giovedì, ottobre 28, 2010

Fuori Tema.



Sono andata fuori tema.
Ultimamente esco tanto dalle righe del mio buonismo.
Mi sono levata le caccolette dagli occhi e ho cominciato a vedere oltre.
A mio malincuore.

Ero arrabbiata.
Che dico, incazzata nera.
Ma non dovevo dire perchè.
Dovevo dire come.
E così siccome mi lamento che si impicciano tutti troppo, ho fatto esattamente questo.
Impicciare troppo.

Vado a rispolverare il vocabolario dei sinonimi e contrari.

martedì, ottobre 26, 2010

Intrattenimento

Siccome mi piacciono i questionari ne faccio uno che mi ha girato Princesse.

1- quando da piccoli vi veniva chiesto cosa volevate fare da grandi, cosa rispondevate?
Il medico. no giuro non ho copiato da Princesse. Io volevo andare a salvare tutti i bambini in Africa davvero.

2- quali erano i vostri cartoni animati preferiti?
Tutti quelli in cui la protagonista veniva maltrattata: Georgie; Lovely Sara; Candy Candy; Mary e il giardino dei misteri; il sogno di Maya che solo sentire le sigla ho la pelle d'oca; Pollyanna..

3- quali erano i vostri giochi preferiti?
Barbie fior di pesca: pagherei per averne una. Aveva il vestito color pesca.
Poi un giorno le mie barbie, a detta di mia mamma, sono rimaste vittime dell'allagamento della cantina...voleco ingaggiare un investigare segreto per portare a galla la verità.

4- qual è stato il vostro più bel compleanno e perchè?
Vorrei dire l'anno scorso ma il mio cuore aveva una sfoglia di tristezza.
Vorrei dire quello dei 21 ma avevo litigato con moroso (Ex) e 1 amica del cuore.
Forse quello della foto dei 5 anni e quelli con le 5 amiche.

5- quali sono le cose che volevate assolutamente fare e non avete ancora fatto?
Avrei voluto assolutamente fare L'università.
Non ho ancora fatto i copricuscini con la stoffa dell'ikea.

6- qual è stata la vostra prima passione sportiva o non?
Calcio. Io lo odio alla tv, ma non avevo mai saltato un allenamento.
Poi il corso animatori ebbe la meglio. Fanculo.

7- qual è stato il vostro primo idolo musicale?
Mark Owen. Avevo il poster a grandezza naturale.
Rimpiazzato poi da Max Pezzali.

8- qual è stata la cosa più bella chiesta (ed eventualmente ricevuta) a Babbo Natale?
I pattini a rotelle da principessa. Quelli bianchi. Non me li ha mai portati.

Lo rimbalzo solo a Effe.:)

lunedì, ottobre 18, 2010

Dove c'è Muffin Pat, c'è Casa.

Probabilmente il proprietario della Lancia Thesis verde scuro pargcheggiata di fronte al negozietto di alimentari e al negozio di materassi, non verrà mai a conoscenza della scenetta che si è svolta oggi pomeriggio verso le 16,00, intorno alla sua macchina.

