domenica, giugno 28, 2009

Toglietemi tutto, ma non la mia Vespa.

si ringraza Eli per la foto. E la pazienza. E l'uso del megafono.
E avere sempre Tutto al momento guisto.


Pianezza esiste.
Non che prima dubitassi. E' che me la immaginavo tipo L'isola che non c'è, dove Minù, l'imbrattatele e f&o, vivono avventure al limite tra fantasia e realtà.
Vedere il nome di un luogo, che ho sempre letto nel titolo di un blog, su un sacco di cartelli stradali, mi ha fatto effetto. Non so è come se ci fosse un cartello con scritto "Castello di Biancaneve" o "Casa dei sette nani"!
Io non sapevo che sarei finita a Pianezza una domenica di giugno.
Non mi ricordavo nemmeno che Minù fosse di un altro paese. Magari l'avrò letto un milione di volte, ma per me Pianezza...ecco, voglio dire Le donnette di Pianezza. Io ero lì, punto.
Superato il cartello, per me, tutte le donne erano Minù, soprattutto se avevano bambine al seguito. Avevamo anche pensato di girare per il paese con il megafono comprato a Torino gridando Minuuuuu, ma poi abbiamo pensato che non era il caso.
Poi una chiamata. Ed ecco che le idee e i racconti prendono pian piano forma.
Ora ho una voce dolce. E un nome.
in tempi di crisi economica, le emozioni che puoi ricevere da una chiamata inaspettata non hanno prezzo. Ma valore tantissimo.

Alessandria-Torino-Alessandria.
In vespa. In due.
Credo 200 km, più errori di strada, più giri turistici.
Sentire l'odore dell'erba appena tagliata, guardare i girasoli, essere colpiti da insetti e moscerini sulle braccia che sembrano proiettili, poi l'odore della benzina, l'olio sulle mani, il mal di schiena, la strada sconnessa, fare a gara.
Arrivare in piazza Unità d'Italia, guardando l'asfalto scorrere sotto le ruote.
Interrompere una cena di una "sconosciuta" famiglia per poter usare il bagno: entrare per mezz'ora nella quotidinità di una casa torinese ed essere accolte da sorrisi.
E poi due amici, che in realtà non si conoscono, ma siccome il mondo è piccolo alla fine si conoscono piu' o meno, e ti piace pensare che non sia un caso.
E il Pò.
E il sacco a pelo, e i pensieri della notte pian piano diventano respiri profondi e poi sogni.

E di nuovo vorresti non tornare.
Fra l'altro, arrivare a Torino è un attimo. Uscire, circa un'ora.
Soprattutto perchè i Torinesi non hanno ben Chiaro dove sia Chieri, visto che ci hanno mandato in venti direzioni diverse tra i vaffanculo degli automiblisti perchè intralciavamo il traffico e i vaffanculo nostri perchè continuvano a farci sbagliare.
Poi delle grida da una macchina. Un bambino o forse una donna.
Un uomo stava picchiando qualcuno nel sedile dietro con una violenza che io avevo visto solo nei film. Gli ha datto un sacco di pugni. Il tempo di capire che stava succedendo ed erano già lontani. E l'impotenza che ti travolge.
E il 113 che non risponde.

Ma di domenica, lavorano???

6 commenti:

Astor ha detto...

ad Astor piace questo elemento! ;)

elisa ha detto...

amica...come sempre riesci a farmi commuovere..
... e l'odore delle salviette x pulirsi le mani che inevitabilmente sporchi con l'olio...e le idee geniali per recuperare la benza in eccesso che anzichè lasciargliene 20 cent la buttiamo...e mangiamo fuori,e viene a piovere.. e la barista che se non si spiccia prendo il megafono e le dico "oh ma ce la fai a darmi una birra o la tinta ti ha ucciso pure l'ultimo neurone che avevi????"...
e svegliarsi la mattina con un micio bianco che ti fissa incuriosito..e il caffè appena fatto.. e un incontro inaspettato al semaforo..ma si vedeva così tanto che non sapevamo da che parte andare???
e patti la tazzina come sta insieme alle altre???

the muffin woman pat ha detto...

astor:***

eli quando saremo anziane rideremo centomilavolte per ste cose. non vecchie, anziane.

anedotto:
patti al barin coda per la colazione con due biglietti omaggio.
brioches che non si sapeva se ce n'erano ancora.patti che si sta per mangiare il bancone.
barista incazzato eprchè mi accusa di prendere troppa roba con due buoni.
mabruttoscemo se non sai contare.
e per ripicca mi piglio la tazzina da caffè con la 500 sopra. che ne ho rotta una. fanculo.
e non pensate che sono una vendicativa. :)

il caffè appena fatto.
o credo che il caffè appena fatto la mattina da un altro, sia come il sole il giorno del tuo matrimonio:)

the muffin woman pat ha detto...

ahah
aneddoto, non anedotto.
errore di battitura, come glia ltri mille.

Minu ha detto...

non sai che emozione sentirti oggi. ora quando ti incontrerò sarò ancora più emozionata, grazie cara massim pat woman.. così ha scritto tuo cugino ;)
ps ho cancellato il commento per una questione di privacy sul numero neh!

the muffin woman pat ha detto...

ho visto grazie:)

mio cugino poverino. gli faccio sempre richieste allucinanti.
meno male che capisce e non mi chiede mai il perchè.
massim.
ahahahhaha
domani lo carico:)))