giovedì, luglio 29, 2010

Tom & Jerry

mercoledì, luglio 14, 2010

La Lupara.

Azzu ieri sera si è affettato un dito.
Aprendo il cancello del mio ufficio con le dita.
Anche se io gli avevo detto di non farlo, lui l'ha voluto fare lo stesso.
Il pronto soccorso ovviamente è stato d'obbligo perchè il cancello ha la ruggine. Probabilmente aveva già la ruggine quando l'hanno messo su negli anni '70.
Al pronto soccorso siamo arrivati alle 19,45.
Alle 22,00, giusto nel preciso momento in cui ho decido di andare in bagno dopo che me l'ero tenuta per due ore perchè continuavo a pensare "minimo se ora vado al bagno ci chiamano", ci chiamano.

Ecco.
Io sono una donna del sud.
Nel mio sangue c'è un miscuglio di cannoli alla ricotta e focaccia coi pomodorini.
Ci sono probabilmente, anche se minime e lontanissime, tracce di mafia e di sacra corona unita.
Io taccio, ma osservo.
Chiudo la boccca, ma i miei occhi seguono scrupolosi i gesti impercettibili.
Tutto questo per dire che io sono una femmina, che pure se so contenermi in maniera raffinata, la gelosia me l'ha data madre natura, insieme al dna.
La gelosia mi si insinua sotto la pelle, e me la solleva.
Mi fa serrare i denti, e mi fa respirare profondamente per riequilibrare la mia calma.
Mi fa tenere la testa alta, anzi no altissima.
E le spalle dritte, e le braccia conserte e le unghie infilzate nel braccio.

Insomma entriamo.
Ed ecco che subito la giovane Aiutodottoressa, ha prontamente inondato l'aria dell'ambulatorio di saccenza, arroganza, e sforzata simpatia.
Alle quali si è immediatemente sintonizzata l'altra Aiutodottoressa, bionda.
Azzu era contornato da tanta femminilità altezzosa, farcita di presunzione insolente, che io quasi pensavo che non fossimo in un ambulatorio medico, ma a una puntata di Uomini e Donne.
Pareva quasi che le Aiutodottoresse, fossero amiche di Azzu dai tempi dell'asilo.
E ridevano, scherzavano, battute su battute.
Poi la Aiutodottoressa quella che contava di più, ha proseguito nella sua calorosa presunzione, ovviamente non dimenticandosi di evidenziare vilmente il lavoro malfatto di fasciatura dell'altra Aiutodottoressa, che nel frattempo, ignara dei commenti della sua collega, era andata a prendere una garzina per finire la medicazione.

E tutto questo, minimamente non curanti della mia presenza.
Io e l'attaccapanni avevamo lo stessa presenza scenica.
Azzu ogni tanto mi guardava imbarazzato.
E la mia unica risposta è stata alzare il sopracciglio destro.
Devo chiedere a mia mamma dove conserviamo la Lupara...

PAsTicci

Non so cosa ho combinato.
Ma l'ho combinato.
Rivoglio il mio sfondo bianco.
Qualcuno può aiutarmi?

lunedì, luglio 12, 2010

A Silvio.

mercoledì, luglio 07, 2010

Occhio per Occhio.

E' che da quando c'è Prittino nella mia vita, il mio rapporto con gli animali, è cambiato.

Ecco, io ero una che da piccola, prima di andare a dormire, raccoglieva tutti i suoi pelouches, poi li metteva in fondo al lettino a partire dai più grossi, fino ad arrivare ai più piccini e poi li copriva con delle copertine fatte con i fazzoleti di stoffa.
E se di notte mi svegliavo e mi accorgevo che era caduto qualcuno dei pupazzi, mi alzavo e, nonstante avessi paura dei mostri che stavano sotto il letto, lo rimettevo a posto.

Da quando c'è Prittino, dicevo, la mia sensibilità è degenerata.
Se vedo un animale per strada il mio cuore si incrina e i miei occhi si mettono ad accento circonflesso.
Animale che va dal cane, al gatto, all'ape, alla mosca, alla formica, al moscerino.
Qui in Sicilia, ad esempio, è pieno di cani randagi.
Oggi ce n'era uno in strada sotto il sole delle due, e io volevo dire ad Azzu "Fermati che gli diamo da bere", ma poi ho pensato che magari poteva mordermi e allora ho visto il cane che si allontanava dallo specchietto con le sopracciglia ad accento circonflesso.

