tag:blogger.com,1999:blog-342570502024-03-07T05:50:19.965+01:00L'uomo focaccina? Si, l'uomo focaccinaOgni storia, anche la più banale, vale la pena di raccontarla.the muffin woman valehttp://www.blogger.com/profile/09787981870810005145noreply@blogger.comBlogger595125tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-45003534612474157102020-08-18T02:26:00.002+02:002020-08-18T02:26:50.495+02:00Per forza di cose.<p><span style="font-family: arial;"> Ti sto dimenticando.</span></p><p><span style="font-family: arial;">E non é facile, perché ogni giorno mi devo ricordare di pensarti di meno. </span><span style="font-family: arial;">Devo ricordarmi che non fai parte della mia vita. Che poi in realtà non ne hai mai fatto parte. </span><span style="font-family: arial;">Però mi piace fingere che sia stato così. </span><span style="font-family: arial;">La cosa che mi piaceva fare di più era passare la mia mano tra i tuoi capelli. Usavo i tuoi capelli per accarezzare quella porzione di pelle che sta tra le dita.</span></p><p><span style="font-family: arial;">Mi rilassava. A te non lo so se piaceva. Non ho avuto il tempo di capirlo. Ma anche se lo avessi capito, non me ne sarebbe fregato niente, perché lo facevo per me. Mica per farti sentire al sicuro tra le mia braccia.</span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p>the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-140182664136851022020-08-18T01:33:00.003+02:002020-08-18T01:33:56.154+02:00prova<p> prova</p>the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-40119159363264081912019-09-23T02:04:00.001+02:002019-09-23T02:30:47.351+02:00In punta di sedia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU8Qp7moewPcTEwECtqH10NoILjJhegQN_8z9pECjJ-40sf8Q986VfG7Z26HwhPx26UYKlTeyYWujMhr7CTEva8v6wPYDBkQ1RheDKCT70mvkG2RcKLhmzdEmq2m5sOS-eDl9b/s1600/sedia-da-uffico-anni-60-in-legno-di-faggio.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="458" data-original-width="458" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU8Qp7moewPcTEwECtqH10NoILjJhegQN_8z9pECjJ-40sf8Q986VfG7Z26HwhPx26UYKlTeyYWujMhr7CTEva8v6wPYDBkQ1RheDKCT70mvkG2RcKLhmzdEmq2m5sOS-eDl9b/s320/sedia-da-uffico-anni-60-in-legno-di-faggio.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Innanzitutto devo cambiare la sedia.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Per scrivere, non bastano delle parole da allineare con un senso compiuto.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">C'è tutta una preparazione dietro, che chi legge, non immagina. In realtà credo nemmeno gli interessi.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ma questa sedia è troppo bassa e per arrivare a scrivere devo stare con le spalle tutte arricciate, un po' in bilico.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">C'è molta luce.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La luce é importante.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Come quando si scattano le fotografie, che la luce perfetta restituisce le emozioni autentiche.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Anche per scrivere ci va la luce giusta, e ora ne ho troppa.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E non mi serve tutto sto casino negli occhi. </span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Poi c'è lo spazio.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Anche quello, ne ho davvero tanto.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ho bisogno di essere abbracciata da porzioni di muro ai lati delle spalle, di essere al sicuro. </span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E poi voglio un computer con lo schermo molto grande e con la tastiera scura e staccata che faccia rumore. Voglio che il ticchettìo dei tasti sia l'unica imperfezione che disturbi il silenzio di questa stanza. </span><br />
<br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E' che quando scrivo, é come se raccontassi una storia.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E non importa se é una storia che non interessa a nessuno.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Le storie non nascono per essere raccontate.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Le storie sono racchiuse in ogni istante dell'universo e in ogni frammento di cose sparse.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">In una vecchia moneta o in un sogno abbandonati in un cassetto, in una mano che arriccia i capelli o in un carrello della spesa ordinato.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Quando vado al supermercato, ad esempio, guardo sul nastro nero della cassa, cosa comprano le persone. E immagino subito chi sono. Ma non tipo che lavoro fanno, dove vivono.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Immagino che la signora davanti a me ha comprato i dadini di prosciutto e la panna, per cucinare la pasta, perché quella sera gli è venuta nostalgia di quando tornava a casa e sua mamma le faceva trovare un piatto di farfalle con tanta panna e dadini di prosciutto che il macellaio sotto casa glieli aveva tagliati al coltello "proprio fini fini come piacciono a lei, signora". </span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E vedo ogni dadino rosa avvolto goduriosamente dalla crema bianca e avverto il suo volersi sentire al sicuro proprio quando la sua bocca si chiuderà sopra la forchetta fredda prima e sulla panna calda e salata, subito dopo.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Che poi la signora é tanto severa con il suo tailleur rosa. </span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ma quella è stata sicuramente una pessima giornata e mangerà in silenzio, anzi no, guarderà distratta la tv, con una piccola lacrima che non ne vuole sapere di uscire.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ma non può ancora piangere, perchè ha dimenticato la padella vuota sul fuoco e si sta bruciando. </span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E che cavolo, penserà, nemmeno la tristezza in pace posso godermi.</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">"Signora vuole metterla la sua spesa sul nastro?"</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">"Oh si, scusi é che stasera ho un po' la testa tra le nuvole"</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Stasera.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<br />
<br />the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-43481947575730398752017-10-14T00:04:00.000+02:002017-10-14T00:04:28.730+02:00Prove tecniche di trasmissioneProva the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-40011846487462041222014-08-04T12:39:00.000+02:002014-08-04T12:41:27.757+02:00E' l'ora dell'addio fratelli...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/irenHpLMNls?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></span></span></div>
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Mi manca scrivere. </span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Mi manca scrivere pensieri lunghi.</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Mi manca quel filo sottile che lega i miei pensieri alla punta delle mie dita. </span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Come una marionetta.</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Mi manca essere nostalgica. Versare qualche lacrima per il passato.</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Mi manca avere i miei momenti di totale isolamento mentale. </span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Momenti che nessuno può leggere. </span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Se non chi non mi conosce.</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Una signora mi ha detto "Non smettere di scrivere"</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Non lo farò signora. </span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Magari non qui.</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Magari altrove.</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Da quando è nato mio figlio è stato un punto e a capo.</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">E' cambiato tutto, ma non è cambiato niente. </span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Quando mi guardo allo specchio vedo sempre gli stessi occhi che vedevo 15 anni fa.</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Ai capelli bianchi non bado. </span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Alle rughe di espressione un pò di più, ma basta guardarsi senza occhiali e la miopia funziona meglio di photoshop. </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Ora che sono mamma voglio lasciarti in eredità quello di più prezioso di cui dispongo.</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">L'unica certezza che ho sempre posseduto.</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">L'unico tesoro che custodisco gelosamente.</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Ricordati che un albero cambia le foglie, mette i fiori, da i frutti.</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Ma le radici, restano affondate nella terra.</span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">E quelle non le vede nessuno. </span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">"E' l'ora dell'addio, fratelli, è l'ora di partir,<br />