Erano appunto le 16,00 quando mi stavo recando al bancomat a risanare il mio eterno debito con la Vodafone omnitel.
Mi ricordo quando ancora non esistevano le Sos Vodafone Ricarica che ancora si poteva andare sotto di soldi e io ogni volta sfidavo il mio conto telefonico. Fisso arrivavo sempre a meno 3/4 milalire. Poi mi bloccavano tutto. Ogni tanto dicevo "mo viene il signor Omnitel e pignora la macchina minimo se continuo così".Giustifica
Comunque, dopo aver detto mentalmente tre o quattro parolacce per la solita coda che c'è a quel bancomat, e essermi messa in coda, il mio udito da wonder woman, in mezzo ai rombi delle macchine, al martellare del cantiere lì vicino, ai campanelli delle biciclette, ai bambini urlanti, ha sentito un disperato e esile miagolìo.
Da quando ho i Pritti (n.d.r. Pritti e Gattino al plurale sono I Pritti), io sono diventata ancora più sensibile al mondo animale. Io se vedo un gatto per strada vorrei portarmelo a casa.
Ma questo purtroppo non si può.
Così ho guardato il palazzo di fronte pregando che venisse da una casa, chessò magari era solo un piccolo gattino affamato.
E ho continuato la coda, ma poi non ho resistito e mi sono messa a cercare di capire da dove venisse il miagolìo. Mi sono coricata sotto le macchine, ho guardato dentro i buchi per strada quelli delle cantine, nei balconi, vabbè da lontano, ma niente. Poi ho ristretto il raggio. Il gattino doveva per forza essere tra una Lancia e una macchina grigia. Così mi sono ricoricata per terra diventanto un tutt'uno con l'asfalto.
Il gattino era proprio lì. Nel cofano, quello dove c'è il motore, della Thesis.
I miei occhi hanno iniziato a gonfiarsi di lacrime e il nodo in gola a farsi più stretto.
Non potevo andare via oramai. Dovevo tirare fuori quel gattino.
Così nel giro di mezz'ora ho mobilitato:
1.una signora che pure lei doveva ritirare al bancomat e che è stata solidale con me fino alla fine;
2.la signora del negozio di alimentari che mi ha fornito: una pila (scarica)e un elenco del telefono per chiamare i vigili;
3.il proprietario del negozio di materassi che mi ha fornito carta e pennarellone rosso (per scrivere un messaggio al proprietario della Thesis ovviamente), che gli ho pure macchiato il tavolo di legno per scrivere:) - azzu questo non lo sa:))- ;
4. i vigili urbani della centrale + sui vari cellulari, quelli che potevamo conoscere.
5. Azzu. che è arrivato con una pila più funzionale e il mangiare di pritti, che a pritti non abbiamo detto nulla senò si sarebbe attaccato alla scatola con tutte le sue forze;
(E' da queste cose che capisco che Azzu deve amarmi davvero tanto. E viceversa:)
6. i vigili urbani pregandoli di rintracciare il prorpietario della Lancia+ tutti i vigili che potevamo conoscere rintracciando i loro cellulari;
7. tre o quattro passanti.
E per finire i Vigili del fuoco che sono arrivati un pò sorridendo.

Ecco mentre eravamo tutti intorno alla Lancia, il piccolo gattino decide di uscire, scappando come una scheggia beffandosi della mia disperazione, per andarse a infilarsi esattamente dentro il cofano di Azzu.:)

E' a quel punto che io ho sentito la musica della Barilla.

Mi sono immaginata in un attimo un altro fratellino per Pritti e Gattino. Si perchè il micino era tutto nero cicciotto.
Io gli volevo già bene. L'avrei chiamato Thesis.
Saremmo stati tutti felici nella nostra piccola casetta. Già vedevo pritti e gattino accoglierlo a zampe aperte dandogli delle leccatine di benvenuto.
Se non fosse che poi il piccolo gattino è di nuovo schizzato via perdendosi tra altre macchine.
Così tra una arrivederci e un grazie, ognuno è ritornato alla sua vita.

Io penso ancora un pò al piccolo gattino.
Con le lacrime che poco poco fanno capolino.
Azzu non lo sa ancora, ma io magari domani vado di nuovo al bancomat, e magari do un'occhiatina sotto le macchine...

giovedì, ottobre 14, 2010

martedì, ottobre 12, 2010

Cambio rotta.

Ho messo in ordine i vestiti estivi per categoria in delle scatole ikea numerate da 1 a 5 e per ogni scatola c'è un foglietto con segnato quello che c'è dentro la scatola.
Negli armadi è tutto perfettamente sistemato sulle grucce scelte con cura.
I cassetti delle mutande e delle calze mimano il pantone.
La velina dell'eurospin gira su tutto il pavimento e a seguire le setole della scopa. E a seguire Gattino. E a seguire Prittone.
Ho anche messo a posto tutte quelle cartacce e pile di documenti impastati che era dieci anni almeno che giravano da un mobile all'altro, dalla cantina alla cameretta, all'ufficio, alla casa nuova, alla cantina e di nuovo alla casa.
Tutto quello che potevo ordinare in maniera maniacale, l'ho messo in ordine.

Nessuno direbbe mai che quando sono nervosa metto in ordine in maniera ossessiva.
L'ho sempre fatto in realtà. Fin da bambina.
Bastava farmi arrabbiare e svuotavo cassetti e armadio e cominciavo a ripiegare tutto, buttare il superfluo, pulire con prodotti disinfettanti. Anche se davo il meglio con i mobiletti del bagno. Quando mia mamma mi vedeve così frenetica, capiva, ed era felice.
Anche perchè, seppure distruttiva, ero utile.

E poi amo guardare il risultato. Ammiro estasiata.
Come buttare giù un bicchiere di the freddo con 40° all'ombra.
Come un'iniezione di morfina. Un bagno caldo dopo una giornata di merda.

Ho messo pure in ordine le unghie e i capelli.
Uso la lima e tronco l'entusiasmo dei bordi seghettati.
Uso la piastra e sedo le mie onde sregolate.

