Cavoli che figata, stasera ho giocato a fare la barista.
Rewind.
Al concerto di Laura non potevo che arrivare...in ritardo.
Mentre superavo la folla accalcata all'ingresso, con il mio biglietto omaggio tra le dita, mi sono sentita un pò in colpa. Ma è durato tutto il tempo di entrare nello stadio con il casco a braccetto davanti alla polizia che levava i tappi dalle bottiglie.
Posto prato, per fortuna.
Laura stava cantando le canzoni nuove.
E mentre lei cantava, io vagavo alla ricerca di volti familiari o qualcuno a cui dire "oh anche voi qui?"
Mi sono subito imbattuta nel tipo che vendeva le magliette di Laura. No le sue personali:)
A me capita che mi basta incrociare lo sguardo di un qualunque passante che questo comincia a parlare. Mi succede spessissimo. Soprattutto in coda al supermercato. Anche mentre guardo le vetrine. A volte senza nemmeno incrociare lo sguardo.
Dopo un pò che parlavamo gli ho detto "vado a prendere due birre e torno"
Però prima ho girato ancora un pò. Ero rimasta che stavo cercando i volti familiari. Ne ho trovati solo due. Due innamorati. Con la mantellina uguale che mi hanno fatto una tenerezza.
Le cose più curiose che ho visto sono state:
-un moroso che riprendeva la morosa col cellulare mentre lei cantava;
-un gruppo di uomini neri. Saranno stati una ventina. Così a colpo d'occhio, faceva effetto.
"ah si, la birra"
Arrivo al baracchino.
Le birre non si vendono. "Metti che decidevo di ubriacarmi e poi tirare il mio casco a Laura" ho detto al signore del baracchino. Ha riso. Mentre ordinavo due estathe e due wafer ha cominciato a piovere. Anzi no che dico, a diluviare. E' passato pure un tizio che diceva di chiamarsi Noè con al seguito una frotta di animali.
"mi fermo un attimo qui sotto la tettoia, signore del baracchino"
"ma no entra dentro"
"mh, ok"
Poi è arrivato il primo cliente:"Un caffè signorina"
"Ma veramente io...emh, certo!"
Poi il secondo ckliente, il terzo, il quarto e così via. Tutti bagnati, che mi dispiaceva un sacco. Io davo le bustine di zucchero, il cucchiaino, e prendevo i soldi e dicevo al signor Francesco del baracchino "caffè lungo" "caffè corto" "quanto è il kitkat?" "l'acqua la prendo io dal freezer"
Poi sono arrivati due ragazzi. Uno aveva freddo e così gli ho dato la mia giacca. Mi ha detto che mi offrirà una cena. Dopo un pò mi ha ridato la giacca e se n'è andato. Credo anche con la mia cena.
"caffè lungo signor Francesco..."
Poi i poliziotti. Gli ho offerto il mio Loacker alla Nocciola. Ecco, ora ricordatevi di me in futuro :)
Il signor Francesco e io abbiamo parlato per due ore. Non ho ascoltato proprio tutto tutto, lo ammetto, soprattutto quando "Marco se n'è andato e non ritorna più"
Ma so che gli piace la carne, che ha avuto un sacco di vespe, che ha la taverna e so del suo lavoro, A un tratto mi sono ricordata che dovevo portare il the al ragazzo delle magliette e sono corsa da lui.
Lo stadio era illuminato a giorno. Eppure era notte poco fa...
Una procesione di gente mi è passata davanti tutta bagnata,..poverini.
E per la seconda volta mi sono sentita a disagio.
Non c'era più gente, nel prato zuppo e soffice.
Cavoli che figata, stasera però ho giocato a fare la barista. Uh!?!?? E...e...Laura? LLLLauraaaaa?!?!?!?
"Laura non c'è. E' andata via. Laura non è più cosa mia..."
Secondo me è scappata con "Marco"....
Rewind.
Al concerto di Laura non potevo che arrivare...in ritardo.
Mentre superavo la folla accalcata all'ingresso, con il mio biglietto omaggio tra le dita, mi sono sentita un pò in colpa. Ma è durato tutto il tempo di entrare nello stadio con il casco a braccetto davanti alla polizia che levava i tappi dalle bottiglie.
Posto prato, per fortuna.
Laura stava cantando le canzoni nuove.
