martedì, marzo 30, 2010

Contemporaneamente.

Mentre Patrizia dorme abbracciata a una gamba di Tommaso, nel loro piccolo divano a due posti, lasciando che la voce musicata dalla tv si confonda con i suoi pensieri,
Vanessa, nel suo letto di ospedale, sta facendo scivolare lentamente le sue dita dalla mano del marito che sta facendo suo il male della moglie.
Mentre Emma e Loredana, davanti a sconosciuti urlanti, si stanno giocando ai dadi i sogni di ragazzine,
Sabino, seduto sulla sdraio della cucina a quadrettoni blu e gialli, con una gamba distesa sulla sedia e la pelle di una mela addormentata su un tovagliolo di carta, si sta dondolando tra un sogno e una canzone.
Mentre Lina, sdraiata su un fianco, con ancora tra le dita qualche parola crociata che cerca di liberarsi dagli schemi imposti, si fa proteggere dal suo piumone che ancora per qualche giorno resiterà alla coperta di pile,
Giuseppe sta russando, con i suoi occhi nocciola tagliati all'ingiù ben chiusi, che di vita difficile ne hanno vista tanta, tenendo sveglio Bruno, che è talmente alto che occupa la diagonale del materasso, ma che è talmente bimbo che si fa fare la guardia da un pupazzetto di stoffa.
Mentre Silvia che veglia su di loro, si sta chiedendo se sarà l'ennesimo uomo che le farà spegnere il sorriso,
Cesare sta ancora ascoltando il rumore delle monete che avidamente raccoglie dalle mani dei clienti.
Mentre Prittino avvolto nell sua coperta zebrata, sta sognando una ciotola piena di gelato allo zabaione, e magari anche una fetta di prosciutto, di quello buono,
Pedro padrone del divani, anche sta sognando lo stesso, ma forse con quattro o cinque frette.
Mentre il fumo di una sigaretta baciata da due labbra che già si conoscono, scappa tra le fessure di una ruvida persiana,
la notte, profumata dai primi boccioli di fiori, racchiude nel suo blu scuro i sogni, le paure, i dubbi e le certezze.

sabato, marzo 27, 2010

A che ora è la fine del mondo?

A me questa storia del 21 dicembre 2012 mi sta un pò facendo preoccupare.
Cerco di non pensarci, ma ogni tanto mi viene da farlo.
Soprattutto quando penso di accendere un mutuo per la casa:)

L'altra notte ho sognato il 21 dicembre 2012.
Mi avevano chiamato per fare il portiere in una partita di calcio casalinga.
Poi c'erano i rigori e mi sono seduta nel prato con delle altre ragazze.
A un certo punto arriva un biplano rosso, si avvicina tantissimo a noi, poi si alza nel cielo, accende una luce rossa e si risucchia una di quelle ragazze, che si mette a strillare.
Io mi alzo, mi giro e vedo Azzurro che corre verso di me gridando: scappiamo, presto, è la fine del mondo!
Allora corriamo sotto a un parcheggio e intanto tutta l'altra gente ha cominciato a cadere nel cielo..
Nel vuoto.
E io ho detto ad Azzurro :ma non ho la giacca, poi succede cha avrò freddo.
E così siamo passati dentro a un centro commerciale che ne volevo "prendere" una:) (leggi "rubare". e vabbè tanto era la fine del mondo)
Ma non ce n'erano.
Usciamo e incontraimo una coppia e gli diciamo: scappate presto che sta per succedere un casino, e mentre ci dicono: ma che cazzo dite?? volano nel vuoto e gridano aiuto.
Allora ci infiliamo in un locale dove nessuno sapeva niente e io vedo due miei compagni delle superiori Riccardo e Marco e gli dico piangendo: é un casino! Ma non faccio in tempo che volano contro il soffitto e pure io e Azzurro che però mi tira per un braccio e ci rifugiamo nel bagno e ci incastriamo contro il lavandino per non volare stringendoci forte, mentre io ho in mano della carne trita.

