mercoledì, giugno 13, 2007

Dedicato a me.

Da bambina mi dicevano tutti "oh Valentina vestita di nuovo". Io mi scocciavo abbastanza. Come mi scocciavo quando mi chiedevano: "cos'hai in faccia? ooooh ti ha punto una zanzara?" V.: "No, è una cosa che ho dalla nascita".

Ergo, oggi mi dedico una poesia.


24. Valentin(a)


Oh! Valentin(a) vestito di nuovo,
come le brocche dei biancospini!
Solo, ai piedini provati dal rovo
porti la pelle de' tuoi piedini;
porti le scarpe che mamma ti fece,
che non mutasti mai da quel dì,
che non costarono un picciolo: in vece
costa il vestito che ti cucì.
Costa; ché mamma già tutto ci spese
quel tintinnante salvadanaio:
ora esso è vuoto; e cantò più d'un mese
per riempirlo, tutto il pollaio.
Pensa, a gennaio, che il fuoco del ciocco
non ti bastava, tremavi, ahimè!,
e le galline cantavano, Un cocco!
ecco ecco un cocco un cocco per te!

Poi, le galline chiocciarono, e venne
marzo, e tu, magro contadinello,
restasti a mezzo, così con le penne,
ma nudi i piedi, come un uccello:
come l'uccello venuto dal mare,
che tra il ciliegio salta, e non sa
ch'oltre il beccare, il cantare, l'amare,
ci sia qualch'altra felicità.

Giovann(a) Pascoli.

Ieri ho fatto compere. A parte le galline che cantano "cocco bello" è abbastanza vero.

4 commenti:

the muffin woman pat ha detto...

ma coccobello non lo dicono quelli che vendono il cocco sulla spiaggia?? O_o cocoo belloooo

the muffin woman vale ha detto...

eh si.
infatti non c'entrava niente nella mi areinterpretazione. sempre che quelli della spiaggia non mi offrano dei soldi.

vincEnzo ha detto...

Io l'ho vista una gallina nera in spiaggia urlare coccobello!!!

the muffin woman vale ha detto...

forse era co-cco-co-cco.bello.uovo.