giovedì, giugno 28, 2007

Che fine ha fatto Patty S. Diego (titolo provvisorio)

Scrivere quando la mia compare non c'è non è la stessa cosa.
Voi non sapete dov'è finita, allora toccherà a me raccontarvelo.

27 giugno, h.17.00 - Sono in ufficio quando una domanda mi passa per la testa veloce, la sento spostare l'aria, l'ho acchiappata al volo: "Ma patty?"
Erano ben 3 giorni che non sentivo l'altra parte della focaccina. E non me ne sono resa conto. Neanche alle ore 19.30 quando cena lei e la chiamo io e alle ore 20.30 quando ceno io e mi chiama lei.
Le mie dita digitano veloce: "Io avevo un'amica un tempo. Ma non mi disse quando tornava.. Com'è? Qui giorni di merda." Poi torno alle mie mansioni e dimentico tutto.

CHE FINE HA FATTO.

la sera squilla il tel: Pat. Devo dire che in realtà nessuna delle due si è fatta sentire troppo.
"Amica scusa se non mi faccio sentire ma sai com'è, quando vado via mi stacco dal mondo, non ho voglia di sentire nessuno perchè sto bene cosi".
Io la capisco e non mi arrabbio, condivido la sua idea..potessi andare via qualche giorno credo farei lo stesso, è bello vivere il momento con le persone del momento e con le sensazioni del momento. Purtroppo chi rimane a casa a volte non capisce perchè sta passando la solita vita nella solita routine.

BEH MA ALLA FINE DOV'E' PATTY

Forse avrà voglia di raccontarlo lei, mi ha descritto in breve le sue giornate, il luogo, la scetticità e l'ipocrisia. E poi mi piace fare le cose a metà.

martedì, giugno 26, 2007

Oggi è una bellissima giornata soleggiata

Ultimamente sono solita a disegnare come mi sento. Oggi una cavietta. un pò meno giallina. Ho fatto quel che potevo ma da cellulare in una stanza pressoche buia esce cosi. La prossima volta e per soggetti migliori provvederò ad usare uno scanner. E poi diciamo che il giallino si intona col mio colorito. Cerco di aggiustarla.

sabato, giugno 23, 2007

" pause


Mi prendo una pausa di una settimana. Cioè non è che me la prendo,me l'hanno data al lavoro. Ma non che me l'hanno data come nei film "è meglio se ti prendi una pausa", mi mandano in trasferta. Oggi ho fatto la borsa piena di magliette bianche. ovviamente tutto in disordine di utilità con gli asciugamani, il pigiama coi pantaloni zebrati e le ciabatte in fondo. Che sono le prime cose che mi serviranno.. Non so se apprezzeranno la presenza di Chuky il mio cane virtuale. Oggi l'ho portato a spasso e si fermava a grattarsi ogni cinque minuti.Mi ha fatto venire il nervoso. Poi abbiamo incontrato Puppy (io chiamerei la protezione animali e segnalerei il padrone che chiama il suo cane puppy) e a Chuky stava sulle balle. E gli è saltato addosso. così l'ho dovuto tirare via e il padrone di puppy mi ha sgridata.
Tutto questo perchè a casa mia gli animali non possono entrare.
Beh ho fatto passi avanti, prima un pulcino tamagotchi, ora un cane virtuale.
Beata Vale che possiede una tartaruga. Chissà se la riconosce.Chuky non credo che mi riconosca:)
Vi farò sapere.

giovedì, giugno 21, 2007

Passione Vespa



“Vespe truccate, anni '60, girano in centro sfiorando i 90, rosse di fuoco, comincia la danza,
di frecce con dietro attaccata una targa.

