, come si muovono, il colore dei capelli, la voce.
A un certo punto spunta un'infermiera, bionda, capello corto, magra, taschino pieno di evidenziatori, di quelle che aggrediscono tutti, che se ne fottono, che fanno le splendde e grida il mio cognome.
Ma a me non fa paura. La guardi e alzo un dito.
Tutti si girano. Sorrido.
No cavolo, non sono raccomandata, sono solo in ritardo.
Strano...
Fortuna che non vivo in un posto grande.

martedì, marzo 10, 2009

La prova del cuoco

C'è stato un tempo in cui il gorgonzola non mi piaceva.
Non potevo vederlo e se percepivo la sua presenza tra i ripiani del frigo impazzivo. Improvvisavo comiche scene isteriche da premio oscar come miglior attrice drammatica.
Mi venivano i conati di vomito se vedevo qualcuno inglobare quella muffa verde con del formaggio intorno. Se sentivo lontanamente l'odore, il mio cervello elaborava metodi di fuga inimmaginabili. Nonostante io fossi una formaggiara, proprio non ce la facevo a fare amicizia con la specie gorgonzola.
Poi accadde l'imprevisto.
Dieci giorni in montagna (tipo campeggio) coi disabili. Isolamento coatto dalla civiltà.
E qualcuno ci regala una forma intera di gorgonzola.
Ecco, mio papà, che per l'occasione cucinava (n.d.r. mio papà cucina da ristorante e purtroppo, no non ho preso da lui) , questo gorgonzola ce lo metteva ovunque.
Nella pasta, come secondo, come contorno, come antipasto, come colazione, come spuntino di mezzanotte. Se non stavi attenta te lo trovavi pure come dentifricio e bagnoschiuma.
E si sa, quando la fame si fa sentire, non c'è gorgonzola che tenga.
Ho cominciato da una puntina di bianco cremoso.

Oggi la mia pizza preferita è al gorgonzola.

Poi però ci sono i carciofi.
Io sono una che generalmente mangio tutto. Eccetto quelle robe assurde tipo frattaglie e robe viscide o cose estreme come le ostriche e il caviale.
I carciofi proprio non ce la faccio. Solo a vederli mi fanno venire la pelle d'oca. Mi si piantano nella gola, mi soffocano. Mia mamma se che se cucina i carciofi, mi fa diventare triste. E allora mi dice, "beh quel giorno mangi fuori", ma io piuttosto che mangiare fuori un panino sto triste e mangio altro a casa sua sentendo l'odore dei carciofi.
Qualche volta mi sforzo e li mango come ripieno di qualcosa.
Ma poi sto male.
Me li sogno di notte.
Mi viene la febbre, deliro, non ragiono più. Vabbè forse ho esagerato...

Come lavoro dovrei fare la contabilità.
Ho fatto ragioneria, anche se rinnego la mia scelta, quindi questo lavoro mi calza a pennello

Scelte scolastiche a parte,
oggi pensavo
se per me
la contabilità
è più
come i carciofi
o sarà
come il gorgonzola.

Il fatto è che quando uno ha fame impara a mangiare di tutto.
Mh, mi resta il dubbio.

Anticipatamente


Ieri ero in macchina a fare le commissioni per l'ufficio, quando la mia attenzione è stata completamente catturata (stavo solo per schiantarmi contro le macchine parcheggiate:))da qualcosa che mi mancava tanto.
e tutto si è combinato perfettamente....

aaaaaannh, maledetta primavera...

venerdì, marzo 06, 2009

Il granchio e la conchiglia

C'era una volta una bambina a cui piaceva il mare.

