Ultimamente faccio fatica a Tornare.
A Partire ci metto un attimo invece.
Prendo i vestiti dallo stendino e li caccio direttamente nel borsone, senza un criterio.
Magliette, maglioncini, pantaloni lunghi, corti, mutande sparse, il phon, caricabetterie, i tappi per le orecchie, ciabatte, scarpe col tacco che mai metterò.
Una volta ero piu' ordinata quando facevo la valigia. Facevo l'elenco su un foglio. Ora non me ne frega un cavolo. Caccio tutto dentro rigorosamente senza criterio anche a mezz'ora dalla partenza.
E vado via.
Mare montagna, grandi città, piccoli paesi, piccole città, grandi paesi.
Poco mi importa della destinazione. Parto, di corsa, e dimentico per qualche giorno le mie radici. Dimentico i fogli sulla scrivania dell'ufficio, dimentico il display, dimentico Emilio e il gatto di legno, dimentico la macchina da lavare, dimentico le mie lenzuolae e il mio water rotondo, dimentico il mio balcone senza fiori e il palazzo grigio di fronte.
Dimentico.
Apro delle parentesi e le chiudo.
Alcune quadre, alcune le migliori, graffe. Al più ci sono le rotonde.
Qualcuna vorrei prenderla contromano, ma poi mi ritirerebbero la patente.
Respiro aria che nella mia città non trovo nemmeno se attacco il ventilatore o il condizionatore.
Assaporo la pelle di persone che difficilmente rincontrerò.
Tocco umori diversi dal mio.
Vedo colori di una scala cromatica che non mi appartiene.
Ascolto voci che si fondono alle parole...qualcuna la sento, altre mi scivolano sulle orecchie e cadono sulle mie scarpe.
Ascolto voci che si fondono alle parole...qualcuna la sento, altre mi scivolano sulle orecchie e cadono sulle mie scarpe.
Poi arriva il momento di tornare.
E mi chiedo sempre piu' spesso se sia necessario tornare.
A volte vorrei vedere la macchina o il pullman o l'aereo partire senza di me.
Vorrei vederli sparire al'orizzonte.
Vorrei guardare un orizzonte diverso tutti i giorni.
Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.
John Steinbeck
John Steinbeck
11 commenti:
vero !!!
Una lepre non è un coniglio che può rimanere chiuso dentro ad un recinto troppo a lungo...
appena puoi scappa via e fai come stai facendo adesso..è l'unica cosa che ti può aiutare a farti star bene..:))
Ci sta a divagare con la mente ogni tanto, ma il fisico diventa geloso di lei e ogni tanto bisogna dargli retta...:))
prenderei la macchina e scapperei oggi.
peccato che sono in riserva:)
pat..puoi farlo, sai? non tornare
davvero
una volta ci voglio provare e vedere l'effetto che fa:)
la macchia blu non se ne va anche se tu te ne vai via... ;-)
cat
non sono d'accordo. viaggiare cambia, eccome. fa cambiare prospettiva, fa vedere il mondo che gira, ti convince che puoi affrontare qualunque avventura, ti costringe a denudarti di ogni cosa non sia profondamente tu.
muoviti, pat. chiudi da valigia, e vai. io parto giovedì ;-)
(fra il 30 maggio e il 3 luglio avrò percorso circa 6650 km fra spostamenti vari andata e ritorno: balsamo per pensieri)
quando troverai un posto in cui star bene, puoi pensare seriamente di non tornare. Sarà un punto dal quale eventualmente partire di nuovo. Contorta? Può darsi ma sono certa che tu mi hai capita.
E' da tanto che non ti scrivo che è bello leggerti, sempre.
Grazie
cat le cose sono due:
o compro della pittura bianca per far sparire la macchia o davvero imparo a conviverci:)
duchessa mi piace quando c'è qualcuno non d'accordo.
sai, io ho deciso che mi muoverò di piu' di quello che sto già facendo.
fanculo ai soldi.:)
minu grazie per avermi regalato un sorriso di prima mattina:)
Io invece non partirei mai...quando rientro a casa mi sembra di entrare in Paradiso, non so perchè....perchè qui è CASA, forse... la tua casa dov'è? direbbe un certo Jovanotti
A volte vorrei non avere casa, come quelli delle giostre.
girare, conoscere sempre persone nuove, non avere legami.
vorrei vivere nei boschi.
la prossima volta voglio nascere animale migratore.
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