Dammi una Special, l'estate che avanza, dammi una Vespa e ti porto in vacanza!
Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi...
Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi...”
Io non possiedo una Vespa 50 special, possiedo una vespa Pk125S del 1984. Credo di aver capito che sia il modello più brutto tra tutti quelli esistenti, tanto che non figura mai nei cartelloni con i riepiloghi di vespe costruite.
Ma siccome “ogni scarrafone è bello a mamma soja”, per me è la più bella. Non è Special, ma è speciale per me.
Non so cosa significhi andare in giro per i colli Bolognesi, ma so che quando siamo in strada, i problemi me li toglie lo stesso. Essì perché la mia Vespa PK125S, fra l’altro appena riverniciata (e già un po’ rigata -colpa di una bottiglia di plastica lasciata incautamente per terra da un deficiente- n.d.r.) di un colore che non so nemmeno io bene perché ho scelto, ma che ora mi piace (potete riprendere fiato), ecco dicevo, la mia vespa mi fa stare bene. Quando salgo su, mi metto il casco e in allegato anche un
sorriso.
Un giorno mi sono iscritta al Vespa Club. E mi è subito parsa un cosa bella. Poi ho fatto un raduno a Lu da 20 km. E subito dopo uno da 400 andata e 400 ritorno. Beh forse ci sarebbe stata bene una via di mezzo.
Poi c’è la gente del Vespa Club. Siamo tutti diversi. Età, stili di vita, provenienza, lavor...ma quando saliamo sulla Vespa diventiamo tutti ragazzini. Sembriamo proprio una comitiva degli anni 50/60. E quando stai bene con le persone che hai intorno i problemi se ne vanno davvero.
Ho imparato le seguenti cose da questo raduno. Ah si non l’ho detto. Eravamo a San Marino al Vespa World Day (fortuna che non potete sentire come pronuncio male “world”)



  1. nel lettore mp3 ci stanno poche canzoni e se le scarichi brutte rischi di stamparti per mandarle tutte avanti

  2. i moscerini a 70 all’ora fanno male

  3. mai mangiare la pasta con panna e salsiccia (porzione da Signor camionista) e poi mettersi la fascia lombare stretta intorno alla pancia

  4. se guidi la vespa non puoi fare tante foto

  5. a San Marino la gendarmeria è molto efficiente (hanno recuperato la mia borsa dimenticata stranamente su un aiuola in un tempo record)

  6. i signori gendarmi sono molto belli (eh oh sono sempre una ragazza)

  7. di vespe Pk125S ne ho viste altre due su circa 4500/5000 vespe.


E poi volevo ringraziare tutti coloro i quali mi hanno accudita con pazienza.
Chi ha fatto ridere, chi mi ha prestato l’olio, chi mi ha fatto da bancomat umano, (hem i soldi poi li ho restituiti), chi ha diviso con me il menù pesce, chi ha diviso la tenda con me sopportato il mio disordine, chi ha organizzato: senza di loro non sarebbe stato possibile tutto ciò.
e la mia vespa.


P.S. : VAbbè comunque volevo dire che non me ne sto andando, visto questo post sembra un saluto di una sta per partire.

martedì, giugno 19, 2007

Requiem for the Pixel

Volevo dedicare questo post al Pixel Sammontana. A me piaceva un sacco. Morbido gelato alla crema ricoperto da un sottile strato di fragola, costellato da una marea di palline di zucchero. Durissime e che rimanevano tra i denti. E il nome: Pixel, nei tempi in cui erano pochi a sapere cosa fosse un computer. Loro ci hanno provato, dei geni. Ma è stato un flop. Forse piaceva solo a me. sta di fatto che loro l'hanno ucciso, cancellato dal mondo. Internet non ne parla. Eppure era un elogio all'informatica.
Aiutatemi a trovare tracce di lui. Salviamo il pixel.

venerdì, giugno 15, 2007

Settimana (d)istruttiva.