Le piaceva tuffarsi, correre dietro alle onde e poi scappare; le piaceva guardare i riflessi del sole e annusare l'acqua e percepire quell'odore di pescheria come quella di Via San Lorenzo.
"Già, come il santo delle stelle", pensava sempre.
Ogni tanto si sbagliava e se la beveva l'acqua. Solo che era un pò salata, allora la sputava.
E poi rideva. Rideva perchè nonostante sapesse che era salata e le faceva schifo, ogni tanto faceva finta di dimenticarsi e se la beveva di nuovo.
Poi amava andare sott'acqua tappandosi il naso con le dita.
E le piaceva stare a sentire il silenzio del mare.
E sentire tutto ovattato. Anzi non sentire nulla.
Stava con gli occhi aperti però, perchè voleva vedere tutto.
Come quando non portava gli occhiali che vedeva tutto sfuocato.
Qualche volta lo faceva di non mettersi gli occhiali. Le piaceva isolarsi dal mondo, così vedendo gli oggetti sfuocati, poteva dare alle cose il significato che voleva lei.
Poi le piaceva la schiuma che le sembrava quella della vasca che lei non aveva.
Perchè a casa sua si erano convertiti alla doccia. Una volta mise il piede sul tappo e aspettò che si riempisse tutta la vasca come la pubblicità della Saratoga. Ma lei non aveva il silicone e allagò il bagno, e furono cazzi.
Ma la cosa che amava di più del mare era la sabbia sotto l'acqua. Quella fine e morbidissima. Tipo quella della Sicilia del mar Ionio.
Di solito ci affondava le mani detro, la tirava su, e poi...
...poi la lanciava.
Oppure affondava le mani, la tirava su e si faceva lo scrub.
Oppure affondava le mani, la tirava su e la guardava.
Certe volte stringeva il pugno forte perchè non voleva farla scivolare via. Stringeva il pugno fortissimo da farsi male alle mani.
Poi riapriva piano piano le dita e lei, ancora zuppa d'acqua rotolava via.
Un giorno come tanti altri, affondò la mano sotto la sabbia del mare, tiro su una manciata grandissima gigante e poi sentì pungere fortissimo la mano.
Aveva raccolto un granchio.
Gli tirò tutte le parolacce del mondo.
Che male faceva quel morso. Un morso profondo.
Una pizzicata dolorante. Le vennero le lacrime, ma non pianse.
Perchè il granchio era creatura del mare.
Per un pò non mise piu' piede in acqua.
Si guardava la mano e ogni volta che la guardava si ricordava il male.
Anzi aveva deciso che non ci sarebbe piu' andata al mare. Maledetto mare.
Poi la ferita si chiuse, arrivò di nuovo il sole e si dimenticò della promessa fatta e tornò al mare.
Ci si ributtò ma non prese subito la sabbia.
Rimase un pò li a fare il morto a galla, facendosi cullare da tutte le onde.
A un certo punto arrivò a riva (fece il morto per almeno dieci minuti).
E la sua mano andò contro la sabbia.
La ritirò subito. Le vennero gli occhi lucidi, di nuovo.
Poi sorrise, affondò la mano con tutta la forza che aveva, tirò su una mega manciata di sabbia.
E quando la riaprì, con grande sorpresa, tra tutti i granelli trovò una conchiglia.
A lei piacevano molto le conchiglie.
Era una conchiglia bianca, bellissima. Con tutte le ondine.
Avrebbe voluto tenerla tutta per lei, magari bucarla e fare una collana.
La guardò, se la mise sul petto per fare le prove.
Poi appoggiò la mano a filo d'acqua e lentamente la fece scivolare, guardandola piano piano appoggiarsi sul fondo del mare, proprio vicino a un'altra conchiglia.
Pensò: "Non è con me che deve stare. La conchiglia, come quello stronzo del granchio, è pure lei creatura del mare"
Ma tentennò, lei la voleva, la voleva davvero tatnto. Ricaccio la mano nell'acqua, ma arrivò un'onda e scombinò il fondo. Rimase un attimo smarrita, le ritornarono gli occhi lucidi, ma dalla riva tuonò una voce:
"Tesoro cosa ne dici di uscire dall'acqua, che hai le labbra violaaa???"
Era sua mamma con l'asciugamano da spiaggia tra le mani.
"Mammaaaa, cavolo, ma ti ricordi ogni tanto che ho 28 anniiii???"

