giovedì, maggio 29, 2008

Sincronismo

Ieri pomeriggio mi è successa una cosa strana.

Ero in ritardo.
No, non è questa la cosa strana:)
Camminavo con passo sveltissimo, per quanto possa essere svelto il passo di una persona alta 1.64 -non mento c'è scritto sulla carta d'identità:)-
Assorta nei miei pensieri, con le cose da fare che si prendevano a pugni per prevalere l'una sull'altra, avevo appena salutato la mia amica Elisa. Il semaforo è diventato verde per i pedoni. Ho attraversato sulle strisce. Ma non dalla solita strada, di solito passo sulle strisce che si trovano più avanti, perchè non c'è il semaforo e faccio prima.
A un certo punto da un palazzo si è staccata una pietra (praticamente un pezzo di muro), è rimbalzata su un cornicione, mi è passata davanti al viso e si è frantumata a un centimetro dai miei piedi.
Un sincronismo perfetto.

Sono rimasta immobile trenta secondi, tra gli sguardi increduli e sbalorditi dei passanti.
Uno da una macchina mi ha pure gridato"eh, ti è andata bene"
In quei trenta secondi pure i miei pensieri si sono fermati a guardare la pietra, per terra, appuntita, arancione.
Ora non so perchè quella pietra abbia deciso di non frantumarsi sulla mia testa.
Forse perchè sapeva di non avere speranze.
Ho pensato a quanto è strano il destino.
A cosa sarebbe successo un secondo dopo.

Forse ha solo ragione il passante...

il palazzo, poche ore dopo

martedì, maggio 27, 2008

La clef

Che in francese significa:"la chiave".
Alle scuole medie avevo un libro che si intitolava così.
Mi ricordo che c'era il disegno di una serratura e da quel buco si poteva vederere uno scorcio di Parigi.
Il mio prof. di francese era uno matto. Mi fece leggere subito in francese il primo giorno di scuola. Mi i vergognavo da morire. Improvvisai tutto e da quel giorno entrai nelle sue grazie. Una volta ci fece rimanere su una lettura per più di un mese.Era un dialogo di 4 tipi che andavano al ristorante. Oramai la sapavamo a memoria.

Ieri mi sono chiusa fuori casa. E' stato un attimo. Sono uscita sulle scale per aspettare la mia amica Elisa, da buona padrona di casa, e con un polpo d'aria la porta si è chiusa alle mie spalle. Non ci potevo credere. Così ho suonato, mentre Elisa rideva. Stavolta mi è andata bene perchè c'erano mia sorella e mio cognato dentro.

Stamattina ho fatto fare due copie delle chiavi. :)

venerdì, maggio 23, 2008

Momenti Decisivi

Il rapporto con la mia quasi padrona di casa è iniziato bene.

Mentre lei mi diceva quanti sacrifici le è costato quell'alloggio, quanto ci tiene, quanto ha curato i particolari.. ecc.. con gli occhi lucidi, io ho pensato bene di sedermi con la gamba sotto il sedere (se no ero troppo bassa rispetto al tavolo) e di strappare il laccetto del cuscino verde della sedia della cucina.
Mi domando come mai in questi momenti imbarazzanti e drammatici non si possa bloccare il tempo sbattendo gli occhi, come faceva Jinny la strega. Meno male che mio cognato, che gentilmente mi ha scortata in questa nuova avventura, non è scoppiato a ridere.
Comunque direi che ho posto le basi per un rapporto di estrema fiducia.

La mia quasi futura casa è bella. Le voglio già bene.
E' la prima "cosa" importante e grande, tutta mia. Cioè quasi mia.
Prima di essa ho avuto solo la macchina di grande, di mio.
Non è tanto difficile gestire una macchina. Oltre all'assicurazione(che per fortuna ci pensava il mio assicuratore a ricordarmi di pagarla inseguendomi per la città) e alla benzina (la mia macchina ha una riserva potentissima, praticamente io vado a riserva), ci sono solo quelle robe accessorie tipo bollo, tagliando, revisione, bollino blu (che io mica ancora ho capito la differenza) ecc.
Vabbè che vuol dire che il bollo l'ho pagato dopo 4 mesi che era scaduto?? :)

Una casa è diversa. Intanto è grandissima. Ieri guardavo il soffitto alto e pensavo:" E io che ci faccio con tutto sto spazio vuoto sopra la mia testa??"
Beh almeno non devo farle il bollo o la revisione. O meglio ci penserà la signora Padrona di casa a ste cose.

