giovedì, maggio 27, 2010

La verità ti fa male lo so.


Sono stanca.
Stanca, che sia tutto un'inculata.
Stanca, che ovunque vai, qualunque cosa fai, dietro, c'è sempre la fregatura.
Oramai non ci si può più fidare. Di nessuno.
Tutti parlano, tutti vogliono sapere, tutti hanno paura di restare indietro, di essere da meno, di avere qualcosa in meno.
E allora si frega, si froda, si imbroglia.
Oramai è ovunque. Come la peste.
Non so se sia come la peste, ma mi piaceva dire questa frase.
Ti fregano ovunque.
Non c'è più niente di reale. Di "è così" e poi è così davvero.
Firmi un foglio e ci sono le clausule invisibili, fanno le leggi per mettertelo comodo dietro.
Compri una maglia e dopo un giorno si buca.
Mangi una cosa, e dentro ci sono i prodotti chimici che ti fanno venire le malattie.
La carne è colorata, la frutta matura con le lampade, i fiori non profumano, il pane è secco, forse dovrei solo cambiare supermercato, ma non ho tempo di andare nelle botteghe. Sono tutte in zona a traffico limitato e non ho la bici perchè me l'hanno rubata, perchè l'ho lasciata senza lucchetto.
Che ingenua.

Dici una segreto, e la sanno tutti.
La volta che ho detto alla padrona di casa che non sapevo niente della forcina per capelli dentro la lavatrice, mi sono sentita un verme. Ancora ora mi sento male, infatti mi sono tagliata i capelli e ho smesso di usare le forcine.

La gente non è più capace di chiedere scusa.
Non è più gentile, educata.
Sei qualcuno, se hai qualcosa.
Ti dico così, ma in realtà è cosà, perchè così ti frego e sono più figo.
E se non freghi, sei uno scemo, un perdente, un coglione, uno sfigato.

Spesso divento triste perchè non c'è nessuno che dice più la verità.
Quella buona, non aggressiva. Quella ingenua. Quella che ti fa fidare.
Divento triste perchè guardo la gente che si frega e mi fa pena.
Una volta ho portato il computer a riparare, gli ho detto:"Guardi, non si accende più. Il fatto è che mi è volato dalle mani"
Era commosso perchè gli avevo detto la verità.

Sono stanca di tutte queste cose.
Ecco perchè ho sempre sonno, che tutti mi chiedono perchè ho sempre sonno, perchè sono stanca delle ingiustizie, delle cazzate, del non saper essere umili e soprattutto onesti.
Per questo.

Nel paese della bugia, la verità è una malattia.
(Gianni Rodari)

Interrogativo.

Gentile ServizioClientiTre,

la mia non è una vera è propria lamentela.
E' solo una considerazione.

Mi è arrivata la Carta Cinema Tre.
Felice di questo regalo, corro a vedere quali film potrò finalmente andare a vedere senza spendere i tot. mila euro per un ingresso.

Beh, oltre a scoprire che nella mia città, Alessandria, solo un cinema dapprim,a e poi due, applicano la promozione, mi rendo conto che questa è la bella risposta che mi danno:

Il cinema Alessandrino aderisce a Grande Cinema 3! Al momento in questo cinema non ci sono film Grande Cinema 3 in programmazione, torna nei prossimi giorni per verificare quali film puoi andare a vedere… paga 3!

Il cinema Multisala Kristalli aderisce a Grande Cinema 3! Al momento in questo cinema non ci sono film Grande Cinema 3 in programmazione, torna nei prossimi giorni per verificare quali film puoi andare a vedere… paga 3!

Adesso mi domando: devo andare a Bologna a vedere un film?
Ma va, perchè poi scopro che nemmeno nei loro cinema ci sono promozioni se non per "Matrimoni e Altri Disastri", che, una volta visto, voglio dire , non lo rivedrò di nuovo, anche perchè, giustamente, l'ingresso è uno.

Allora mi ridomando:
a che cosa serve questa carta?

Cordiali Saluti

mercoledì, maggio 26, 2010

Un nervoso.