Piove


La terra calda aspetta

L’umidità nell’aria si protende

Un attimo…………

E cadi nel vuoto

Daska

martedì, marzo 03, 2009

Gelato al cioccolato, dolce un pò salato...

Questa sera ho esagerato.
E' che io non sono una che fa complimenti.
Voglio dire, se tu mi offri da mangiare o da bere, io non ti dico no perchè sta male, o perchè magari non voglio disturbare. se tu mi offri per dire la torta di mele fatta in casa io non p o s s o proprio dire di no. Anche perchè penso che se non avessi avuto voglia di farti tutto lo sbattone di tagliarmi una fetta, manco me l'avresti chiesto, quindi se me lo chiedi, ti pigli il rischio che io dica di si.
Dicevo, stasera una mia amica della quale non stata autorizzata a fornire le genaralità, mi ha portata nel locale di un suo amico in un posto piu o meno vicino alla mia città. Con un fanale rotto, in una strada tutta curve facevamo le prove nel caso in cui ci avesse fermato la polizia o chi per essi (Un fanale rottoooooo, ma giuriiiiii.)
Arriviamo nel posto e magicamente siamo entrate in un'altra dimensione.
C'era un grembiule da asilo gigante appeso a una parete gialla. Un grembiule azzurro a quadretti, con una matitona in una tasca e un gatto nero nell'altra. Un gatto vero. Vero, nero e grasso.
Poi una lavagna, delle mongolfiere appese al soffitto col cielo azzurro, altri disegni, altre pareti gialle.
Il cuoco ci ha offerto il dolce.
Adesso cuoco, tu non puoi arrivare con un tris di dolci che sono quasi esattamente quelli che io adoro e cioè il bonet, la panna cotta e la torta margherita.
Io ho scassato i miei in un nano secondo, poi ho puntato quelli della mia amica, che gentilemte mi ha ceduto la torta. Poi ci hanno dato il moscato, e la birra alla ciliegia.
Io volevo andare a vivere lì. Per sempre:)
Soprattutto dopo che il cuoco mi ha detto :"vuoi ancora bonet?"
Ho provato a fare i complimenti, ma non sono risultata per niente credibile.
E poi ho scroccato pure una sigaretta, cioè me l'hanno offerta. In realtà sto smettendo.
Ecco tutto così prelibatamente perfetto e inaspettato.
Inaspettate, come tutte le cose che ultimamente mi si stanno presentando a una a una e che io affronto senza la minima perdita di controllo. Ironica.
Peccato che poi è arrivato l'amaro a inizio notte.
Porcamiseria.
E io non faccio complimenti.

lunedì, marzo 02, 2009

Chi cerca trova.

Ci sono tre cose che puntualmente perdo nella mia casa.
E sono:
-gli occhiali
-il cellulare
-le chiavi di casa e/o della macchina

gli occhiali
Gi occhiali quando li perdo, vivo un dramma perchè io sono un pò miope e quindi senza occhiali ho un raggio d'azione limitato, perchè poi tutte le cose mi sembrano occhiali e non è che se sono sulla porta della sala posso buttare l'occhio, scusate il gioco di parole, sul tavolino. No io ci devo andare vicino al tavolino per vedere se c'è qualcosa sopra. E così mi devo passare le mensole, il tavolo della cucina, il tavolino all'ingresso, il poggiatutto in bagno, in cucina, dopo di che mi toccano i posti piu' assurdi tipo le mensole altissime, dentro i mobili della cucina, dentro i cassetti e dentro l'armadio...
Perchè oltre a essere miope sono distratta e questo binomio è la cosa peggiore.