Finita la settimana. è stata una settimana particolare, iniziata con un colpo di scena poco piacevole, continuata con un influenza durata un giorno e finita con uno di quei sogni che ti influenzano tutta la giornata. Quelli di cui non ti raccapezzi, quelli che vorresti che finissero ma che continuassero tutta la mattina, che anche quado senti "Vallyyyyy alzati che devi prima passare dalle poste!!" li fai continuare e non sai come ma continuano indipendentemente dalla tua volontà. Un dormiveglia inconscio un "si, ora mi alzo" che ti fa trovare girata nel letto con la testa al posto dei piedi con un appiglio a quel cavolo di sogno dal quale non vorresti uscire. Forse perchè è proprio bello dormire.
E poi la realtà, forse. Perchè tu sei ancora dentro quel sogno, lo porti avanti, questa volta come piacerebbe a te. Ah, non era niente di particolare questo sogno. Ero in vacanza. Mi ricordo anche di aver sentito un dolore fortissimo al collo. In questo periodo il collo mi fa sempre male, non capisco se sia per colpa dell'aria condizionata (che ribadisco, fosse per me la Pinguinodelonghi fallirebbe), o per la postura scorretta davanti al pc.
Ieri, nel mio giorno di influenza, ho deciso che voglio fare la casalinga. la mattina un paio di pulizie e al pomeriggio solo tempo per me. Eh si, sono egoista. Tutti i miei buoni propositi di produzione multimediale sono sfumati davanti a 1984. Per questo ultimamente leggo poco. Se un libro mi piace, la mia curiosità è talmente forte che sono capace di stare oreedoreedore a leggere. Come ieri.
Inoltre stamattina mi è stato ricordato di non essere più una studentessa. Forse devo scriverlo da qualche parte. Cosi smetterò di pretendere la pausa estiva.

mercoledì, giugno 13, 2007

Senza titolo #1

Non avere un computer a casa mi penalizza un sacco, perchè in questo lasso di tempo mi sono venuti in mente mille post, e non sono riuscita a concretizzarne nemmeno uno. No, non ditemi di scrivere sulla carta perchè non mi piace ricopiare, e già a scuola mi stressavo a dover ricopiare i temi in bella. A me piaceva fare i temi, ma quando li dovevo ricopiare in "bella" perdevano il 50% del loro fascino. Allo stesso tempo mi facevano incazzare da morire quelli che li facevano subito in bella per risparmiare tempo. Anche perchè ero sempre l'ultima a finire.
Mi era venuto in mente il post sulle abitudini: ho scoperto che mi affascinano davvero tanto. L'abituarsi a... o il disabituarsi a... e ho scoperto che è più semplice abituarsi a.
Ad esempio io sono abituata a fare colazione con latte e cereali. A me non piacciono i cereali, eppure sono abituata, quindi li mangio. La volta che mangio i biscotti, mi addormento sul pc.
E così ho pensato che è facile abituarsi a qualcosa anche se magari è una cosa che non ti piace.
A volte cerco di studiare le abitudini della gente per capire se sono cose che fanno perchè gli piacciono o perchè sono abituati. (credo che soggetti e predicati verbali di questa frase siano un pò sbagliati)
Oggi in aeroporto (no, non sono partita, è che fa figo dire "in aeroporto", è mica come dire "in stazione" o "in macchina"), beh dicevo, oggi in aeroporto, mio cognato ha preso una famosa bibita dal liquido marrone con l'etichetta rossa e subito c'era scritto "Solleva e vinci". Allora ha sollevato e mentre lo faceva gli ho detto"sappi che se vinci ho diritto al 50% del tuo premio"
Tanto tempo fa te lo dicevano subito se vincevi. Oppure dovevi correre a cercare un batuffolo di cotone con dell'alcool, perchè la patina argentata non si grattava, si doveva togliere con il batuffolo. E se non avevi l'alcool, mandavi subito la mamma a comprarlo. Una volta avevo provato con l'acetone, ma si era sciolta anche la scritta. Il dubbio della vincita mi è rimasto per sempre.
Invece ora:
devi chiamare un numero che costa minimo 12 euro al minuto (e si premurano pure di dirtelo sai)
ti forniscono un codice che varia dalle 12 alle 20 cifre che devi digitare sulla tastiera dopo aver ascoltato 20 minuti di introduzione, che se mai ti sbagli a digitare sei fottuto e devi ricominciare da capo.
oppure ti devi collegare al sito e 9 volte su 10 il sito si blocca
quando poi sei riuscito a fare tutto, senza intoppi ecco che la vocina ti dice.....(suspance)" non hai vinto. ritenta"
Mavvavaffanculo no. Faccio prima a comprarmelo io, il premio.

Dedicato a me.

Da bambina mi dicevano tutti "oh Valentina vestita di nuovo". Io mi scocciavo abbastanza. Come mi scocciavo quando mi chiedevano: "cos'hai in faccia? ooooh ti ha punto una zanzara?" V.: "No, è una cosa che ho dalla nascita".

Ergo, oggi mi dedico una poesia.