il canto si fa triste, è ver, partire è un po' morir.<br />
<br />
<span class="mw-poem-indented" style="display: inline-block; margin-left: 1em;"><i>Ma noi ci rivedremo ancor, ci rivedremo un dì.</i></span><br />
<span class="mw-poem-indented" style="display: inline-block; margin-left: 1em;"><i>Arrivederci allor, fratelli, arrivederci, sì...</i></span>"</span></span></div>
the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-48336998991957883492014-02-11T16:09:00.002+01:002014-02-11T16:11:42.688+01:00Oggi, piove.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://vinibellese.files.wordpress.com/2013/11/pioggia_al_suolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://vinibellese.files.wordpress.com/2013/11/pioggia_al_suolo.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
<br />
Oggi piove. <br />
E' la tua prima frase.<br />
L'hai detta il 2 febbraio 2014.<br />
<br />
Oggi, piove.<br />
Stava piovendo davvero.<br />
Qui piove sempre, in Alessandria. <br />
In realtà oggi c'è il sole. Vorrei portarti sulle colline a respirare l'aria buona e a raccogliere foglie secche e legnetti. A salutare le persone che camminano nelle strade in salita dei paesi.<br />
A far colorare le tue guance di rosso. E invece guardo dall'ufficio i riflessi del sole fermarsi sulla tenda bianca.<br />
<br />
Oggi, piove.<br />
Vorrei essere una di quelle mamme che annotano tutto su un diario.<br />
I primi passi, il primo taglio di capelli, la prima volta che hai preso il cucchiaio, il primo sorriso, la prima cacca, la prima caduta, il primo giocattolo.<br />
Io non sono così.<br />
Ho pensato, tanto a te che te ne frega del giorno in cui lo hai fatto.<br />
Anche se lo scrivo, non potrai mai capire, almeno per ora, che cosa prova una mamma nel sentire la prima frase pronunciata da suo figlio.<br />
Scorgere nella tua voce il tentativo di sentirti un po' più grande.<br />
Il coraggio di buttarti, di osare. Due parole di seguito. Guardandomi, sperando di trovare l'approvazione nel mio sguardo. La felicità trasformarsi in commozione e viceversa. <br />
<br />
In realtà questo non lo potrai mai capire perchè non sarai mai una mamma.<br />
Sei un maschio.<br />
Il mio promogenito.<br />
Il mio bambino.<br />
Mio figlio. <br />
<br />the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-87061432764040616532013-11-11T23:56:00.000+01:002013-11-12T00:28:31.307+01:00Il blocco dello scrittore.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz5vUlclpdt-7mKRJQ3kHHk9UsVoqaWb5WlASHEKmmWS9V4oJmD2MWKHdhYlROtSuPYtsAt3lpXeLjfyXsRij_0Ahbx8FIx4F5htpnsIFHIjMw0aBvwm8s7sV64SzBK2Lmb2Nc/s1600/qzerty.jpg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz5vUlclpdt-7mKRJQ3kHHk9UsVoqaWb5WlASHEKmmWS9V4oJmD2MWKHdhYlROtSuPYtsAt3lpXeLjfyXsRij_0Ahbx8FIx4F5htpnsIFHIjMw0aBvwm8s7sV64SzBK2Lmb2Nc/s320/qzerty.jpg.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9J9Mweug2baIo98TeMzOznb2JWNmUXvWIg5SmaPh7wwbPI2vyS45yY5z3B89i4TM2e0EsapGNoKr_mqldMQqsQzSdcqnBAbhyijDdncGdbxOJsNpQU_a3f8QVwmlsMbJ2euhf/s1600/qzerty.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
Scrivere non è cosa da poco.<br />
O meglio.<br />
Scrivere bene.<br />
Scrivere, lo sanno fare tutti.<br />
Ma non tutti sanno provare piacere nel sentire l'inchiostro scorrere tra le dita.<br />
Nell'ascoltare quella pallina, dosare la quantità giusta di inchiostro, e curvare e ricurvare e saltare sui puntini sulle i.<br />
Non tutti sanno, che per scrivere, ci sono un quando e un dove.<br />
E anche un come.<br />
Non tutti sanno che se perdi quell'attimo, se te lo portano via, anche se cerchi di tenerlo nella tua testa, e le tue palpebre inziano a tremare, il tuo respiro a rallentare, e speri che nessuno butti le sue parole nell'aria intorno a te, ecco se perdi quell'attimo, poi probabilmente ti verrà da piangere.<br />
Non tutti sanno che trattenere le lacrime, è difficile quasi quanto trattenere uno starnuto.<br />
<br />
Non tutti sanno, ad esempio, che una virgola fa la differenza.<br />
Ancor di più un punto.<br />
Che a volte, prima di andare avanti, serve prendere fiato.<br />
Non tutti sanno che la luce sbagliata, nella stanza sbagliata, non serve a niente.<br />
Che la biro che lascia uscire l'inchiostro con fatica, è un pianoforte scordato tra le mani.<br />
Che un tasto che non sprofonda sotto le tue dita, è una patatina lasciata troppo tempo all'aperto.<br />
<br />
Scrivere bene è una carezza data sulla testa.<br />
Una sigaretta fumata sul balcone, da sola, godendosi i rumori della notte.<br />
Scrivere è la morfina nel paziente dolorante.<br />
La prima masticata dei cicles ripieni.<br />
Un sacco pieno di legumi secchi in cui affondare la mano.<br />
Abitare vicino alla ferrovia.<br />
La corsia dei detersivi per i panni, al supermercato.<br />
Sfogliare l'enciclopedia medica degli anni 80.<br />
<br />
Scrivere è farti leggere.<br />
Perchè sai che qualcuno ti dirà che sei brava.<br />
Ma a te sembrerà come per un elettricista avvitare una lampadina.<br />
Senti solo che lo devi fare, per dare luce.<br />
<br />
Scrivere è riconquistare quella bambina che sa sempre godere di un gelato fiordilatte e crema.<br />
<br />
Scrivere, per me, è come respirare. Mi serve farlo, per vivere.the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-25131312699334905372013-07-03T00:48:00.003+02:002013-07-03T00:57:04.029+02:00La casa di Bea.<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La casa di Bea era in una traversa di una via del centro città.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Distava cinque minuti a piedi da casa mia, ma io riuscivo sempre ad arrivare in ritardo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Aveva un campanello signorile. Non come il nostro di metallo grigio gracchiante.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Era di ottone giallo. Con i nomi scritti in corsivo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il piccolo portone di legno si apriva su un corridoio un pò buio e a destra, a ventaglio, c'era la scalinata di marmo per salire negli appartamenti, che a me ricordava quella di Via col Vento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La cosa figa della casa di Bea era la doppia porta. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Quelli del piano di sotto lasciavano sempre </span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">aperta </span>la prima porta, così si vedeva la seconda porta di vetro opaco e io pensavo sempre "Ma non hanno paura dei ladri?"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">A me piaceva da morire andare a casa sua perchè era una casa magica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Dentro era antica. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">A destra c'era lo studio dove appunto studiava sua sorella...