Ho aperto gli occhi alle 03.20.
Il povero Azzu si è dovuto sentire tutto il racconto.
Metre faceva: mhmh, mhmh, beh ora dormi dai.
Ero agitata.
Mai più gnocchi col pesto alla sera.

E comunque lunedì corro ad accendere il mutuo per il nostro castello:)))))

domenica, marzo 21, 2010

Mia madre.

Stasera ho sentito il profumo di mia mamma.
Mentre mi parlava, le ho annusato il braccio nudo.
Sa di mamma.
Ho respirato un pò di volte profondamente e chiuso gli occhi fortissimi cercando di imprimere nella mente il suo profumo, ma poi, quando si è spostata, se n'è andato insieme a lei.
E' che da quando ho letto la pagina del Libro Cuore sulla mamma, ora, ogni volta che la vedo , mi viene da commuovermi.
Anzi, di più quando non la vedo.

A me di mia mamma piace che è spensierata.
Fa la casalinga e così ha un sacco di tempo per stare dietro alla casa. E a chi ci sta dentro.
A me piace quando cuce che apre il tavolo della cucina e poi ci sono pezzi di fili da imbastire sparsi ovunque e qualche spillo sul pavimento. Si mette anche il metro giallo appoggiato al collo, come le sarte. E cerca i cartamodelli su Burda.
Mia mamma mi piace perchè quando esce con mio papà si veste sempre bene.
E' sempre elegante, tranne quando sta in casa che a volte si mette le le cose al rovescio perchè è sbadata o le fantasie che stonano, tipo maglia a quadri, gonna a fiori e ci fa ridere tutti.
Io metto la matita nera dentro agli occhi sotto, perchè l'ho imparato da lei.
Mia mamma mi fa ridere quando rompe le cose che cerca di nasconderle a mio papà che le dice:"Linaaa, dov'è finito il vaso che era sul tavolo?" e lei prima dice che non lo sa, poi si copre la faccia e inizia a ridere.
A volte le incolla con il super attack e poi fa finta di niente.
E pure mio papà quando se ne accorge, fa finta di niente.
Mia mamma fa il pane in casa e anni fa andava sempre dalla parrucchiera Angela.
Poi tornava a casa e si disfava i capelli e si lamentava. Ma poi, la volta dopo, tornava dalla parrucchiera Angela.

Mia mamma vuole tornare in Sicilia.
Non lo dice perchè pensa di farci rimanere male, ma lei, è un pezzo di Sicilia.
Per lei tutte le cose da mangiare sono più buone in Sicilia.
Anche l'aria. Anche la terra. Il sole. E soprattutto, le persone.
Le piace Montalbano, e se la invitano le sue amiche, si inventa le scuse pur di non uscire e stare a casa a guardarlo.
Quando bussavano alla porta i testimoni di geova diceva sempre: "Eh, non posso. Ho le bambine con la febbre".
L'ha sempre detto, anche quando io e mia sorella avevamo 20 anni.
Secondo me lo dice anche adesso che non siamo più in casa.

Una volta, da piccola, l'ho fatta piangere perchè volevo delle scarpe che avevano tutti che costavano tantissimo e siccome non poteva comprarmele, le ho detto una cosa cattiva.
Troppo cattiva, che dopo ho pianto tanto pure io.

Da quel giorno, non ho mai più voluto le cose che hanno tutti.

mercoledì, marzo 17, 2010

7° comandamento: NON RUBARE

Il mio augurio, è che ti sia accorto troppo tardi che i freni erano rotti.
Sappi che se ti becco in giro, con le tue chiappe adagiate sul MIO sellino, ti scatafascio tutto la faccia.
Si. E' una minccia.

martedì, marzo 16, 2010

Special Guest #2

E' che a me piace mangiare.
Voglio dire.
Sono arrivato in questa casa dove nel frigorifero non mancano mai i pomodorini secchi e i peperoncini piccanti.
Dove le mie ciotole straboccavano di crocchette croccantissime. Ora un pò meno perché sono forse un po' a dieta.
Dove vengono lasciate incustodite torte tortosissime. Una volta mi hanno gridato:" Lupiiiin ti dove chiamare, non Pritt!!!!!"
Anche il gorgonzola l'hanno lasciato incustodito. E le fette di salame.
Mi piace così tanto mangiare che ho subito imparato ad aprire il frigorifero e a servirmi da solo:))
Mi piace così tanto mangiare che per me i pacchi delle merendine sono una bella sfida. Che vinco sempre. Senza televoto.