E mentre lei cantava, io vagavo alla ricerca di volti familiari o qualcuno a cui dire "oh anche voi qui?"
Mi sono subito imbattuta nel tipo che vendeva le magliette di Laura. No le sue personali:)
A me capita che mi basta incrociare lo sguardo di un qualunque passante che questo comincia a parlare. Mi succede spessissimo. Soprattutto in coda al supermercato. Anche mentre guardo le vetrine. A volte senza nemmeno incrociare lo sguardo.
Dopo un pò che parlavamo gli ho detto "vado a prendere due birre e torno"
Però prima ho girato ancora un pò. Ero rimasta che stavo cercando i volti familiari. Ne ho trovati solo due. Due innamorati. Con la mantellina uguale che mi hanno fatto una tenerezza.
Le cose più curiose che ho visto sono state:
-un moroso che riprendeva la morosa col cellulare mentre lei cantava;
-un gruppo di uomini neri. Saranno stati una ventina. Così a colpo d'occhio, faceva effetto.
"ah si, la birra"
Arrivo al baracchino.
Le birre non si vendono. "Metti che decidevo di ubriacarmi e poi tirare il mio casco a Laura" ho detto al signore del baracchino. Ha riso. Mentre ordinavo due estathe e due wafer ha cominciato a piovere. Anzi no che dico, a diluviare. E' passato pure un tizio che diceva di chiamarsi Noè con al seguito una frotta di animali.
"mi fermo un attimo qui sotto la tettoia, signore del baracchino"
"ma no entra dentro"
"mh, ok"
Poi è arrivato il primo cliente:"Un caffè signorina"
"Ma veramente io...emh, certo!"
Poi il secondo ckliente, il terzo, il quarto e così via. Tutti bagnati, che mi dispiaceva un sacco. Io davo le bustine di zucchero, il cucchiaino, e prendevo i soldi e dicevo al signor Francesco del baracchino "caffè lungo" "caffè corto" "quanto è il kitkat?" "l'acqua la prendo io dal freezer"
Poi sono arrivati due ragazzi. Uno aveva freddo e così gli ho dato la mia giacca. Mi ha detto che mi offrirà una cena. Dopo un pò mi ha ridato la giacca e se n'è andato. Credo anche con la mia cena.
"caffè lungo signor Francesco..."
Poi i poliziotti. Gli ho offerto il mio Loacker alla Nocciola. Ecco, ora ricordatevi di me in futuro :)
Il signor Francesco e io abbiamo parlato per due ore. Non ho ascoltato proprio tutto tutto, lo ammetto, soprattutto quando "Marco se n'è andato e non ritorna più"
Ma so che gli piace la carne, che ha avuto un sacco di vespe, che ha la taverna e so del suo lavoro, A un tratto mi sono ricordata che dovevo portare il the al ragazzo delle magliette e sono corsa da lui.
Lo stadio era illuminato a giorno. Eppure era notte poco fa...
Una procesione di gente mi è passata davanti tutta bagnata,..poverini.
E per la seconda volta mi sono sentita a disagio.
Non c'era più gente, nel prato zuppo e soffice.
Cavoli che figata, stasera però ho giocato a fare la barista. Uh!?!?? E...e...Laura? LLLLauraaaaa?!?!?!?
"Laura non c'è. E' andata via. Laura non è più cosa mia..."
Secondo me è scappata con "Marco"....
8 commenti:
Ma c'era anche Nek al concerto?!?
:)))
Stavo per scriverti un sms per sapere com'è andato...
Beh..diluvio a parte,mi sembra bene, hai conosciuto gente nuova...:))
come ti dicevo ieri sera, tu mi batti 10 a 1!!!
si si è figo lavorare al bar.
tutti ti raccontano le loro cose.
sono confidenze da caffè :)
chissà se tu mi cercherai...
minu io a volte rido un sacco per ste cose.
come oggi che sono andata a comparre il giornale e ancora prima di scendere dalla vespa un passante mi fa: stia lì, mi dica che giornale vuole che glielo passo O_o
O_O Sei la numero uno. Punto.
Averlo saputo.. venivo a prendere un caffè da te, l'innamorata sotto la mantellina! PS: anche io ho notato quei ragazzi di colore!
quando vi ho visti mi stavo per commuovere:)
p.s. ok lo ammetto i ragazzi di colore mi hanno lasciata pressapoco così O_O'
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