Ho ancora la rabbia dentro di sta cosa.
Praticamente andiamo alla coop.
Si la coop sei tu.
Compro una banana, un kiwi, un'arancia.
A parte che non mi metto il guanto, per protesta, contro tutta sta plastica.

Azzu oramai è esasperato dai miei sacchetti di stoffa:)

Prendo i miei tre frutti e li peso singolarmente sulla bilancia. Li infilo tutti in un sacchetto, di plastica, e poi appiccico i tre prezzi uno in fila all'altro, con la precisione memore degli album Panini.
Tre frutti.
Vado alla cassa.
La ragazza prende il sacchetto lo alza e fa:"Questa cosa non si può fare"
Ecco.
A me il fegato s'è scambiato con il cervello. La bile mi si è iniettata negli occhi al posto del sangue. La lingua mi si è gonfiata come un gatto incazzato.
Le faccio:"Perchè scusa, per tre miseri frutti, devo comsumare tre sacchetti, quando ci stanno tutti in uno?"
E lei mi fa:"Eh non vogliono"
Ma chi non vogliono? Gli stessi che dentro la Coop mi mettono i detersivi ecologici che te ricicli le confezioni? Sono loro? Perchè io la cosa, la trovo altamente incoerente. Perchè non trovo motivazione al consumo di tre sacchetti al posto di uno. Perchè queste cose mi fanno girare le palle che io non volevo più comprarli quei tre frutti.
Ora, sta cosa non mi è andata giù e non la faccio finire qui.
Preparo la mail per il servizio consumatori.

E meno male che la coop sono io.

Ah, a proposito:
incoerenze

domenica, maggio 23, 2010

Happy Hour...

Happy Hour...
...nel paese di Molto Molto Lontano.

martedì, maggio 18, 2010

Pregiudizi.

Quando sono andata a sbattere con il mento contro la spalla di quella ragazza, stavo guardando per aria.
Bocca un po' aperta, mente altrove.
Da quando c'è Azzurro, se sto per andare addosso alle cose e alle persone lui mi tira per un braccio e mi dice: "Stai attentaaa!".
Ma l'altro giorno non ce l'ha fatta, non mi ha tirata in tempo.

E così ci siamo scontrate.

Io mi scontro sempre, spalle, schiene, gomiti, piedi, ma come me ne accorgo chiedo scusa, mi scusi, oh mamma scusi. E poi sorrido un po' mortificata.
Ma quella dell'altro giorno, quella, era della peggior specie.
Una stronza fotonica che quando le ho detto "scusi" si è voltata facendo in modo di graffiare l'aria con i suoi capelli spaghetto, cotti dal parrucchiere.
Si è voltata, è ha infilzato i miei occhi che mi hanno trapassato pure i 10 cm di eyeliner appoggiati sulla sua palpebra.
La sua bocca è rimasta chiusa: probabilmente s'è ingoiata delle parolacce.
Io pure l'ho fissata, e in un attimo, tutto il sangue che circolava nel mio corpo s'è scaraventato nelle mie pulille. Tutto l'orgoglio e l'onore dei miei avi siciliani e pugliesi m'ha squarciato il petto.
La stronza ha riportato i capelli a posto e se n'è andata senza proferire parola.
I nomi che le ho tirato (n.d.r. ma brutta stronza che non sei altro, vieni qui che ti do una testata che ti faccio rientrare il naso, fighetta di merda, ma guarda sta scema maleducata di m.) le sono rimbalzati tutte sulle spalle.
E a ogni passo che facevo per allontanarmi da lei, sentivo la rabbia che che cercava di scappare dai miei denti.
Poi ho lanciato un ultima occhiata al mio nemico e ho visto solo una scritta sui suoi piedi:
HOGAN.

lunedì, maggio 17, 2010

Inspiro.


