Ieri ho fatto le bolle.
Non nel senso che sono impazzita. Beh quello un pò si.
Ho fatto proprio le bolle. Di sapone. Dopo che al mare, invano, ho cercato di farmele regalare da un bimbo di due anni e mezzo, ho dovuto comprarle. Ieri mi sono affacciata dalla finestra della mia cameretta al 5° piano e ho fatto cadere una cascata di bolle. Cioè salire perchè le bolle andavano su. Prima ne ho fatte tante piccine, poi ho iniziato a produrre quelle grandissime. E poi le seguivo. Una è quasi arrivata vicino al palazzo di fronte. Mi sembrava di essere mamma bolla che incitava la sua figlia bolla. "dai ancora un pò, dai che la fai". Mi piace da morire l'odore del sapone. Mi piace quando scoppiano sulla faccia che qualche goccia di sapone finisce in bocca e ne senti il sapore amarognolo. Mi piace perchè non sai mai quando scoppieranno.
Peccato che nessuno potesse guardare le mie bolle.
Le bolle erano il mio gioco preferito da piccola.
Direi anche da grande.
9 commenti:
adoro queste tue parentesi francesi.
come la similitudine dei genitori e della bambina piccola.
o è una metafora?
io lo dico sempre che devo andare a vivere in francia. se vuoi ricito la similitudine dei genitori e della bambina. :)
ricito non è un errore scritto al posto di recito. è proprio ri-cito ossia cito di nuovo
ehm. no non citare. anche se non è a rischio e nessuno capirebbe.
metafora de che?
Respect per Pat.
Viva le bolle.
Ne ho una boccetta sulla scrivania in ufficio con cui allieto ogni tanto i miei Zebrotti.
Viva le bolle, viva il sapone sul pavimento, viva le macchie sul pavimento, viva mamma non ti preoccupare il pavimento lo pulisco io.
io preferivo quelle manine di gomma che regalavano con le patatine
aahh. non parlategli. è cariorecettivo.
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