
you take my self you take my self control you got me livin' only for the
night before the morning comes the story's told you take my self you take my self control another night another day goes by i never stop myself to wonder why you're makin' me forget to play my role you take my self you take my self controlGli anni ‘80. devo ancora capire perché gli anni Ottanta mi sono rimasti cosi impressi.
Ero solo una bambina. Ho vissuto solo i primi sei anni della mia vita in quegli anni. E visti ora nel 2000 sembra il periodo più trash dell’epoca moderna.
Vestiti assurdi, musica elettronica, elettrodomestici marroni. Cucine componibili con coprifornelli di vetro scuro, lucidatrici e pattine. Tute con topolino. Gonna a pieghe rosse di mia mamma. Neve. Altissima. Mi ricordo che in piazzetta della Lega c’era una montagna di neve dove si giocava.
Raf, Zucchero, Gino Paoli, Ivana Spagna. Europe, Sting, Prince. Karma kamaleon.
Il senso della famiglia. I parenti che si vestivano da Babbo Natale. Il punteruolo, i giradischi. La casa di Barbie di cartone. I masters. Potrei andare avanti un’ora. Eppure avevo solo qualche anno.
Quello che devo capire è perché. Se è a causa della vita degli anni ottanta o se sono rimasta bambina. Credo la seconda. Devo capire se è grave. Quando patty mi ha detto : “Ho il DVD di Labyrinth, lo guardiamo?” in quattro e quattr’otto abbiamo organizzato una serata revival.
Peccato che le uniche due a conoscerlo fossimo io e patty. (l’altra con problemi di sindrome da Peter Pan). E’ vero, l’ho visto con occhi diversi, non ho più avuto paura e ho scoperto che il cattivo è David Bowie. Grandioso.
A parte questo credo che il problema sia la maturità. Allora era tutto più bello. Non avevi ancora conosciuto la gente per quello che è (non tutti ovviamente;)), credevi che tutti ti volessero bene e volevi bene a tutti. Non avevi ancora conosciuto l’opportunismo, l’egoismo, non eri ancora stato fregato da nessuno. Non ti eri ancora sporcato per poter vivere senza farti mettere i piedi in testa. Ero ingenua ed era bello cosi. Apprezzavo le cose semplici, avevo tutto ma non chiedevo, ridevo sempre. Viaggiavo con la fantasia, creavo mondi, ero sempre piena di entusiasmo. Mi accontentavo di tutto. Ero intelligente e tranquilla, timida. (Cavolo, sembra l’infanzia di una bambina perfetta, viziata e ricca!). Eppure ero una bambina come tante. A volte mi sembra impossibile che la gente abbia cancellato tutto di questo periodo. Guardare un film dell’infanzia non significa essere piccoli, ogni tanto è bello tornare indietro e tralasciare i problemi, reali o meno (perché da adulto hai la tendenza a fasciarti la testa per ogni cosa). Non che ora non stia bene, anzi, ho più di quando ero bambina!!
Ma ieri sera al “play” ero felicissima.