Non riesco a scrivere perchè non ho tempo.
Tempo di sedermi, in silenzio, senza la fretta, senza distrazioni, lasciandomi cullare solo dai miei sensi.
E poi a volte ho paura di scrivere. Paura di offendere, di deludere, di essere giudicata.
Paura dei miei stessi pensieri. Paura di macchiare indelebilmente un foglio con le mie emozioni nascoste, seppur reali.
Le cose da scrivere ce le ho. Nella mia testa sono conficcati tanti pensieri più o meno belli.
Più o meno brutti.
E quando il cd ha cominciato a farsi leggere nel lettore e le parole sono uscite dalla televizsone, ecco che mi sono emozionata e ho pensato: "ma mi hanno rubato le parole dalla testa!"
E così le riscrivo pari a chi le ha incise su un foglio prima di me.
"Il problema è che abbiamo paura.
Basta guardarci.
Viviamo con l'incubo che da un momento all'altro tutto quello che abbiamo costruito possa distruggersi.
Con il terrore che il tram su cui siamo, possa deragliare.
Paura dei bianchi, dei neri, della polizia e dei carabinieri.
Con l'angoscia di perdere il lavoro.
Ma anche di diventare, calvi, grassi, gobbi, vecchi, ricchi.
Con la paura di perdere i treni, di non arrivare in orario agli appuntamenti.
Paura che scoppi una bomba, di rimanere invalidi, paura di perdere un braccio, un occhio, un dito, un dente, un figlio, un foglio.
Un foglio su cui avevamo scritto una cosa importantissima.
Paura dei terremoti, paura dei virus, paura di sbagliare, paura di dormire, paura di morire prima di aver fatto tutto quello che dovevamo fare.
Paura che nostro figlio diventi omosessuale, di diventare omosessuali noi stessi.
Paura del vicino di casa, paura delle malattie, paura di non sapere cosa dire, di avere le mutande sporche in un momento importante.
Paura delle donne, paura degli uomini, paura dei germi, dei ladri, dei topi e degli scarafaggi.
Paura di puzzare, di votare, di volare, paura della folla, di fallire, paura di cadere, di rubare, di cantare, della gente.
Paura degli altri."
Tempo di sedermi, in silenzio, senza la fretta, senza distrazioni, lasciandomi cullare solo dai miei sensi.
E poi a volte ho paura di scrivere. Paura di offendere, di deludere, di essere giudicata.
Paura dei miei stessi pensieri. Paura di macchiare indelebilmente un foglio con le mie emozioni nascoste, seppur reali.
Le cose da scrivere ce le ho. Nella mia testa sono conficcati tanti pensieri più o meno belli.
Più o meno brutti.
E quando il cd ha cominciato a farsi leggere nel lettore e le parole sono uscite dalla televizsone, ecco che mi sono emozionata e ho pensato: "ma mi hanno rubato le parole dalla testa!"
E così le riscrivo pari a chi le ha incise su un foglio prima di me.
"Il problema è che abbiamo paura.
Basta guardarci.
Viviamo con l'incubo che da un momento all'altro tutto quello che abbiamo costruito possa distruggersi.
Con il terrore che il tram su cui siamo, possa deragliare.
Paura dei bianchi, dei neri, della polizia e dei carabinieri.
Con l'angoscia di perdere il lavoro.
Ma anche di diventare, calvi, grassi, gobbi, vecchi, ricchi.
Con la paura di perdere i treni, di non arrivare in orario agli appuntamenti.
Paura che scoppi una bomba, di rimanere invalidi, paura di perdere un braccio, un occhio, un dito, un dente, un figlio, un foglio.
Un foglio su cui avevamo scritto una cosa importantissima.
Paura dei terremoti, paura dei virus, paura di sbagliare, paura di dormire, paura di morire prima di aver fatto tutto quello che dovevamo fare.
Paura che nostro figlio diventi omosessuale, di diventare omosessuali noi stessi.
Paura del vicino di casa, paura delle malattie, paura di non sapere cosa dire, di avere le mutande sporche in un momento importante.
Paura delle donne, paura degli uomini, paura dei germi, dei ladri, dei topi e degli scarafaggi.
Paura di puzzare, di votare, di volare, paura della folla, di fallire, paura di cadere, di rubare, di cantare, della gente.
Paura degli altri."