il cellulare
Quando ero a casa vecchia era un attimo, prendevo il telefono fisso e mi chiamavo. Poi vabbè magari 5 minuti dopo richiamavo mia mamma e le dicevo "mamma ma mi hai chiamata?" ma questa è un'altra storia.
Se invece avevo il vibracall inserito (perchè a me la suoneria in realtà da un pò sui nervi, soprattutto quando sono in treno) allora dicevo a tutti "ora dovreste fare silenzio che devo percepire da dove arriva la vibrazione". E tutti ovviamente continuavano a fare casino.
A casa nuova non ho il fisso e così quando perdo il telefono devo iniziare a pregare che qualcuno mi chiami. O se magari sono in bagno e mi arriva l'sms e il telefono sta indicativamente nei pressi della cucina, porcamiseria oramai ho perso l'attimo. Io ci provo a tenerlo in un posto fisso, ma il telefono si sposta da solo, lo giuro. Si mette sotto la roba da stirare, dentro al letto, sotto il letto, in bagno dove ci sono le forcine, nel divano, in mezzo ai telecomandi, dentro ai cassetti, ...
Sarà colpa del vibracall...

le chiavi di casa e/o della macchina
Con le chiavi ho un pessimo rapporto. Ne sono consapevole, tant'è vero che tutte le mie chiavi sono fornite di portachiavi da collo lunghissimo.
Le mie chiavi sono compari del telefono. Si vanno a inziccare (verbo siciliano che significa "infilare con ostinatezza") ovunque tranne che nel porta-chiavi che c'è all'ingresso. Una volta sono state dietro la tv per giorni e giorni; qualcuno si ricorderà delle chiavi della macchina ritrovate dopo quasi un anno dietro la cassettiera dell'ufficio...
Oggi la mia amica ha trovato quelle di casa attaccate fuori dalla porta.
A volte mi devo girare tutti i cappotti, tutte le giacche, tutti i portaoggetti, sul letto, sotto il letto, sul divano, in cucina, tra la biancheria da stirare, prima di trovarle.

Il problema sorge poi quando sto per uscire e nell'ordine non trovo gli occhiali, il telefono e le chiavi. E questo non è per giustificarmi dei miei ritardi. Diciamo che contribuiscono.

Quindi io volevo chiedere al signor Beghelli:
Signor Beghelli, per cortesia, per favore, io la prego davvero...può costruire un aggeggio con tre pulsantoni di plastica collegati rispettivamente al telefono, agli occhiali e alle chiavi, che premendoli mi fanno suonare i tre oggetti?
Poi vabbè se volesse fare la versione multipla io ci collegherei anche il portafoglio, la borsa il cappotto, le scarpe, il caricabatterie del telefono, la borsa da lavoro, le forbici, la matita per gli occhi, le bollette, la carta d'identità, il portafoglio, la crema per le mani, i calzini...

domenica, marzo 01, 2009

Basket case

Do you have the time
to listen to me whine
About nothing and everything
all at once
I am one of those
Melodramatic fools
Neurotic to the bone
No doubt about it

Sometimes I give myself the creeps
Sometimes my mind plays tricks on me
It all keeps adding up
I think I'm cracking up
Am I just paranoid?
Or I'm just stoned

I went to a shrink
To analyze my dreams
She says it's lack of sex
that's bringing me down
I went to a whore
He said my life's a bore
So quit my whining cause
it's bringing her down

Sometimes I give myself the creeps
Sometimes my mind plays tricks on me
It all keeps adding up
I think I'm cracking up
Am I just paranoid?
Uh, yuh, yuh, ya

Grasping to control
So I better hold on

Sometimes I give myself the creeps
Sometimes my mind plays tricks on me
It all keeps adding up
I think I'm cracking up
Am I just paranoid?
Or I'm just stoned

Ieri notte avrei voluto scendere in strada in pigiama a sentire la pioggia cadere sul mio viso.
La pioggerellina fitta e fine sulle guance.
Braccia larghe, credo che sarei stata li un bel pò. Sarei tornata a casa una volta zuppa d'acqua.
MannaggiA ho perso l'attimo, oRa mi tocCherà aspettare la prOssima pioggia.
E così per rimediare, stamattina sotto suggerimento di "in due è piu' facile", mi sono sparata sta canzone a volume alto e ora arriva Elisa coi cannoli di Zoccola. Che sono dei dolci, n.d.r.
Buona domenicaaa, passata a casa ad aspettareeee:)