24. Valentin(a)


Oh! Valentin(a) vestito di nuovo,
come le brocche dei biancospini!
Solo, ai piedini provati dal rovo
porti la pelle de' tuoi piedini;
porti le scarpe che mamma ti fece,
che non mutasti mai da quel dì,
che non costarono un picciolo: in vece
costa il vestito che ti cucì.
Costa; ché mamma già tutto ci spese
quel tintinnante salvadanaio:
ora esso è vuoto; e cantò più d'un mese
per riempirlo, tutto il pollaio.
Pensa, a gennaio, che il fuoco del ciocco
non ti bastava, tremavi, ahimè!,
e le galline cantavano, Un cocco!
ecco ecco un cocco un cocco per te!

Poi, le galline chiocciarono, e venne
marzo, e tu, magro contadinello,
restasti a mezzo, così con le penne,
ma nudi i piedi, come un uccello:
come l'uccello venuto dal mare,
che tra il ciliegio salta, e non sa
ch'oltre il beccare, il cantare, l'amare,
ci sia qualch'altra felicità.

Giovann(a) Pascoli.

Ieri ho fatto compere. A parte le galline che cantano "cocco bello" è abbastanza vero.

lunedì, giugno 11, 2007

Memorandum

1. Informarsi su come avere l'ADSL a casa. Se qualcuno della telecom passa per caso di qui, abito a Villa del Foro(AL);
2. Devo diventare un illustratrice. Raccogliere tutti i miei disegni;
3. Concretizzare uno sport. A settembre devo essere iscritta da qualche parte;
4. Finire di leggere un libro. Non iniziarne mille;
5. Per tornare al discorso "richiesta servizi", andare in comune sfruttando il fattore nuovo sindaco-buoni propositi a richiedere dei dossi sulla strada di casa mia. Abito sempre a Villa del Foro, questo per i dipendenti comunali che passano di qui;
6. Telefonare per la visita alla gamba, ahimè che menata.
7. In generale, evitare di mollare a metà qualsiasi iniziativa che il mio cervello continuamente in azione impasta e sforna ogni 30 minuti. Come un buon panettiere.
8. Chiamare Big Jim il prossimo animaletto che passerà da casa mia.

Saluti al nostro amico di Washington D.C. che quotidianamente ci legge.
Greetings to our friends from washington D.C. that follows us everyday.

giovedì, giugno 07, 2007

Certezze #1

E come il bianco e il nero, il gatto e il topo (o il cane e il gatto), il sole e la luna, il mare e la montagna, abbiamo i dubbi e le certezze. E patty e vale.

Ho accumulato abbastanza ioni da far esplodere la coperta deionizzatrice (ho visto uno spot con Davide Mengacci, una figata), scrivacchierò qualcosa.

In questi giorni ho avuto due certezze: la parola che odio di più e cosa voglio.
Ho scoperto di odiare la parola Tempo. Se mai qualcuno mi ha ascoltato in questi "tempi" (ehm.) riesco solo a dire "non ho tempo, ho bisogno di tempo, il tempo è denaro (no questa non la dico), lasciatemi fare le cose coi miei tempi". nessuno rispetta i miei tempi. Io quando arrivo a casa devo fare le cose con calma. Non importa se mangio alle 10 di sera, se faccio le pulizie al buio, se riesco sempre ad essere in ritardo. Io necessito dei miei tempi morti. Quelli in cui si guarda il vuoto, quando sto seduta sul water in accappatoio per delle mezzore, perdermi tra i ricordi nei cassetti, leggere un libro fino a che non l'ho finito. E poi nel momentovuotofilosofia ho visto la bruttezza del tempo che passa. Ma non perche si invecchia ma perchè si dimentica. Emozioni belle, brutte, affievolite da un'enorme clessidra nascosta in qualche monte in mezzo alle nuvole (oh, io me lo immagino cosi).