Ora sono un pò ammalato.
E' bello essere coccolato quando sei un pò ammalato.
Praticamente ho mangiato talmente tanto che sono venuti a trovarmi degli ospiti.
A casa questi ospiti fanno un pò schifo a tutti, così mi hanno portato in gita dal dottore.
Il mio dottore è forte. Mi fa sempre i complimenti.
C'è solo un problema. Stasera non so dove dormire perchè le mie ceste (eh oh, ho due ceste, e allora??) sono sul balcone e le mie copertine sono finite in un cerchio che le fa girare con la schiuma.
Ma io me ne frego, appena quei due dormono mi infilo sotto il piumone morbidoso.
Io nella cesta con la coperta verde non ci dormo. Non è la mia coperta. Uff.

Special Guest

Gli occhi della tigre

Oggi sono triste. E dire che è stata una bella giornata. Una di quelle giornate che le inizi già bene. Scendi dal letto con il sorriso. appena sei in piedi non hai neanche più sonno. Ti vesti e vai al lavoro di buonumore. Sali in macchina, accendi la radio e parte subito la tua canzone preferita. I semafori sono tutti verdi e c'è anche poco traffico. Anche al lavoro va tutto bene. Sei attivo. produci, senza sforzo. In un attimo arriva l'ora della pausa e non sei neanche stanco. Al pomeriggio continui a lavorare con profitto. Non ti viene neppure la classica botta di sonno post-pranzo. e quando finisci di lavorare c'è ancora il sole. E' grasso e arancione. Ma scalda. Eppure... Eppure i combattimenti nella striscia di Gaza continuano. Eppure gli americani si ostinano a rimanere, con i loro soldati, in Iraq e in Afghanistan. Eppure i nostri politici si calunniano a vicenda, promettendoci mari e monti a spese loro, ma intanto continuano a non pagare le tasse e a girare con le auto blu. eppure c'è sempre qualcuno che uccide qualcun altro perchè non è in grado di rispettarne le scelte. O le idee. O la vita. Oggi, uscito dal lavoro, ho visto una signora. Anziana, capelli ricci bianchissimi e occhiali spessi. Camminava, anzi zoppicava faticosamente, reggendosi ad un bastone. Un bel bastone scuro. Doveva attraversare la strada, ma era in difficoltà. Le ho chiesto se aveva bisogno di aiuto. L'ho chiesto gentilmente, con premura. Da persona educata. Lei, l'anziana signora, mi ha scacciato in malo modo. Agitandomi il bastone davanti al naso. Minacciandomi a parole. Fissandomi, per intimorirmi, con gli occhi della tigre. Implorandomi, implicitamente, di non farle del male. Io ho chiesto scusa e l'ho lasciata sulle strisce pedonali, ad affrontare la traversata. Sono tornato a casa. Negli occhi, la tristezza, lo sgomento e l'incredulità per questo mondo. questo mondo che ci siamo affannati a creare e ad amare. questo mondo che ora, senza scrupoli, ci divertiamo a distruggere.

