Quanto mi piacerebbe certe volte agire di impulso.
Ma l'impulso quello serio, che non è scegliere un gusto di gelato diverso dal solito o rispondere male.
E' l'impulso che nasce dalla bocca dello stomaco e si propaga a tutti i nervi del corpo. Che ti stritola la pancia, l'attorciglia e la lascia contorta per il resto della giornata. Quello che pian piano inonda di veleno tutti i muscoli, e che sarebbe in grado di far diventare pietra tutto quello che guardi. L'impulso che scaturisce dalla rabbia, che ti farebbe dire le cose peggiori, quelle che sarebbero in grado di rovinare o per lo meno ferire, offendere, per poi godere dell'espressione stupita di chi hai di fronte. Lo stesso impulso che poi ti fa guardare allo specchio e ti fa vedere un pò giallina (anche se pensi che almeno quello può essere risolto con una bella lampada)
E invece non ci riesci e ti tieni tutto dentro, e ti avveleni. Come se un serpente si mordesse da solo. Il tuo cervello si ingarbuglia, le tue mani sbriciolerebbero i diamanti.
Automobilista che oggi hai intenzione di tagliarmi la strada, o di suonarmi il clacson al semaforo, ti consiglio di starmi lontano. Oggi.
Nessun commento:
Posta un commento