Il secondo punto, cosa voglio, è un concetto un pò troppo ampio. In realtà ho deciso di seguire il mio istinto. Per esempio ora ho deciso di dipingere con gli acquerelli. (Periodo acquerello ndr) Bene. Li compro. Anzi ora abbandono qui e mi metto a disegnare.
Ah poi ho scoperto che la gente è strana. I motivi magari un giorno.
E mi piace avere dei bivi davanti. la strada dritta mi annoia. i miei sembrano capirmi, o forse piano piano mi stanno convincendo che qui non è poi cosi male.
e poi sorrido. Forse perchè la mia strada non è dritta come sembrava.
(Quante vite avrei volutoooo, quande vite avrei vissutooooo, quante alternativeeeee...Ruggeri, 2006).

Giorno dopo - situazione
Mezz'ora, solo mezz'ora...

martedì, giugno 05, 2007

Dubbi#1

Mi chiedevo perchè i punti della pinzatrice riescono a finire proprio nel momento meno opportuno o quando stai per fare l'ultima pinzata della giornata..
E perchè quando mi infilo l'accappatoio dentro la doccia (eh oh per sentire meno freddo), il cordino mi rimane sempre più lungo da un lato e si inzuppa dell'acqua rimanente nel piatto doccia, così, quando esco dalla doccia, ho questo cordino inzuppato che sgocciola per tutto il bagno?

sabato, giugno 02, 2007

Previsioni meteo


Oggi è il 2 giugno 2007.
Lo so che appare scritto anche in alto, ma per il mio post mi serve ribadirlo.

Oggi è il 2 giugno2007.
Ieri sera sono andata a dormire con il pigiama. Pantaloni lunghi, maglia a maniche e lunghe e una coperta di lana sopra il copriletto. No, in realtà tra le lenzuola e me. Ho scelto questa opzione perchè quando andavo agli scout, le calze di lana sulla pelle nuda scaldavano di più. Non so se ho esagerato, ma avevo davvero freddo. Io patisco il freddo più del caldo. Anzi odio il feddo in realtà. E infatti ieri sera mi sono detta:"oggi è il 2 giugno, perchè ho una coperta di lana adosso?" Mancano 19 giorni all'estate e io sto ancora patendo il freddo.
Mi ricordo che quando ero piccola, quando ancora non c'erano i condizionatori in tutte le case, o meglio in tutte le stanze delle case, e quando i balconi non erano ancora costellati di grossi cubi con una specie di ventola al centro, ecco, mi ricordo che si dormiva con la finestra aperta. Ma neanche quello bastava per stare bene. A volte ci si metteva a dormire sulla sdraio in balcone nella speranza che tirasse un pò d'aria. Oppure ci si buttava sotto la doccia ghiacciata e poi subito nel letto per riuscire ad addormentarsi. Invece adesso schiacci un pulsante e ti riporti l'inverno in casa.
Quando ieri sera verso le venti sono uscita di casa, c'era un cielo inguardabile. Poi sono arrivata da un'altra parte della città e ho assistito a uno spettacolo stupendo. Il cielo sempre grigio, ma il campo tra il piazzale delle giostre e il cimitero pieno di sole. L'erba luccicava tutta e sembrava più verde del solito. Sulle mie labbra è apparso un sorriso. Allora ho iniziato a cercarlo tra gli alberi, tra le case, tra gli alti palazzoni....e poi finalmente l'ho trovato. Era fra due grossi nuvoloni. Mi ha fatto tenerezza perchè sembrava dicesse "hei lo so che è quasi estate, io sono qui vedi, non so perchè mi coprono così, ma io ci sono sempre, anche dietro le nuvole, non temere"
Ed è per questo che nei giorni di sole, appena entro in macchina (non so se avete presente la temperatura in una macchina che è stata al sole tutto il giorno), io mi godo il caldo. Non apro i finestrini, ne l'aria condizionata. No.Mi godo il Signor Caldo. La pelle che si riscalda fino a scottare, i brividi uguali a quelli del freddo, ma decisamente più piacevoli.
Mi piace pensare che questo post potrebbe servire nel 2100 per i Signori Metereologi come testimonianza del cambiamento climatico.
Ecco Signori Metereologi: oggi è il 2 giugno e fa un freddo cane. Un giorno si gira in infradito e canottiera, l'altro con stivali da pioggia e giacca invernale.Bè forse solo io giro con gli stivali da pioggia.
Il problema è che sono un pò disorientata.

P.S. comunque grazie ai miei stivali da pioggia fuxia i giorni di pioggia non sono più tristi. A volte basta così poco...