E ho buttatto.
Buttato tutto il buttabile. Scarpe, vestiti, carte, istruzioni, foto.
A volte sto male, tanto che i miei occhi, appena mi fermo, si gonfiano di impercettibili lacrime, confondibili fortunatamente con i primi freddi.
A volte, invece, ironizzo. Ironizzo talmente tanto che sento pure le risate regitrate.
Ma l'ironia non basta non basta più.
E viene spazzata dagli eventi inarrestabili, che, industurbati, se ne fregano se te speri ancora che il mondo, un giorno, possa invertire il senso della sua viziosa rotazione.

mercoledì, ottobre 06, 2010

Plagio.

Siccome in sto periodo ho tante lettere per la testa ma non riesco a combinarle in frasi logiche e la mia perseveranza mancante e costante distrazione non mi permottono di portare a termine niente, ho deciso di fare quello che ha fatto Azzu copiando pari passo.
D'altronde io sono sempre stata una fan dei questionari.
Quando a casa arrivava il questionario tipo del censimento, io mi battevo per compilarlo. Riunivo tutta la famiglia e poi facevo le domande. E mi divertivo un sacco. E nessuno capiva perchè.

Quindi.

Le tre cose più inutili che ho visto.
1.L'affettaverdure regolabile che ho comprato a 10 euro al mercato di Arenzano. Eh oh, non resisto ai rappresentanti che parlano col microfono e dicono "gente non potete non averlo"
Comunque oltre a smacciullarmi le verdure, l'unica cose che sono riuscita ad affettare sono state le mie dita.
Però ho scoperto il cerotto spray.
2. Gli umidificatori da termosifone. Boh l'acqua che ci metto dentro non evapora mai.
3. L'orologio. Anche se mi sveglio un' ora prima dell'appuntamento, riesco a sbagliare ora. E possibilmente anche giorno.

Le tre cose più belle che ho visto
1. La prima frittata di Azzu. Fatta solo per me. Io mi sono pure commossa.
2. Le montagne una volta che ero agli scout seduta in cima a un'altra montagna.
3. Le lacrime di gioia di una sposa che stava per sposare il suo unico fidanzato.

Le tre cose più brutte che ho visto
1. La cacca di gattino che gli è rimasta attaccata al sedere con un filo che che poi correva per tutta casa.
2. Il vomito di Pritt, ieri sera, contro il muro.
3. Il piccione che ho visto morire un paio di giorni fa per strada.

venerdì, ottobre 01, 2010

Star Trek.

Io e Fabrizio abbiamo sempre litigato.
Fin da quando ero piccola.
Non sopportavo il suo modo di fare arrogante e saccente.
Ma ancor di più non ho mai sopportato il suo stereo, che mitragliava musica a tutto volume e rimbombava nel salone e poi su per le scale e poi fino sotto le porte delle camere.
Litigavamo perchè io gli dicevo "Abbassa sta musicaaa" e lui "no!" e poi l'abbassava di un microgiro di manopola.
E andavamo avanti così, fino a che io mi stufavo, mi alzavo, e gli abbassavo io quella musica.
Forte della mi posizione di "figlia del capo".
Poi sono cresciuta e per un pò l'ho ignorato.
Non mi è mai stato molto simpatico.
E' che va in giro come se foss euscito da un film anni '70-80. Da Star Trek per l'esattezza.
Ha i polsi pieni di braccialettini tipo scooby doo o fatti con le perline, il giubbotto di jeans con il colletto di finta pecora, i jeans quelli con la vita alta. E poi le felpe sono quelle con lo smile ad esempio.
Poi la sua bicicletta è piena zeppa di quegli affarini di plastica che segnano la taglia nelle gruccette.

Un giorno, al mare, così, senza troppi preamboli mi si è avvicinato e mi fa: " Tieni, ho fatto questo braccialetto con le perline nere per te, come ti piaceva"
Ecco, le mie lacrime mi si sono annodate in gola.
E oggi, oggi mentre lo stavo acompagnando da una parte, lo vedevo che guardava in giro delle vetrine vuote.
Io gli faccio"oh ma che fai?"
E lui mi fa con la sua voce un pò farfugliata" Beh adesso che vi hanno mandati via dagli uffici, bisognerà trovare un ufficio nuovo, tipo questo va bene."
E io giù di nuovo a ricacciare ste lacrime inopportune.

Fabrizio, che hai un milione di cd da far invidia a un dj, che sai tutte i titoli delle canzoni degli anni 60-70-80-90, e che ti compri i giornali dei tatuaggi, anche se non te faràai mai uno, ecco Fabrizio, spiegalo tu a quei signori che non siamo solo teste da eliminare.
Né noi, tantomeno tu.