Ieri eravamo in una pizzeria sul mare, e c'era un cagnino che si aggirava fra i tavoli scodinzolando in cerca di cibo. Dopo averci fatto aspettare un casino per prendere l'ordinazione che io avevo una fame che poco ci mancava che mi mangiassi il tavolo, è uscito il padrone.
Il padrone del locale ha dato una sberla al cane.
Io volevo alzarmi e dare la stessa sberla al padrone e fare un casino e gridere in mezzo i tavoli.
Poi è arrivato un altro cane, e allora ho preso gli avanzi di bordo di pizza e glieli ho messi su una pietra, ovvimente con lo sguardo di sfida nei confronti del padrone. Poi prima che andasse via quell'oca della cameriera, le ho sfilato dal piatto altri pezzi di bordo e glieli ho portati al cane che aveva una paura di me, che mi veniva da piangere.
Poi una bambina gli ha gridato "vai viaaaa"
Io volevo gridare pure alla bambina, ma era ora di andare via e i miei occhi si sono velati di acqua.
Il problema è che questa cosa ora mi si sta infilando anche nel cibo, che l'altro giorno al matrimonio, mi è arrivato il filetto, e io mi sono immaginata il maiale che mi guardava, che poi era un vitello, ma è uguale.
E poi capita che mi aggiro tra i siti di vegetariani.
E penso che me ne fotterei di quello che potrebbe pensare la gente se mi imbarcassi in una scelta simile.
E penso che anche che quei fottuti stronzi che abbandonao gli animali, o solo poco li maltrattano, dovrebbero essere presi e lasciati cadere in mezzo alla giungla.
Occhio per occhio...

venerdì, luglio 02, 2010

Il tempo della Mela.

Mela si sposa.
Quando le mie amiche me lo hanno gridato per telefono, pensavo mi stessero facendo uno scherzo.
Ogni tanto me li fanno gli scherzi, perchè io credo a tutto quello che mi dicono.
Sono in buona fede.
Prima di crederci veramente, gliel'ho chiesto tre volte se era vero. Perchè loro erano a cena insieme, mentre io sono in Sicilia, e siccome sanno che non mi offendo a morte per niente quando fanno la cena che io non ci sono, ho pensato che mi stessero facendo uno scherzo.
Invece è vero.

Mela si sposa.

E quando ho capito che era vero, ho lacrimato. Anzi prima ho gridato, e poi ho lacrimato, tirando anche su dal naso il moccolo.

Mela fa parte di un gruppo di 6 amiche, me compresa.
Siamo amiche da 10 anni.
E' un'amicizia forte la nostra. Non ci sono mai stati litigi. Cerchiamo, nel bene e nel male, di dirci sempre le cose in faccia. Con educazione, tatto, e possibilmente nel momento giusto.
A volte ci consultiamo, poi prendiamo l'amica in questione e le diciamo cosa pensiamo.
Ci teniamo in contatto sfalsate, tipo amica 1 con amica 2, amica 2 con amica 3, amica 3 con amica 4, ecc..
E poi facciamo i pranzi e le cene insieme. Non tutti i giorni, ovvio.
E ci si resoconta tutto.
E ci sono 6 voci che si sovrappongono e si salta da un argomento all'altro con una velocità che alla fine non si capisce mai chi ha fatto cosa.
Si parla di cose da femmine, tipo il ginecologo, il ciclo, i vestiti, le cose zozze, ma si parla anche di cose serie, tipo, mhmh, beh di cose serie. E poi ci si prende in giro. A volte viene presa di mira una, e giù tutta la sera a dirle cose e a farle i cazziatoni.

Quando ci siamo conosciute avevamo dai 16 ai 18 anni circa.
E ora Mela si sposa.
Ieri parlavamo di Mtv day, e oggi di Addio al nubilato.
Ieri di Che palle domani non ho voglia di andare a scuola, oggi di che palle domani non ho voglia di andare a lavorare.
Ieri di Tizio mi piace, secondo te gli piacerò? oggi di Devo andare a casa a preparare la cena a tizio.
Ieri di Non ho voglia di studiare, oggi di Non ho voglia di stirare.

Ieri di Oh non ti ho risposto che non avevo soldi nel cell, oggi di Oh non ti ho risposto che non avevo soldi nel cell.

Beh, fortuna che alcune cose non sono cambiate per niente:)