giovedì, maggio 16, 2013

Specchio dei tempi.

Quante volte ho immaginato di vedere comparire le lettere nere, una dietro all'altra, intervallate da spazi, punti, virgole, puntini di sospensione...
Quante volte ho avuto qualcosa da raccontare, che non avrebbe potuto essere raccontato a qualcuno, ma solo scritto.
Qualcosa da appicicare al frigorifero, come un post-it giallo. 
Qualcosa da essere letto, riletto, corretto, profumato di punteggiatura.
Quante volte ho pensato: "Se solo avessi il tempo..."
Poi il tempo lo perdevo a scrivere cose inutili su una tastiera che per le mie dita è veramente troppo piccola.
Una tastiera che non ti importa nemmeno di mettere gli accenti o gli apostrofi al posto giusto.
Quante volte ho pensato e trasformato i miei pensieri in immagini e poi in film che poi però...
Però rimanevano imprigionati nella mia testa, mescolandosi alle bollette da pagare, il vaccino da fare, la spesa, ho perso le chiavi di nuovo, non ho pagato quella multa, il mangiare del gatto, la sabbia del gatto, non ho niente da mettere, potevo fare la lavatrice, ho un sonno che tra poco vomito.
Quante volte mi sono sforzata di immaginare delle storie, e non ci sono riuscita.
Ho cercato di andare indietro. Di riavvolgere il nastro, di riprovare la stessa sensazione di quando assaggi qualcosa di buono per la prima volta e chiudi gli occhi. E per un attimo ti dimentichi del mondo.
Quante volte ho cercato di ricordare. Ricordare per non dimenticare. Di strizzare gli occhi e non voler lasciare andare certi pensieri.
Quante volte avrei voluto fermarmi e dire: "ok adesso Devo scrivere".

Poi mi sono solo resa conto di una cosa.
Che ho paura.
Paura di tirare fuori i miei pensieri per paura che qualcuno possa impadronirsene. Possa farli suoi, ma soprattutto possa affilarli e usarli per ferirmi.
Paura di sentrimi dire che quello che penso è impensabile. 
Ogni tanto mi guardo allo specchio e cerco di capire se i miei pensieri si possono vedere dalla fronte.
Ogni tanto mi guardo allo specchio e vedo sempre la stessa bambina che si guardava allo specchio per capire cosa potevano capire gli altri di me.
Ogni tanto mi guardo allo specchio e vedo che ci sono delle sopracciglia che si staccano dal resto del gruppo e vanno in solitaria.

Dire quello che si pensa quando lo si pensa.
E' quello che sto cercando di fare.
Ed e' quello che sto cercando di dire.