Devo aspettare ancora qualche giorno prima di avere un mazzo di chiavi in più da perdere.
Per adesso non vedo l'ora di comprare il portaspazzolino a forma di omino stilizzato che è da due anni che vedo al Self e tutte le volte che lo vedo lo prendo dallo scaffale, lo abbraccio e gli dico:"Verrò presto a prenderti" ;)

mercoledì, maggio 21, 2008

Estratto di questo periodo

Mare di Acireale + mio atto di vandalismo Colazione siciliana: granita di mandorla macchiata pistacchio con brioche
Special Olympics - Toccata e fuga a Parigi :(

giovedì, maggio 15, 2008

A me non piacciono i canditi.

Ho fatto una cagata.
Una di quelle, il cui pensiero speri possa essere al più presto sommerso e inghiottito da tutte le cagate un po’ meno impegnative che quotidinamente fai, o dai mille impegni, dagli incontri, dall’andare in posta, in banca, gli occhiali da rifare, il lavoro.
Ora però è li. Presente. Mi lampeggia nello schermo del cervello. Anzi ha il led fisso.
La cagata è simile a quando a Natale, dopo che hai smesso di credere (forzatamente nel mio caso) a Babbo Natale, ti arrivano i regali e tu li apri prima. Cioè non è che proprio li apri completamente. Sbirci un po’. Togli il nastro e apri un lato, e vedi cosa ti è arrivato. E ti rovini la sorpresa. Magari rimani anche delusa, perché quello che ti hanno regalato non è quello che speravi. Poi richiudi la carta e rimetti i regali a posto. Nessuno se ne accorge, ma ogni volta che passi davanti al regalo e vedi quella carta un po’ stropicciata, con lo scotch sollevato e non più limpido, ti ricordi che hai fatto una cagata e pensi che forse era meglio farsi i cazzi propri e aspettare il 25. E quando arriva il 25 speri anche che nel frattempo il regalo si sia miracolosamente cambiato:) E invece quando lo apri e vedi che è lo stesso, sei doppiamente delusa.
E’ come leggere la fine di un libro.
O uscire dal cinema e sentire lo stronzo dello spettacolo delle otto che, passandoti vicino, ti dice chi è l’assassino. Con la differenza che questa volta sei stato tu a chiederglielo. Eppure io non sono una persona curiosa. Non lo sono, maledizione.
Adesso ho capito realmente cosa intendeva Forrest Gump con la storia dei cioccolatini.
E da oggi credo proprio che non leggero più il gusto del cioccolatino scritto in piccolo. Mai più.

P.S.: sicuramente mi capiterà quello ripieno di canditi v_v

venerdì, maggio 02, 2008

Pensieri difettosi

Stamattina sono andata in ufficio a piedi.
Dopo una intensa attività onirica, è la cosa migliore per deviare le idee.
Di solito cerco sempre di cambiare strada. Mi stufo facilmente io. E poi c'era scritto pure su Focus. Serve per tenere allenato il cervello. Io lo faccio solo perchè mi stufo a fare tutti i giorni la stessa strada. Poi non è che abbia molta scelta visto che ci metto 10 minuti a piedi(5 in bici).
Sono passata da una via centrale, ma niente, il mio cervello continuava a rimuginare, a macinare. A volte vorrei farmi fare una tac per vedere quali aree della testa uso.
Era come stare su una strada deserta, tutta bianca. Io, eterna distratta, concentrata sui miei pensieri. Pensavo che sarebbe bastato sentire l'odore del pane fresco per portarmi altrove e invece un cavolo.
Ho continuato a camminare con la fronte aggrottata.
A un certo punto ho alzato la testa, ed ecco la distrazione salvavita:)
Un piccione su un cornicione inseguiva e mandava via tutti i piccioni che si posavano vicino a lui.
Si posava un piccione e lui caricava col becco. Ha liberato tutto il cornicione.
Poi si è avvicinato a un altro piccione. Ha visto che stava male e l'ha lasciato lì. I piccioni che stanno male mi fanno una pena. Quando li trovo per strada, suono sempre per farli spostare. L'altro giorno ho fatto un casino perchè mio papà non s'era accorto che ne aveva uno sotto la macchina.
Sta di fatto che mi sono chiesta come mai volesse stare da solo, questo piccione.
Forse era arrabbiato con tutti.
Poi s'è girato verso di me. Ci siamo guardati.
Però prima che si incazzasse pure con me, ho fatto finta di niente e sono andata via.
Ancora non mi spiego perchè volesse stare da solo...

Vorrei avere il becco
Per accontentarmi delle briciole
Concentrato e molto attento
Si, ma con la testa fra le nuvole
Capire i sentimenti quando nascono e quando muoiono
(...)
Più o meno come fa un piccione
E mica come le persone che a causa dei particolari
Mandano per aria sogni e grandi amori
Camminerò come un piccione a piedi nudi sull'asfalto
Chi guida crede che mi mette sotto
Ma io con un salto all'ultimo momento
Volerò ma non troppo in alto
Perché il segreto è volare basso
E un piccione vola basso
(...)