giovedì, agosto 12, 2010

Lontani dal mondo.


Quando Pierpaolo ti incontrava per le vie della città, si fermava a salutarti. Sempre.
Non era uno che faceva finta di non vederti.
Alto più o meno come me.
Pizzetto soffice sul viso rotondo e paffuto come cicciobello.
Occhi celesti del cielo dopo il temporale.
La borsa a tracolla, i pantaloni sotto al ginocchio.
E le cuffie nelle orecchie che si toglieva con una mano sola.
....
Quel giorno io avevo detto a mia mamma che sarei andata a Levanto, dai frati, a fare un raduno spirituale. Ci ha creduto. Mio papà invece mi sa che ha fatto finta.
Io ci volevo andare davvero la concerto di Carmen Consoli. Ho dovuto mentire.
E prima di salire sul treno che avrebbe portato a me e la mia amica a Milano, abbiamo gridato alla sua mamma che la mia mamma non sapeva niente, e che avrebbe dovuto "coprirci". Lei ci ha gridato dietro, ma il rumore del treno ha coperto la sua voce.
Milano era una città da grandi.
Infatti Pierpaolo era grande e lì ci viveva.

Lo stesso pomeriggio, a casa di Pierpaolo, mentre lui era a lavorare, a me e alla mia amica è venuta fame.
Volevamo fare la merenda. Noi ragazzine delle scuole superiori.
Abbiamo trovato una scatola di biscotti del coinquilino di Pierpaolo.
Era chiusa, ma la fame quando di strizza lo stomaco, ti fa fare cose che poi quando ci ripensi ridi ancora oggi.
Abbiamo aperto quella scatola e cavoli se ne abbiamo mangiati di biscotti.

Io me lo ricordo ancora adesso il sapore di quei biscotti.
L'ho sentito anche in macchina, oggi, quando ho ascoltato le canzoni della musicassetta.

Pierpaolo ha telefonato mentre noi avevamo la bocca piena di pastafrolla e ci ha detto:" Vi porto a mangiare la pizza più grande che fanno a Milano"
Abbiamo cominciato a ridere con le lacrime agli occhi: con tutti quei biscotti nella pancia, la pizza non l'avremmo mai mangiata.
La scatola di biscotti è tornata sopra il mobile della cucina. Sembrava nuova.
Chissà se ci hanno mai scoperte.

Il giorno dopo, il concerto di Carmen Consoli.
Pierpaolo ce l'ha fatta incontrare che io mi sono pure commossa. Tremavo.
Poi ho fatto le foto, che però avevo messo male il rullino così non ne è venuta nemmeno una.
Io ero matta per Carmen Consoli.

Pierpaolo mi ha lasciato solo una musicassetta.
Di quelle che ti registravano con le canzoni preferite e il titolo. Lontani dal mondo.
Nella carta della custodia, la sua calligrafia dice:

"Senza la poesia,
senza la fantasia,
senza la capacità di sognare,
siamo solo degli uomini.
Con la fantasia e la poesia possiamo invece volare
o perlomeno sollevarci da terra,
quel tanto che basta,
per sentirci qualcosa di più.
1/7/1998. Con affetto. Pier"

5 commenti:

Viola d'Ondariva ha detto...

Che bel ricordo. Ha scaldato il cuore persino a me! Un bacio, buone vacanze a te, Azzurro e Pritt!

the muffin woman pat ha detto...

grazie erica.
noi abbiamo già dato.
buone vacanze anche a te. tanti bacini

(madis) ha detto...

Alcuni ricordi sono di una forza impressionante, non sembrano nemmeno ricordi ma attimi di presente...
Un bellissimo racconto, mi spiace per la malinconia che racchiude, ma d'altra parte certi dolori sono parte della nostra vita e ci rendono quelli che siamo.
Un saluto...

the muffin woman pat ha detto...

ciao madis.
già la malinconia.
a volte ho paura di dimenticare tutto. ecco perchè scrivo.
:)

minerva ha detto...

Che bel post e che bellissimo blog. Permeato di ricordi.. Passa ance dai miei, se ti fa piacere.
Minerva