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La sorella di Bea ha una chioma di capelli riccissimi ed è molto raffinata. Io mi vergogno sempre un pò a salutarla perchè lei è più grande e studia su montagne di libri difficilissimi. In quello studio ci sono libri dappertutto. Sulla scrivania, sulla libreria, per terra. La sorella di Bea secondo me da grande farà la professoressa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Poi c'è la sala. Ha due porte. Per terra c'è un tappeto un pò consumato che copre il pavimento di legno, che scricchiola quando ci cammini sopra. Lì la mamma di Bea riceve le sue amiche. A me piace la sala perchè anche quella sembra quella di Via Col Vento. Mi sembra anche che ci siano le tende verde scuro di velluto. Poi ci sono dei posaceneri sui braccioli che non cadono mai. Nella sala c'è il pianoforte a muro. Bea suona il pianoforte. Io ogni tanto quando arrivo troppo presto che c'é ancora la sua insegnate, mi incanto ad asoltarla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Fa i solfeggi e poi suona una musica che fa un pò paura. Mi piace guardare le dita sottili che sanno perfettamente quello che fanno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ecco a questo punto inizia la magia perchè dopo la sala c'é un corridio lunghissimo con il pavimento fatto tutto di mosaico. La magia é che per terra, alcune mattonelle, sono d'oro!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Io e Bea ci divertiamo a cercarle e a segnarle con dei pezzetti di carta. Sono magiche perchè da una volta ll'altra cambiano posto. Davvero!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La prima stanza del corridio è la cucina, sulla destra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Dentro c'è sempre la Tata con il grembiule. La Tata ha la voce un pò roca, ma dice sempre cose gentili e incoraggianti. Anche se ci sgrida quando non studiamo, lo fa con il sorriso. Non ci fa paura infatti, per questo noi la ascoltiamo sempre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">In messo alla cucina c'è il tavolo bianco e ci sono sempre le tazze per bere l'acqua. Ognuno ha la sua, con i segni zodiacali. Una volta ho provato a farlo pure a casa mia di lasciare le tazze per bere, ma non ha funzionato. Mia mamma ha detto:"Perchè prepari per la colazione?" </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Poi c'è la dispensa. Io non sapevo cosa fosse la dispensa prima di vederla da Bea. Dentro ci sono le cose da mangiare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Di fronte alla cucina c'è la camera dove c'è l'arpa della sorella di Bea. Adesso che ci penso bene. in effetti forse da grande farà l'insegnante di musica. Poi c'è un'altro pianoforte. Più grande. No forse un violino. Beh sicuramente c'è un'insegnante di musica dentro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Dopo la cucina c'è la camera degli ospiti. Io una volta ho pensato "Chissà che ospiti ospitano in questa camera", Allora mi sono immaginata che essere ospite a casa di bea deve essere bello perchè ti danno pure gli asciugamani con la O di ospite. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Di fronte la camera degli ospiti c'è la camera della mamma di Bea.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La mamma di Bea è una signora molto, molto raffinata. E' bionda, sempre in ordine e curata. Con gli orecchini. Ha l'accento di Roma. Io lo so perchè ho un sacco di cugini lì e parlano come lei. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ogni tanto quando arrivo da Bea è dentro al letto che legge. Sembra una principessa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Nella camera della mamma di Bea c'è la tv con il videoregistratore. Anche se ci sono delle pile di videocassette della kodak, noi guardiamo sempre, sedute per terra, Labirinth e I Goonies. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Fanno un pò paura in effetti, ma con Bea, io non ho mai paura, anche se è più piccola di me. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Sul pomello dell'armadio della camera da letto c'è attaccato un pupazzo di carta che abbiamo fatto a scuola. Il suo è più bello del mio, credo perchè ha gli occhi più grandi e le guance più rosse.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Poi dopo c'è il bagno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ecco io non ho mai visto un bagno così grande. Da noi per fare il bidet basta che ti sposti di lato. Da lei devi fare almeno dieci passi per raggiungere il bidet. Poi c'è la vasca dove una volta abbiamo fatto il bagno insieme e a me è venuta una irritazione sulle gambe e il sedere e loro erano preoccupate ma io dicevo di non preoccuparsi che magari era perchè ero stata troppo a mollo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Mi ricordo ancora il profumo del bagnoschiuma di quella volta...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Di fronta al bagno c'è la cameretta di Bea e di sua sorella.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Oddio cameretta è un pò riduttivo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ci sono due cose fighe lì dentro: il letto di Bea che è altissimo. Io avrei paura a dormire in un letto così alto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E poi c'è il poster di Freddy Mercury sopra il letto della sorella di Bea. So che è lui perchè c'è scritto sopra come si chiama.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Poi c'è Tippete, il coniglio di Bea. Ma è finto eh. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Nella camera di Bea ci sono i mobili di legno scuro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">C'è anche la sveglia verde acqua che quando suona è ora di andare a scuola. Fa: "Ti..titi...tititi..titititi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Bea non la sente mai.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Mia mamma mi fa andare un sacco di volte</span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> a dormire lì perché sa che mi piace da morire.</span> Non mi ricordo quando è stata la prima volta, ma secondo me avevo 5 o 6 anni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La casa di Bea è quasi finita perchè poi ci sono solo altre tre porte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">In una ci sono delle cose che ogni volta cambiano posto. Lì ci sono giochi, dei vestiti e un passeggino giocattolo. Poi c'è il tirchitracks e il gameboy. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Poi c'è il ripostiglio e un'altra camera con un bagno dove c'è la lavatrice.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ma noi non ci andiamo mai. Roba da grandi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ora è proprio finita, putroppo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Io spero che chi c'è dentro ora l'abbia lasciata così, se no ha rovinato la magia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E spero anche che, altre due amiche, possano passarci dentro un'infanzia, come quella che abbiamo passato io e Bea. </span></div>
the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-32972747042864280522013-06-30T02:09:00.001+02:002013-06-30T02:10:37.015+02:00Giordano Sella.<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Quello che continuo a chiedermi, è se avessi davvero intenzioni di ucciderti.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">"Il signore col cane, ve lo ricordate ?" dico a tutti, "quello che abitava vicino a me".</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Sei sceso in cantina una mattina qualunque. Una mattina in cui tua moglie aveva preso servizio come al solito nell'ufficio Aziende dell'inps, al secondo piano. Dove io vado sempre per le pratiche della maternità. Quell'ufficio dove pure le piante sono tristi di essere lì. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Una mattina in cui tuo figlio era probabilmente andato a lavorare. Chissà se poi l'aveva trovato di nuovo il lavoro. Una fidanzata nuova si, l'aveva trovata. Io e lui ci salutiamo sempre con un certo imbarazzo, sai?</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Quella mattina tua mamma ti aspettava a casa sua. E come tutte le mamme, quando non ti ha visto arrivare, si è preoccupata.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ma tu quella mattina sei sceso in cantina e io non riesco a non pensare che la tua intenzione fosse davvero quella di ucciderti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Non sei sceso in cantina. Sei andato a nasconderti in cantina. </span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">"Dicono sia stato un incidente" mi ha detto l'impiegata dell'Inps, la collega di tua moglie. </span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ho immaginato tua moglie scendere le scale un pò di fretta, magari poco preoccupata. Nessuno si spara in pieno giorno. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Forse sei stata la prima persona che ho conosciuto quando sono andata a vivere nel palazzo giallo, quello con il grande balcone di pietra che fa angolo. