martedì, novembre 29, 2011

Appuntamento al buio.

Non ho dormito tutta la notte.
Sono stata a pancia in su perchè avevo le farfalle nello stomaco. Farfalle molto grandi. Ogni tanto davo i colpetti e loro mi rispondevano.
Non ho dormito tutta la notte perchè aspettavo che uno dei miei odiati telefoni squillasse. Ho messo la suoneria altissima perchè non potevo permettermi di perdere la chiamata. Altre volte lascio il vibracall perchè io odio il cellulare che squilla sempre. Soprattutto quando sei a pranzo, cena, sei in bagno, sotto la doccia, quando sei al telefono con un'altra persona, quando hai scritto un messaggio lungo un km e ti si cancella.
Poi alle 3,00 è arrivata la chiamata.
Parlavo sottovoce per abituarmi.
L'appuntamento era fissato per il giorno dopo intorno alle 11,00. Poteva essere alle 7,00 ma dopo la notte in bianco e la giornata di lavoro pesantissima che mi attendeva, non potevo presentarmi con le occhiaie. Non potevo proprio.

Ho fatto finta di niente per tutta la mattina.
Il telefono dell'ufficio non ha smesso di squillare un attimo, perfettamente alternato con i due cellulari. Poi la porta, un fax, non ho trovato dei fogli importanti, poi li ho trovati, tutto urgente, come sempre.
Ecco le 11,00.

Mentre camminavo nel lungo corridio asettico, tenevo stretto il mio nuovo piumino marrone, provando molto rimorso per le povere oche. Mi sento sempre in colpa ogni volta che ci penso. L'altro piumino si deve essere ristretto nel lavaggio, non capisco:)
Tenevo stretto il piumino e sentivo la salivazione andare via. Sentivo le occhiaie diventare due solchi incancellabili. Sentivo gli occhi farsi lucidi. Sempre più lucidi.
L'ascensore era occupato. Uno di quegli ascensori con le ante che qualcuno si dimentica sempre di chiudere.
Oramai pochi passi ci separavano.
Era impegnato. Non ho voluto sbirciare. Non volevo rovinarmi la sorpresa.
I miei occhi hanno ceduto per primi. Lacrime si accavallavavano ad altre lacrime.
Lui dormiva, non gli fregava niente e dormiva. Beato lui, ho pensato.
Avrei voluto far uscire tutti dalla stanza. Ma per un attimo non ho sentito nessuno. Non mi interessava di nessuno. Ho cercato qualche segno familiare e ho trovato subito il naso di mia sorella in miniatura.

Ora che sono diventata zia (ovviamente l'unica vera zia), devo chiamare i Pagliuca perché eliminino il bianco che mi é rimasto in testa dopo che abbiamo dato il bianco in casa :))))

4 commenti:

Minu ha detto...

diventare zia, la zia di Giulia, è stata l'esperienza più emozionante di tutta la mia vita, e ancora detiene il primo posto, nonostante l'imbrattatele e nonostante f&u. Goditi questo momento, il momento della vita nata dal tuo stesso sangue, baci neh!!!!

the muffin woman pat ha detto...

per ora non l'ho ancora visto sveglio. dorme sempre. eh, tutto sua zia:)))

Effe ha detto...

Ma che bello Pat! Come sta tua sorella? Falle le congratulazioni da parte mia e dai un bacino di benvenuto al piccolo Pat-nipote.
E congratulazioni anche a te, zietta. :)

the muffin woman pat ha detto...

mia sorella sta bene:)
ieri un momento bellissimo: mi sono sentita importante. c'era un sacco di gente (parenti, nonni, cugini, amici)venuta a trovare mia sorella e il piccolo pat-nipote.
così ci siamo spostati nell'atrio del reparto.
mio cognato era in camera di mia sorella. e lei prima di raggiungerlo, tra tutta la gente mi fa:"stagli vicino tu".
la mia autostima di zia è salita a 1950