Immagino che al compositore l'ispirazione arrivi esattamente come é capitato a me questa sera.
La nostalgia dei tasti sotto le dita. Una vecchia tastiera ingiallita rumorosa sotto due dita bruciate proprio questa mattina. E poi la musica dei tasti, che in maniera poco sincronica, emettono il suono che da tempo mi mancava. La frenesia di voler comunicare. Come se tutti questi anni di silenzio fossero improvvisamente sbocciati come la primavera che quest'anno, invece, tarda a farsi avanti.
Questo post é per te. Perché mi manchi.
Mi sono fatta avvolgere dalle mura di casa, perché sento ancora la tua presenza in ogni angolo. Molti dei posti in cui ti mettevi a dormire sono congelati nel tempo. Mi manca la tua pancia cicciona in cui affondavo la faccia ogni volta che tornavo a casa. O anche quando ti trovavo dormire e allora ti tormentavo, respirando tutto il tuo pelo profumato e con la punta delle labbra poi, pinzavo le tue orecchie gelide.
E' un dolore che sto tenendo imprigionato, un dolore di cui sono gelosa. Il mio sguardo non si alza mai sui soffitti alti di questa casa. Ti immagino entrare nelle stanze con il tuo passo lento e infastidito. Per poi pretendere di essere guardato. C'é silenzio. Il tuo miagolio non riempie più queste stanze che ora appaiono immense e vuote. Forse dovrebbero istituire anche i funerali degli animali. Perché un discorso di commiato, te lo saresti meritato tutto. Da quanto non ci sei più, ho smesso di avere segreti. Che senso ha avere segreti, se poi nessuno può custodirli, facendoti sentire veramente una stupida ogni volta che ci credevi. Ho smesso di piangere perché non posso aspettare che nessuno arrivi a consolarmi facendomi sentire oltremodo un'idiota per quelle lacrime versate senza merito. E' come se una parte del mio cuore fosse diventata di pietra.
Mi hai lasciato il silenzio di quell'istante prima di urlare a squarciagola per la paura e il vuoto nello stomaco della discesa delle montagne russe.
E' cambiato tutto e non é cambiato niente. Vorrei solo dirti che sono stati 15 anni di amore incondizionato, senza mai aspettarsi nulla in cambio. E lo so che ora penserai che sono una sfigata, ma non posso far finta di non stare male perché non ci sei più. Perché adesso devo prendere tutte le decisioni da sola, e sai bene che per un'indecisa come me, é estremamente faticoso.
Questa mattina mi sono bruciata due dita. E' stato questo dolore che ha risvegliato il dolore che in questi mesi ho cercato di non ascoltare, perché é da deboli piangere per un animale. Ma mi manchi, devo dirlo. Non ho più niente di te, se non un mucchietto di ceneri che ignoro volutamente. Da quando non ci sei più, sono diventata grande, e non sai quanto sia noioso essere grande. E' come se stessi usando la stessa cura che ho nel cercare la parola corretta. Come un ordine perfetto. Perché alla fine l'ordine é noioso. Non ti permette di vedere storie incastrate tra una pila di vestiti accatastati sulla sedia, o tra gli oggetti che apparentemente lasci in giro abbandonati senza senso.
Gattino mi sta aspettando per andare a dormire. Da quando non ci sei più, dorme quasi tutta la notte sulle mie gambe, e devo stare immobile perché se no se ne va.
L'unica cosa che vorrei capire, é dove hai consumato le altre otto vite.
Che comunque non mi sarebbero bastate.