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E' stata la mia prima casa da single. E tu, insieme alla dottoressa con i gatti, e al vecchietto che la figlia lo veniva a trovare tutti i giorni e poi la salutava dalla finestra, e i signori con i bambini che non ho capito a che cosa giocavano per fare tutto il casino che facevano sopra la mia testa, siete stati i miei primi veri vicini di casa.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Quando la sera mi affacciavo dalla finestra della camera da letto, ti vedevo dall'alto, seduto sui gradini della vetrina dell'agenzia immobiliare. Parlavi sempre con il tuo cane e poi gli accarezzavi la testa. </span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">"Deve volergli davvero bene" pensavo sorridendo. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Forse nemmeno l'amore per il tuo cane, quella mattina, ha saputo fermare la tua mano. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ti sei sparato con un fucile. Non deve essere facile impugnare un fucile, e decidere di essere tu la causa della tua fine. Voglio dire, devi essere bravo, un fucile è lungo, non è una pistola. Ora che guardi tutta la canna, magari fai in tempo a cambiare idea.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">"Dai..il signore con il cane...quello con i baffi" insistevo.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">In realtà quando ho letto il manifesto funebre ho pensato a un infarto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Voglio dire, Giordano, 56 anni, prossimo alla pensione, una bella moglie, una bella casa, un cane, un figlio con una fidanzata simpatica, la croce verde.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Una sera ci eravamo incontrati a una sagra.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Avevi le guance dipinte di rosso. Alle sagre il vino va giù che è un piacere.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ingenuamente avevo pensato che quando mi capita di bere, anche io lo faccio per dimenticare qualcosa. O per ricordarla meglio.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Non sapevo nemmeno che ti chiamassi Giordano.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Per me eri il signor Sella, il signore con il cane.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">"E vabbè dai, non ci pensare" continuano a dirmi.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Giordano, volevo dirti che mi dispiace e mi piace immaginare, in un altra vita, il mio bambino sul balcone di pietra che fa angolo, che guarda con il naso all'insù il tuo cane e ti fa ciao ciao con la manina. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">A lui piacciono i bau, e sono sicura che a te, un giorno, sarebbe piaciuto avere un nipotino.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-72545916196069264882013-06-18T00:49:00.006+02:002013-06-18T01:01:06.978+02:00Al mio segnale scatenate l'inferno.<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: small;">Io sono perfettamente in</span>tegrata qui al nord.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ho degli amici del nord, di genitori nordici, un lavoro del nord.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ho persino un fidanzato che è per generazioni del nord. Nostro figlio porta un cognome che quando lo senti non puoi non dire "Questo è del nord"</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ho persino la "e" chiusa tipica e inconfondibile della mia città. A parte il resto dell'Italia che non capisce mai da dove arriviamo. Nel peggiore dei casi nemmeno sa dove si colloca la mia città natale appunto. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">C'è solo un problema. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Tu forse non sai che nelle mie vene scorre dell'infuocato sangue meridionale e che il mio dna è la perfetta fusione tra un tarallo pugliese e una granita di mandorla siciliana.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Tu non puoi buttarmi addosso benzina, e pensare che io non prenda fuoco spontaneamente. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ti va solo bene che sono una persona estremamente educata e diplomatica. Ma ti va anche male che sono estremamente vendicativa e le ingiustizie, io, le vivo al pari di una fusione nucleare. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E va bene che siamo nel 2013 e oramai si comunica solo con messaggi privati della responsabilità dell'interlocutore, che viene affidata a un tasto di invio o nel tuo caso a un pezzo di scotch.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ascolta.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">La porta al piano terreno sbatte perchè in questo palazzo di persone facoltose avete installato un minchia di semaforino per capire quando uno sale o scende dalla rampa del garage, che la sua manutenzione ci costerà quanto quella dell'Apollo 13, e nessuno è stato in grado di mettere invece un minchia di gommino </span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">sulla maniglia di ottone lucidato</span> per non farla sbattere contro il muro. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">In questo palazzo fate a gara a chi ha il suv più grande, ma probabilmente se il vostro vicino dovesse morire in casa nemmeno ve ne accorgereste.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">In questo palazzo stendete di notte di nascosto perchè avere i panni stesi di giorno fa troppo Napoli, ma non conoscete il profumo dell'ammorbidente che si confonde tra i raggi di sole.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">In questo palazzo non salutate mai per primi il dirimpettaio, pardon, quello sconosciuto che abita sul pianerottolo, perchè siete dei maleducati, ricchi ma maleducati. E mia mamma prende il caffè da 35 anni con la vicina di casa tre volte al giorno. Che è meglio dell'antifurto meliconi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Adesso partiamo dal presupposto che si, ho sbattuto la porta due volte perchè sono entrata con un passeggino e una triciclino appeso e non riuscivo a spingere perchè mi ero incastrata, tu, brutto codardo cafonazzo (che vuol dire cafone testa di cazzo) che non sei altro, che necessità avevi di gridarmi dalle scale senza nemmeno far vedere la tua bella faccia di merda?</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Forse non ti è chiara una cosa. Io odio i maleducati. Sono la mia crociata n.1.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ma soprattutto, piccolo particolare che forse hai sottovalutato, io abito sopra la tua testa.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Sai cosa vuol dire? Che in un palazzo, chi abita sopra l'altro ha sempre la meglio. Perchè io da domani, anzi da subito,io camminerò in casa solo a piedi nudi, sbattendo fastidiosamente ad ogni singolo passo il mio tallone a costo di farmi venire una tallonite.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ma questo solo per avvisare.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Adesso, potrei scegliere la strada della diplomazia.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Ma no, questa volta mi sento di intraprendere la strada dell'Occhio per occhio.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Domani, il tuo cartello intimidatorio su cui hai scritto di non sbattere la porta, verrà goduriosamente stracciato e sostituito dal mio pezzo di carta al quale affiderò le mie responsabili e ironiche parole. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Perchè solo l'ironia è sinonimo di intelligenza. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Avere una grande macchina invece, no.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Indica solo un complesso di inferiorità.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E sai bene a cosa mi riferisco. </span>the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-46591089929908182742013-06-17T00:55:00.000+02:002013-06-17T00:58:11.475+02:00Vite parallele.Sarebbe bello alzarsi la mattina e andare a fare quello che ti piace.<br />
<br />
Io, ad esempio, sarei stata una brava ginnasta.<br />
Non sono molto alta, e ho le gambe che avrebbero potuto ospitare dei buoni muscoli.<br />
E poi, a ginnastica artistica, la maestra mi aveva scelto per fare il saggio con quelle grandi.<br />