"Gli occhi della tigre" lo potete trovare qui :)

venerdì, marzo 12, 2010

Deformazione professionale

Io non ci posso fare niente se ogni tanto, il mio cervello, chiude le porte al resto del mondo.
Se soffre, a tratti, di attacchi di autismo.
Se si avvolge in un baco e rimane appeso, ciondolante, al resto del corpo.
Se i miei occhi perdono luce, strizzano le pupille e fanno tremolare un pò la palpebra inferiore sinistra, fissando l'interesse su dettagli per tutti insifignicanti.
Se le parole che escono dalla bocca di chi (mi)sta parlando, prendono forma come quelle del Brucaliffo e mi passano affianco dissolvendosi nell'aria.
Non ci posso fare niente se nella mia testa si forma un set cinematografico, dentro al quale io dirigo le scene, le battute da dire, i personaggi, i vestiti, le location, il prologo, la rivisitazione...
Non ci posso fare niente se le mie orecchie vengono attratte da quel rumore di fondo che sembra proprio quel rumore che mi ricorda di quando..
Non ci posso fare niente se il mio mondo fantastico subentra prepotentemente in quello reale, se la mia concentrazione ha la stessa efficienza di Trenitalia.
Se a un certo punto la mia attenzione è travolta proprio da quella formichina che sul pavimento trasporta una briciola con tanta fatica, e chissa quando arriverà a casa dai suoi piccoli formichini come saranno felici di vederlo, che poi, come comunicano le formiche? Forse la mamma aspetta il marito con il grembiule da cucina...e se invece qualcuno la schiaccia? Loro lo aspetteranno fino a sera. Devo fare attenzione che nessuno la pesti, ora faccio finta di niente e mi sposto così la proteggo..

"PATRIZIA, MA MI STAI ASCOLTANDO???"

"...certo, ...certo"

"Non essendo l’attenzione deliberatamente diretta, ella è rapita tumultiariamente or dall’una or dall’altra idea, e si formano quindi successioni di idee mostruosissime. Ciò tanto è vero che ogni qual volta l’attenzione non è diretta dall’anima avvertitamente, noi proviamo le stesse stravaganze anche mentre siam desti; e sogniamo per così dire con gli occhi aperti. Quante volte in quei momenti, che chiamiamo di distrazione, non ci troviamo in mezzo a idee disparatissime, senza saper nemmeno talvolta trovarne il filo, o tornando indietro scoprir le tracce per cui vi siamo arrivati?"[Soave 1801a : 150]

http://w3.uniroma1.it/cogfil/distrazione.html

giovedì, marzo 11, 2010

Viaggi.

Ecco com'è la nostra vita.
Come una bolla di sapone.
Quando meno te l'aspetti....puk!

Ciao Rosi.
Ciao Vittorio.

venerdì, marzo 05, 2010



Per la mia amica Minu, ma anche per tutti gli altri.

giovedì, marzo 04, 2010

Mi ricordo montagne verdi.

Vorrei vivere nella casa nella prateria.
Anzi "Là sui monti con Annette, dove il cielo è sempre blu".
Lo diceva pure la canzone "Là con Dany e con Lussien, vieni vieni anche tu".
Adesso capisco perchè ad Heidi è venuta la depressione quando l'hanno portata a Francoforte.
Mi piacerebbe davvero vedere Prittino che zampetta tra l'erba, che fa gli agguati alle farfalle, e dopo due secondi esausto, si butta tra i fili verdi, cercando di mangiarne qualcuno.
Mi piacerebbe svegliarmi la mattina, aprire la porta di legno, e stirarmi, riempiendo i miei polmoni di montagna, di corteccia, di fiori, di api, di nuvole e di sole.
Mi piacerebbe fare colazione su un enorme e pesante tavolone di legno grezzo, con pane fatto in casa e marmellata di more di montagna. Quelle vere. E una scodella di ceramica piena di latte fresco.
Mi piacerebbe sentire il pavimento di legno che scricchiola sotto i piedi, mentre mi alzo per mettere la ciotola nel lavandino di pietra.
Mi piacerebbe mettere addosso due vestiti a caso e entrare nel mondo a piedi nudi.
E al posto dei palazzi, montagne.
Al posto delle macchine, mucche o cavalli.
Al posto dell'asfalto, terra marrone umida.
Al posto dei clacson, il cinguettìo.
Al posto del grigio pesante sulla testa, le nuvole bianche.
Al posto di un tavolo pieno di fogli, un pezzo di legno da modellare.
E anche un pezzo di formaggio va, che con tutta st'aria di montagna m'è venuta pure fame :)