giovedì, agosto 30, 2012

Il temporale estivo.


Se c'è una cosa che mi manda in bestia, è quando toccano le mie cose.
Ecco io divento una iena.
Mi da fastidio sta cosa sin da quando sono piccola, sin da quando vivevo con i miei, con mia sorella e mia nonna.



La prima che ha alimentato questo mio odio verso chi tocca le mie cose è stata mia sorella.
Io e lei siamo molto diverse.
Lei è superorganizzata, io semplicemente no.
Ma nella mia disorganizzazione organizzata riesco sempre a uscirne bene.
Quando ero a casa con i miei genitori, con mia nonna e lei, lei si prendeva i miei vestiti.
Funzionava che chi si alzava prima si vestiva.
E ovviamente vinceva lei.
Ha cominciato quando la differenza di età di 5 anni ha iniziato non darle più fastidio.
Prima non poteva portarmi con lei in giro, poi ha deciso di portarsi i miei vestiti in giro.
Mi prendeva le cose nell'armadio senza dirmi niente, poi io non le trovavo e diventavo una bestia.
Diventavo come il diavolo della tasmania. Iniziavo a gridare, a dimenarmi sul letto, a battare i pugni contro l'anta dell'armadio. Poi mi vendicavo e le tiravo giù tutti i vestiti dalle gruccette. Tutti. E poi le buttavo giù dalla mensola tutte le foto del fidanzato di turno. Le più ribaltate sono state quelle di Leonardo.
Solo che poi quando tornava a casa, perchè non c'erano i cellulari e non potevo insultarla in tempo reale, era passato troppo tempo e a volte magari tiravo su una cornice perchè un pò mi dispiaceva.

L'altro che ha alimentato questo mio odio per chi tocca le mie cose, è stato mio papà.
Tipo io andavo via per un giorno, lui rivoluzionava la mia cameretta. Solo perchè sono un pò disordinata. Porto ancora dentro il dolore di quando buttò le mie barbie senza dirmi niente. Io, che conservo tutto.
Che quando butto una cosa, ci penso, ci ripenso, la butto, la riprendo, la ributto, mettichearrivalaguerra, e se poi mi serve?
L'episodio peggiore è stato quando avevo imboscato dei pupazzi che avevo regalato al mio ex moroso, quelli delle olimpiadi di torino 2006. La femmina l'avevo data a lui, il miaschio me l'ero tenuto io. Ma non potevo buttarlo poverino. Per me i pupazzi hanno un'anima. Quando ho visto "Toys Story" ho pianto perchè mi sono ricordata di quando ero piccola che pensavo ai pupazzi che mi dicevano "non buttarci ti prego, ti vogliamo bene" Allora l'ho messo in una scatola in fondo all'armadio.
Un giorno, dopo che il mio ex moroso mia aveva lasciata, e che avevo pianto in una volta sola tutte le lacrime che un essere umano può produrre nella sua vita, sono tornata a casa e  ho trovato il pupazzo appeso allo specchio.
Mi guardava come per dire "Io, non c'entro niente"
Non ho nemmeno pensato per un secondo che fosse tornato il mio ex moroso.
Anche perchè l'avrei preso a sputazzi.
Ho iniziato a gridare e basta.

Io sono gelosa delle mie cose.
Conservo cose che non me ne frega se sono immondizia, ma io non voglio che si tocchino.
Non voglio che si tocchino i miei vestiti, le mie scarpe, le mie lenzuola, i miei bicchieri.
Niente di niente, di niente.
Se io non ti autorizzo ufficialmente, tu non puoi toccare niente.
Io sono una persona calma, eppure ci sono persone che, con un gesto, riescono a provocarmi lo tsunami dentro, l'eruzione del vesuvio e pure dell'etna, lo scoppio della caffettiera senza guarnizione, il cane quando vede il gatto, il gatto quendo vede un altro gatto che non gli piace, i piccioni che litigano.
Il temporale estivo.
E ultimamente, è stata un'estate molto piovosa.


mercoledì, agosto 29, 2012

Quando la gatta non c'è.



lunedì, agosto 27, 2012


giovedì, agosto 23, 2012

Battaglia navale.


Il rumore della nave che affonda.
Non posso dimenticarlo quel rumore.
Quel rumore di metallo stridente e sordo, preludio di una tragedia.
Della tragedia.

Titanic non ho mai più voluto rivederlo.
Quella gigante che perdeva l'equilibrio e si trascinava lentamente tutto in fondo al mare.
Senza nessuno che potesse aiutarla.
Povera nave.