Non so come si sarebbe poi evoluta la questione del seno però.<br />
Sarei stata una brava ginnasta perchè a me piace fare sport. Poi vabbè non lo faccio perchè sono pigra.<br />
Diciamo che mi piacerebbe farlo se non fosse che l'ascensore, per me, ha lo stesso ascendente che una birra ha per l'alcolizzato. Io non riesco a farne a meno. Anche se abito al secondo piano. Nemmeno in discesa. Poi, adesso che il mio ascensore arriva persino in cantina...<br />
Sarei stata una brava ginnasta, perchè so come ci si sente dopo aver fatto sport.<br />
Perchè so come ci si sente a fare una cosa che ti piace davvero.<br />
Chissà come deve essere guardare le proprie gambe e sapere che sono le gambe della numero uno del mondo.<br />
Magari la sera, mentre sei seduta sul divano dell'ikea con il tuo fidanzato, mentre sorseggi una birra con lui, ti guardi le gambe e dici:" Le mie gambe sono le migliori del mondo. Sono piccole tozze, eppure sono nate per fare questo"<br />
Poi vai a dormire. E al mattino ti alzerai sapendo che stai per andare a fare una cosa che ti piace da morire. Tu sai fare solo quello e ti viene benissimo.<br />
Forse per loro deve essere una cosa normale. Cioè non c'è tanto da stupirsi se io so fare una cosa e la faccio bene. Io ad esempio so fare benissimo le scaloppine con i funghi. o le polpette. Mi vengono morbidissime. Eppure non mi stupisco quando le faccio. Per me è una cosa banalissima.<br />
Per un solo giorno vorrei che tutto il mondo sapesse che sono la più brava del mondo a fare una cosa.<br />
Vorrei sapere come ci si sente.<br />
Magari a vivere in un monolocale a Milano, avere il dolori del ciclo, dormire con il pigiama spaiato, avere nel frigorifero una confezione di gnocchi scaduta, le lenzuola nella lavatrice dal mattino, ma essere la più brava del mondo a fare una cosa.<br />
E andare a dormire sapendo che domani farò quella cosa, che mi piace da troppo farla e non smetterei mai, e che tutti si aspettano che io faccia bene.<br />
E se poi sbaglio sticavoli. Potrò sempre aggrapparmi al ricordo di essere stata la più brava del mondo , almeno per una volta.the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-29729664703231510572013-06-05T17:21:00.000+02:002013-06-05T17:22:21.162+02:00Date da mangiare agli affamati. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg239-xmll-9FpISNfk2ZdTL56M0ao8LeAKHyJvNjIjxBaQhnwIeM99NLJBuIEygW503aIQj-52YRKtOMeynvK5gTBaryZuXYEMltDJl505YgDL00fqev5UA-ulkJuSxmd38OP/s1600/gattomangia.jpg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg239-xmll-9FpISNfk2ZdTL56M0ao8LeAKHyJvNjIjxBaQhnwIeM99NLJBuIEygW503aIQj-52YRKtOMeynvK5gTBaryZuXYEMltDJl505YgDL00fqev5UA-ulkJuSxmd38OP/s400/gattomangia.jpg.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">"To' Ca', mangiati un crecche pure tu"</span></div>
the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-30046310440362438062013-06-04T13:21:00.002+02:002013-06-04T13:21:20.002+02:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/h94OHEs2ySY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
Non credo ci sia la necessità di aggiungere altro.</div>
the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-81555607850724483262013-06-03T11:51:00.004+02:002013-06-03T11:52:27.285+02:00Mamma, poco...poco...<h3 class="post-title entry-title">
</h3>
<div class="post-header">
</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAAZCm5JIfhWNrs0xVCrlNMDLvwjgABBRQN-kqurUNxJP7zksHhVDNJi_jq4c_A2Adn4r3aXRKFBerH4ej5OEJECuwhB3_l3EbDEc1Izv20U0EQbcMzsYn5TDSrOMIWIRXyt5GKQ/s1600/patrizia+di+donna.jpg"></a>Mia mamma dice sempre a tutti che io ho preso il suo latte fino a due anni abbondanti.<br />
<br />
Dice che le tiravo la maglietta e le dicevo “Mamma...poco poco”<br />
Io sorrido sempre quando lo racconta.<br />
E’ per questo, dice, che ho le ossa forti. Poi dice anche sempre che un
giorno ha bussato alla testata del letto e mi ha detto “Chi è? Uuuh é il
vecchietto. Ha detto che oramai sei grande e non devi più ciucciare”.<br />
E da allora ho smesso di bere il latte di mamma, senza nessun tipo di trauma.<br />
<br />
A me nessuno aveva detto che il dolore dell’allattamento sarebbe stato uno dei dolori più dolorosi.<br />
Più delle contrazioni. Veramente nessuno mi aveva detto nemmeno che le contrazioni sarebbero state così dolorose.<br />
Ma l’allattamento.<br />
<br />
Quando Santiago è uscito, la prima cosa che ho pensato è stata “Oh noo…ha il mio naso!”<br />
Poi me lo hanno messo sulla pancia, lui ha tirato su la testa in cerca
della mia tetta e la seconda cosa che ho pensato è stata: “Ma…ma…vuole
già mangiare???”<br />
L’ostetrica me lo ha attaccato e lui ha iniziato a ciucciare come se non mangiasse da mesi.<br />
Istinto animale, ho pensato.<br />
Lo ammetto: mi sono sentita subito una figa ed ero felice perché sapevo
storie di bambini che non si attaccano, non ciucciano, che fanno fatica.<br />
<br />
Mi è sembrata subito la cosa più naturale del mondo, a parte avere, il
giorno dopo, occhi di amici, parenti, conoscenti e passanti puntati
sulle mie tette. Ecco quello è meno naturale. Cioè di colpo tutti
guardano il bambino, e subito dopo, il bambino attaccato alle tue tette.
E tu che fino a poco tempo fa…voglio dire, non è che sia la cosa più
naturale del mondo stare con le tette di fuori.<br />
A meno che tu non sia una cultrice del topless.<br />
<br />
Due giorni dopo avevo i capezzoli in fiamme. Da lì capii che forse tanto figa non lo ero.<br />
C’era qualcosa che probabilmente sbagliavo. Ma non sapevo che il peggio doveva ancora arrivare.<br />
Di natura sono una che non ama disturbare, quindi ho chiamato poche
volte le ostetriche perché pensavo, da stupida, che una mamma deve saper
allattare da sola, seguendo la natura. Come fanno i gatti, i cani, e
tutti gli altri animali che allattano, di cui non ricordo le specie.<br />
Poi avevo sempre mani e dita di mamme, nonne, papà, nonni, zie, cugine
infilate tra la bocca di mio figlio e la mia tetta: ”Mettilo su, guarda
che non respira, tienilo alto, tienilo basso, attenta alla mano, ma
mangia di nuovo? ma non avrà mica fame? mettiti sulla sedia, sulla
poltrona, nel letto…”<br />
E quindi le prime poppate sono state più cha altro uno stress acrobatico
da circo con un bel sorriso di circostanza appiccicato alla bocca.<br />
I primi mesi, lo dico in tutta onestà, sono stati una vera prova di
resistenza al dolore e di educazione per non mandare a cagare qualcuno.<br />
<br />
Io avevo deciso di allattare. E non sono mai stata così determinata in tutta la mia vita.<br />
Volevo che anche Santiago avesse le ossa forti come le mie.<br />
Ho pianto tanto. Ho pianto perché i miei capezzoli si erano tutti
tagliati. Ma a Santiago sembrava che la cosa non fregasse minimamente.<br />
Ecco quella è stata la mia forza. Lo guardavo ciucciare per resistere.<br />
Ricordo che quando si avvicinava l’ora della poppata o quando mugugnava
perché aveva fame, io iniziavo a sudare. A tremare. Mi uscivano le
lacrime e mi irrigidivo tutta. Temporeggiavo, respiravo, lo avvicinavo e
quando vedevo quella boccuccia che si faceva enorme, e che da lì a poco
avrebbe succhiato con tutte le sue forze procurandomi ulteriori tagli.,
beh in quei momenti allattare non era tanto naturale.<br />
Per me non sono esistiti pensieri tipo: ”Non avrò il latte”. Per me, mia
nonna ha allattato, mia mamma ha allattato, mia zia ha allattato, mia
sorella ha allattato. E io avrei allattato. Io volevo allattare.<br />
Una specie di tradizione di famiglia.<br />
La cosa che mi ha aiutata tanto, a parte la determinazione, era sentire
mia mamma che stringendomi la mano mi diceva: ”Ci siamo passate tutte” o
mia sorella che mi precedeva di 5 mesi che mi diceva: ”Tranquilla
davvero, guarda che poi passa” o mia zia “A me usciva il sangue dai
capezzoli, quello non è niente” o ancora l’ostetrica che mi incoraggiava
come si incoraggia un atleta stremato vicino al traguardo.<br />
Non ricordo quando il dolore è finito.<br />
Ricordo solo che a un certo punto, all’improvviso, è diventato tutto un piacere.<br />
L’ora della poppata era un momento intimo, magico, surreale. Vedere
Santi che si addormentava con la tetta in bocca, o che ciucciava come un
forsennato sbrodolandosi il latte dalla guance.<br />
In quei momenti del resto del mondo non mi fregava niente.<br />
Ho allattato ovunque. Persino intrufolata in una palazzine del centro
città, seduta sui gradini freddi di pietra della scalinata principale.
Santi non poteva aspettare.<br />
E una delle cose più belle sono i sorrisi complici che ci si scambia con le donne, quando ti vedono farti cibo per il tuo bimbo.<br />
<br />
Santi adesso ha tredici mesi. Ciuccia al mattino, alla sera prima di
andare a nanna e ogni volta che ne abbiamo voglia. A me non frega dei
pareri di nessuno. Mi sono affidata al mio istinto.<br />
E beh ovviamente anche alle ostetriche, che sono le uniche figure professionali a cui ho deciso di affidarmi.<br />
Quando mi chiedono: ”Ma ciuccia ancora???” A parte pensare “Ma fatti i
c. tuoi” rispondo: “Si” con un bel sorriso, come a dire ”Ma certo,
perché non dovrebbe???”<br />
Il latte non è mai andato via, nemmeno quando ho attraversato un fortissimo periodo di stress.<br />
Che non è la casa in disordine.<br />
<br />
A volte guardo Santi che orami è quasi un ometto e gli dico “Santi forse è il caso di piantarla un po’ lì”<br />
Ma poi lui mi sale in braccio, mi tira la maglietta e mi guarda come per dire ”Mamma…poco poco”<br />
Vabbè Santi, aspetteremo quando un giorno passerà il vecchietto da queste parti…
the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-40118335543155682812013-05-23T16:45:00.004+02:002013-05-23T16:45:51.876+02:00Ospite d'onore.<a href="http://sosallattamento.blogspot.it/2013/05/mammapoco-poco-la-storia-di-patrizia-e.html">http://sosallattamento.blogspot.it/2013/05/mammapoco-poco-la-storia-di-patrizia-e.html</a><br />
<br />
:))the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-88202988601245166502013-05-16T13:01:00.002+02:002013-05-16T13:02:49.026+02:00Specchio dei tempi.<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Quante volte ho immaginato di vedere comparire le lettere nere, una dietro all'altra, intervallate da spazi, punti, virgole, puntini di sospensione...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Quante volte ho avuto qualcosa da raccontare, che non avrebbe potuto essere raccontato a qualcuno, ma solo scritto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Qualcosa da appicicare al frigorifero, come un post-it giallo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Qualcosa da essere letto, riletto, corretto, profumato di punteggiatura. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Quante volte ho pensato: "Se solo avessi il tempo..."</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Poi il tempo lo perdevo a scrivere cose inutili su una tastiera che per le mie dita è veramente troppo piccola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Una tastiera che non ti importa nemmeno di mettere gli accenti o gli apostrofi al posto giusto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Quante volte ho pensato e trasformato i miei pensieri in immagini e poi in film che poi però... </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Però rimanevano imprigionati nella mia testa, mescolandosi alle bollette da pagare, il vaccino da fare, la spesa, ho perso le chiavi di nuovo, non ho pagato quella multa, il mangiare del gatto, la sabbia del gatto, non ho niente da mettere, potevo fare la lavatrice, ho un sonno che tra poco vomito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Quante volte mi sono sforzata di immaginare delle storie, e non ci sono riuscita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Ho cercato di andare indietro. Di riavvolgere il nastro, di riprovare la stessa sensazione di quando assaggi qualcosa di buono per la prima volta e chiudi gli occhi. E per un attimo ti dimentichi del mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Quante volte ho cercato di ricordare. Ricordare per non dimenticare. Di strizzare gli occhi e non voler lasciare andare certi pensieri. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Quante volte avrei voluto fermarmi e dire: "ok adesso Devo scrivere".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Poi mi sono solo resa conto di una cosa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Che ho paura.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Paura di tirare fuori i miei pensieri per paura che qualcuno possa impadronirsene. Possa farli suoi, ma soprattutto possa affilarli e usarli per ferirmi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Paura di sentrimi dire che quello che penso è impensabile. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Ogni tanto mi guardo allo specchio e cerco di capire se i miei pensieri si possono vedere dalla fronte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Ogni tanto mi guardo allo specchio e vedo sempre la stessa bambina che si guardava allo specchio per capire cosa potevano capire gli altri di me.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Ogni tanto mi guardo allo specchio e vedo che ci sono delle sopracciglia che si staccano dal resto del gruppo e vanno in solitaria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Dire quello che si pensa quando lo si pensa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">E' quello che sto cercando di fare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Ed e' quello che sto cercando di dire. </span></div>
<br />the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-3361711176336529572013-03-25T14:13:00.000+01:002013-03-26T13:47:11.957+01:00L'anno Zero.Pensavo che mi piacerebbe avere un diario segreto.<br />
Ma di carta.<br />
Di quelli con il lucchetto con le chiavi universali.<br />
Di quelli che si regalavano da piccole ai compleanni delle amichette.<br />
Quando ancora si andava in cartoleria con mamma a prendere il regalo.<br />
<br />
Vorrei avere un luogo segreto dove mettere tutti i miei pensieri.<br />
Anche quelli meno belli per il pubblico abituato a giudicare.<br />
Mi piacerebbe lasciar scorrere l'inchiostro per comporre spartiti da rileggere quando sarò più grande e dire:<br />
"Oddio ma davvero pensavo così".<br />
Piano piano mi stanno tornando in mente gli inizi.<br />
Si, quegli inizi che quando guardi una cosa, ti immagini una storia.<br />
Sono felice di questo.<br />
<br />
Un po' come ne La storia Infinita, dove il Nulla distruggeva Fantasia, e allora per non farla distruggere bisognava sognare. <br />
Ecco io ho ricominciato a sognare.<br />
Sono sogni diversi da quelli che facevo prima.<br />
Prima di Santiago.<br />
Ora la mia vita è "prima di Santiago", "dopo Santiago"<br />
Un pò come Avanti Cristo, Dopo Cristo.<br />
Il 2012 per me é l'anno Zero.<br />
<br />
L'unica cosa che mi resta da capire è se devo iniziare con:<br />
"Caro Diario,..." the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-15988870610082182412013-02-24T23:46:00.001+01:002013-02-24T23:51:03.237+01:00Mi ricordo montagne verdi.Ho iniziato con l'idea di preparare la cena per domani.<br />
Ma dopo aver visto la cucina perfettamente pulita, mi è passata la voglia.<br />
Allora sono passata a cercare di riodinare l'ammasso di carta abbandonata dentro l'alzatina di vetro dell'ikea.<br />
In realtà quell'alzatina dovrebbe contenere sempre una torta fresca, ma le uniche due torte fatte da quando sono nella casa nuova, sono venute un disastro e allora ogni giorno immagino di averne fatta una.<br />
Immagino una torta morbida con lo zucchero a velo che mi piacerebbe mangiare a colazione come nella pubblicità. Con tutta la famiglia sorridente intorno al tavolo.<br />
<br />
Poi sono andata in bagno e ho lavato il pavimento del bagno.<br />
Fra poco svuoterò la borsa, mentre il bagno assciuga e la carta è ancora sul tavolo. <br />
<br />
E' sempre stata una mia prerogativa lasciare le cose a metà.<br />
L'ho sempre fatto.<br />
Inizio una cosa e non la finisco.<br />
Mi annoio.<br />
O meglio mi distraggo.<br />
Poi ho talmente tante cose da fare, che temo sempre di avere poco tempo per farle e allora le accavallo, le mescolo le inizio e non le finisco.<br />
<br />
E a un certo punto, mi è venuto in mente di quella volta che agli scout, ero in cima a una montagna.<br />
Forse è stata l'unica volta che con gli scout sono arrivata così in alto.<br />
E devo anche essermi ben lamentata durante tutto il tragitto.<br />
Mi ricordo che avevo i pantaloncini corti e una giacca a vento rossa.<br />
Forse non era rossa, ma mi piace ricordarmi così.<br />
Faceva freddo, ma non troppo. C'era un pò di vento.<br />
Non so se era proprio la cima ma mi ricordo che mi sono seduta in un posto da cui si vedeva tutto il panorama a 360°.<br />
Ero emozionata.<br />
Avevo pensato che il mondo deve essere grandissimo.<br />
Si vedevano tutte le montagne e quello, ecco quello è stato l'unico momento in cui ho sentito la libertà.<br />
Ogni tanto mi viene in mente quel panorama.<br />
E sento una stretta al cuore.<br />
<br />the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-70775220813160966372012-11-05T13:00:00.003+01:002012-11-05T13:00:33.811+01:00Leo.Da circa un mesetto Santiago ha un amico del cuore. <div>
Chissà quanti viaggi scroccheranno, quante notti in stazione passeranno, quante ciucche, quante serate sulla torre a condividere racconti e cazzate.</div>
<div>
Magari si odieranno.</div>
<div>
Per adesso però siete destinati ad essere migliori amici:)</div>
the muffin woman valehttp://www.blogger.com/profile/09787981870810005145noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-56481720782833457042012-09-29T12:01:00.002+02:002012-09-29T12:01:43.015+02:00Barbapapà.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYaYy474OKO3QV79VfBHN0oiBNxfXVzsvoVQoTL4Sl0p6aB0fQU-BGhKqo77uMu5WAFNwfxnX8LCbTdnHcKZR7k8GRr9GcBCyVW8ADIAV2t3_zzN6DyG7zg5jwGqfJhZr0z4ll/s1600/P1080197.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYaYy474OKO3QV79VfBHN0oiBNxfXVzsvoVQoTL4Sl0p6aB0fQU-BGhKqo77uMu5WAFNwfxnX8LCbTdnHcKZR7k8GRr9GcBCyVW8ADIAV2t3_zzN6DyG7zg5jwGqfJhZr0z4ll/s400/P1080197.JPG" width="400" /></a></div>
<br />the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-62270144926091372742012-09-14T19:00:00.003+02:002012-09-14T19:00:45.288+02:00Tutti al mare a mostrare le chiappe chiare.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.linkiesta.it/sites/default/files/imagecache/immagine_620_fixed/uploads/articolo/immagine-singola/FERIE%20PAGATE.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="193" src="http://www.linkiesta.it/sites/default/files/imagecache/immagine_620_fixed/uploads/articolo/immagine-singola/FERIE%20PAGATE.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Tipo che devo ancora fare le borse.</div>
<div style="text-align: center;">
Tipo che volevo tagliare i capelli, andare dall'estetista, comprare un costume.</div>
<div style="text-align: center;">
E invece.</div>
<div style="text-align: center;">
Sono ancora in ufficio.</div>
<div style="text-align: center;">
Oramai produco adrenalina.</div>
<div style="text-align: center;">
Ci vediamo a ottobre. </div>
the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-55948499379410192862012-09-03T15:38:00.001+02:002012-09-03T15:41:02.511+02:00Life Coach.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXiLQiEcJFxEdYGbq6-ZIibPy-XvrYozwIR-bmScXPgzIDMrebZ8XrR0b8WEGuQYSDwwclNKH5KQkZGBjPllDr0w9pLh7T9TySvAGPzphN8pDcuVs7ii8P5uSFzWpYHjk1wA2czw/s1600/fata-madrina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="148" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXiLQiEcJFxEdYGbq6-ZIibPy-XvrYozwIR-bmScXPgzIDMrebZ8XrR0b8WEGuQYSDwwclNKH5KQkZGBjPllDr0w9pLh7T9TySvAGPzphN8pDcuVs7ii8P5uSFzWpYHjk1wA2czw/s200/fata-madrina.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Praticamente è successo che mi sono trovata in un momento di difficoltà.</div>
<div style="text-align: justify;">
E Dio solo sa quanto io odio chiedere aiuto. </div>
<div style="text-align: justify;">
Sono molto orgogliosa, purtroppo o per fortuna, quindi piuttosto che chiedere aiuto, mi carico di cose sulle spalle e mi scatafascio dalle scale. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma chiedere aiuto, mai.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono fatta così. Mio padre mi ha insegnato ad arrangiarmi, sempre e comunque. Non mi ha mai accompagnata o presa per andare da nessuna parte. Ma non per cattiveria, è che mi diceva "prendi l'autobus, il taxi, vai a piedi". Io a volte facevo anche l'autostop. </div>
<div style="text-align: justify;">
Questa cosa dell'arrangiarmi, per una serie di circostanze troppo complicate, in questo ultimo periodo, l'ho portata all'esasperazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
Poi è successo che mi sono trovata da sola, su una barca in mezzo al mare in tempesta. E forse poteva essere troppo tardi per farsi riportare sulla terra ferma. Il mal di mare si è fatto sentire con la sensazione di nausea, la testa che gira, e io, non vedevo quasi più niente all'orizzonte.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E invece a un certo puto è arrivata lei. E' arrivata la mia Life Coach.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come Nettuno ha calmato le acque.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho provato a resisterle con la storia dell'orgoglio, ma lei mi ha detto tra le righe "vaiafareinculo e taci."</div>
<div style="text-align: justify;">
La mia Life Coach oltretutto ha una spalla. E' un personaggio bizzarro pechè sostanzialmente si aggira tra le stanze con gli occhi sempre semichiusi, l'aria un pò da bella addormentata e un telefono in mano. Ma quando apre bocca fa ridere. Dice magari solo due parole, e fa ridere. E ci porta tutta la spensieratezza della sua età. </div>
<div style="text-align: justify;">
Come quando in una giornata afosa, ogni tanto, soffia quel venticello che ti fa sospirare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi ritorna nel suo mondo fatto di paladini della giustizia che prima o poi faranno giustizia. </div>
<div style="text-align: justify;">
Comunque. </div>
<div style="text-align: justify;">
La mia Life Coach ha cominciato il suo lavoro sistemando il ripiano del mangiare dei gatti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Così, facendo finta di niente. Poi è passata al ripiano sopra, poi tutto il mobile, poi tutta la cucina.</div>
<div style="text-align: justify;">
Era la prima volta che facevo toccare le mie cose a qualcuno senza andare fuori. </div>
<div style="text-align: justify;">
Guardavo la velocità con cui prendeva la decisione di buttare una cosa inutile e di sistemare "in ordine di altezza" o "in ordine di scadenza".</div>
<div style="text-align: justify;">
Io per fare quel lavoro ci avrei messo un giorno, perchè tra un barattolo di salsa e uno di mais avrei nel frattempo tolto le sopracciglia, fatto una lavatrice, sistemato un cassetto in camera da letto, letto un articolo sul giornale, fatto un caffè, bagnato le piante, un grattino ai gatti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il culmine lo abbiamo raggiunto quando siamo arrivati al ripiano delle spezie.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Questa cannella è scaduta nel 2010."</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi sono sentita come quando la prof. ti becca con un bigliettino durante il compito di matematica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi sono vergognata. Ma ho riso un sacco. Ho riso veramente tanto. </div>
<div style="text-align: justify;">
Poi siamo passati all'amuchina. </div>
<div style="text-align: justify;">
"Questa amuchina la usi?" </div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"Ehm, no ma magari la do a qualcuno..."</i></div>
<div style="text-align: justify;">
"Quando l'hai comprata?"</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"Ehm, più di un anno fa..."</i></div>
<div style="text-align: justify;">
"Buttala"</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"mah..."</i></div>
<div style="text-align: justify;">
"Buttala."</div>
<div style="text-align: justify;">
Alla Life Coach non puoi dire di no. </div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo aver sistemato tutti i mobili, mi ha spostato i mobili stessi. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco io adesso so che c'è una disciplina che sia chiama "Space Clearing".</div>
<div style="text-align: justify;">
Lei, secondo me, non mi ha spiegato niente, ma mi ha solo fatto capire, con le azioni, come si sta ben dentro, rinnovando gli spazi; liberandosi delle cose vecchie, e insieme a loro, dei pensieri vecchi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi ha fatto capire che le cose si possono guardare da una prospettiva diversa, che si può essere meno rigidi, che si può stare un pò più rilassati e non avere sempre il controllo capillare di tutto. </div>
<div style="text-align: justify;">
Anche perchè io pensavo di averlo, ma quella cannella scaduta nel 2010...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ora tocca alla camera da letto. Non so se riuscirò a spiegarle che quei vestiti degli anni 90 li tengo perchè penso che un giorno arriverà la guerra e allora mi serviranno....</div>
<br />the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-55858581707411167922012-08-30T11:20:00.001+02:002012-08-30T12:15:34.586+02:00Il temporale estivo.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTgJrc6pnLnDAAhI56DsqN4hitlzDUCqgBz0mRcn12zDdmd2oL5KQ&t=1" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="172" src="http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTgJrc6pnLnDAAhI56DsqN4hitlzDUCqgBz0mRcn12zDdmd2oL5KQ&t=1" width="200" /></a></div>
<br />
Se c'è una cosa che mi manda in bestia, è quando toccano le mie cose.<br />
Ecco io divento una iena.<br />
Mi da fastidio sta cosa sin da quando sono piccola, sin da quando vivevo con i miei, con mia sorella e mia nonna.<br />
<br />
<br />
<br />
La prima che ha alimentato questo mio odio verso chi tocca le mie cose è stata mia sorella.<br />
Io e lei siamo molto diverse.<br />
Lei è superorganizzata, io semplicemente no.<br />
Ma nella mia disorganizzazione organizzata riesco sempre a uscirne bene.<br />
Quando ero a casa con i miei genitori, con mia nonna e lei, lei si prendeva i miei vestiti.<br />
Funzionava che chi si alzava prima si vestiva.<br />
E ovviamente vinceva lei.<br />
Ha cominciato quando la differenza di età di 5 anni ha iniziato non darle più fastidio.<br />
Prima non poteva portarmi con lei in giro, poi ha deciso di portarsi i miei vestiti in giro. <br />
Mi prendeva le cose nell'armadio senza dirmi niente, poi io non le trovavo e diventavo una bestia.<br />
Diventavo come il diavolo della tasmania. Iniziavo a gridare, a dimenarmi sul letto, a battare i pugni contro l'anta dell'armadio. Poi mi vendicavo e le tiravo giù tutti i vestiti dalle gruccette. Tutti. E poi le buttavo giù dalla mensola tutte le foto del fidanzato di turno. Le più ribaltate sono state quelle di Leonardo. <br />
Solo che poi quando tornava a casa, perchè non c'erano i cellulari e non potevo insultarla in tempo reale, era passato troppo tempo e a volte magari tiravo su una cornice perchè un pò mi dispiaceva.<br />
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L'altro che ha alimentato questo mio odio per chi tocca le mie cose, è stato mio papà.<br />
Tipo io andavo via per un giorno, lui rivoluzionava la mia cameretta. Solo perchè sono un pò disordinata. Porto ancora dentro il dolore di quando buttò le mie barbie senza dirmi niente. Io, che conservo tutto.<br />
Che quando butto una cosa, ci penso, ci ripenso, la butto, la riprendo, la ributto, mettichearrivalaguerra, e se poi mi serve? <br />
L'episodio peggiore è stato quando avevo imboscato dei pupazzi che avevo regalato al mio ex moroso, quelli delle olimpiadi di torino 2006. La femmina l'avevo data a lui, il miaschio me l'ero tenuto io. Ma non potevo buttarlo poverino. Per me i pupazzi hanno un'anima. Quando ho visto "Toys Story" ho pianto perchè mi sono ricordata di quando ero piccola che pensavo ai pupazzi che mi dicevano "non buttarci ti prego, ti vogliamo bene" Allora l'ho messo in una scatola in fondo all'armadio.<br />
Un giorno, dopo che il mio ex moroso mia aveva lasciata, e che avevo pianto in una volta sola tutte le lacrime che un essere umano può produrre nella sua vita, sono tornata a casa e ho trovato il pupazzo appeso allo specchio.<br />
Mi guardava come per dire "Io, non c'entro niente"<br />
Non ho nemmeno pensato per un secondo che fosse tornato il mio ex moroso.<br />
Anche perchè l'avrei preso a sputazzi.<br />
Ho iniziato a gridare e basta.<br />
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Io sono gelosa delle mie cose.<br />
Conservo cose che non me ne frega se sono immondizia, ma io non voglio che si tocchino.<br />
Non voglio che si tocchino i miei vestiti, le mie scarpe, le mie lenzuola, i miei bicchieri.<br />
Niente di niente, di niente.<br />
Se io non ti autorizzo ufficialmente, tu non puoi toccare niente.<br />
Io sono una persona calma, eppure ci sono persone che, con un gesto, riescono a provocarmi lo tsunami dentro, l'eruzione del vesuvio e pure dell'etna, lo scoppio della caffettiera senza guarnizione, il cane quando vede il gatto, il gatto quendo vede un altro gatto che non gli piace, i piccioni che litigano.<br />
Il temporale estivo.<br />
E ultimamente, è stata un'estate molto piovosa. <br />
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<br />the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-25491056860888346522012-08-29T10:13:00.000+02:002012-08-29T10:13:12.437+02:00Quando la gatta non c'è.<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNwbSeJ3SYVi3VvfwnZsyfxxFZ5glR0a6AcUfx3H3BzKD79jw9NLx0ydwfO4OJfQIEu62yQ2-tNXgqOqoDGDBYwiU24U8hY1k1aJES5qeg3oHNm6xLlcrpqN0Zc-WLE3jUqIT-/s1600/gatti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNwbSeJ3SYVi3VvfwnZsyfxxFZ5glR0a6AcUfx3H3BzKD79jw9NLx0ydwfO4OJfQIEu62yQ2-tNXgqOqoDGDBYwiU24U8hY1k1aJES5qeg3oHNm6xLlcrpqN0Zc-WLE3jUqIT-/s640/gatti.jpg" width="480" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-34257050.post-4040240306215851362012-08-27T12:15:00.000+02:002012-08-27T12:15:39.246+02:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />the muffin woman pathttp://www.blogger.com/profile/17295724950520496283noreply@blogger.com1