Il profumo dell'estate sa di asfalto bollente.
Sa di aria tiepida alle otto di sera.
Di fiori, di magnolia, di gelsomino, di tigli.
Sa di carne che si cuoce sulla griglia.
Sa di cocco.
di crema al cocco. di yogurt al cocco. di torta cioccolato e cocco.
Il profumo dell'estate sa di cielo celeste, di panni stesi al vento.
Sa di profumo di donne che si mettono il profumo estivo, quello più leggero.
Il profumo dell'estate sa di magliette stipate nelle scatole della roba estiva, le prime che ti metti, tutte stropicciate. Quelle che scavi tra le cose che non so se la butto perchè magari la metto ancora.
Il profumo dell'estate sa di pelle coccolata dal sole.
Sa di rumori di moto che si intrecciano come le scie degli aerei.
Il profumo dell'estate sa dei rumori dei piatti che all'ora di cena, dalle finestre aperte, si confondono tra il cinguettìo degli uccellini.

martedì, maggio 11, 2010

Albero genealogico.



Play.


Ho trovato una foto di mia nonna.
I ricordi sono usciti dalla foto da soli.

Mia nonna si tingeva i capelli di nero. Diceva "che schifìio i capelli bianchi"
Mia nonna non ha mai portato la dentiera. Diceva "che schfìo sta cosa nt'a bocca"
Mia nonna portava solo i reggiseni che si era cucita lei, da più giovane. Erano tutti lisi dal sapone di marsiglia, ma lei usava solo quelli. Perchè nei reggiseni aveva cucito delle tasche dove conservava i soldi. Che poi dava a mio cugino.
Mia nonna aveva gli occhi azzurri. Io sapevo che aveva il mare di Sicilia, negli occhi.

Mia nonna portava sempre le scarpe con il tacco. E il suono dei tacchi era come le lancette dei secondi.
Voleva sempre uscire e quando venivano i miei amici a casa, lei, facendo finta di niente, si sedeva in mezzo a noi.
Non voleva che mi chiamassero patty. Diceva "chi'è sto patty. patty. patty."
Disegnava dei fiori con la mano tremante. Io me li ricordo i fiori, ogni tanto li ridisegno anche io.
Cantava le canzoni con la voce tremante pure quella, e le cantava sempre quando mia mamma la sgridava.
Perchè a volte faceva le cose che davano il nervoso. Tipo una volta l'abbiamo sorpresa a pitturare il portone di legno di casa in Sicilia. Con l'olio di oliva.
Oppure voleva che io e mia sorella ci sposassimo con i nostri cugini.
Mia nonna conservava tutti i sacchetti di plastica e di carta. Il suo cassetto ne era pieno. Anche nella federa del cuscino li trovavo ogni tanto. E se li nascondeva pure addosso.
Effettivamente anche io li conservo. Tutti. Ma no addosso.

Mia nonna, a un certo punto, voleva mangiare tutto con lo zucchero.
E vedeva sempre le formiche per terra.
E una volta l'ho trovata seduta sul letto che guardava il muro. E salutava le persone.
E mi ha detto "Saluta anche tu le persone".
Io le ho salutate.

Ora che le guardo le braccia, assomigliano proprio a quelle di mia mamma.
Eh si, anche alle mie.

venerdì, maggio 07, 2010

Festa della mamma.

Questa notte ho fatto un incubo.
Quando, nel cuore della notte, mi sono svegliata con le lacrime vere, che le ho anche toccate, anche se avevo capito che era stato solo un sogno, le ho lasciate scorrere ancora un pò.
Sospirando anche.

A volte, di sera, ho paura ad addormentarmi perchè non voglio sognare.
I sogni che faccio sono sempre contorti, pieni di rabbia, spesso grido contro qualcuno.
Sono pieni di fatti (no drogati), di gente, di situazioni complicate e assurde.
Poi mi fanno paura perchè nel sogno non capisco che è sogno e quindi mi sembra vera realtà.
E quando mi sveglio ci metto un bel pò a riprendere i rapporti con la realtà.
Come quando si rimane impigliati con il vestito o la borsa nella maniglia della porta.
Una volta avevo sognato che mi ero svegliata da un sogno. E invece ero ancora nel sogno.
Ma questa notte; questa notte, era un sogno brutto.
Sa, lo dico: ho sognato che moriva la mia mamma.
Ma c'era ancora mia nonna viva. Sua mamma.
E così poi io da quel giorno avrei dovuto badare a lei.
Nel sogno abbracciavo mio padre.
L'ultima volta che ho abbracciato mio padre è stato
è stato..
è stato...
non lo so quando è stato.

Stamattina mi sono decisa e ho scritto un sms a mia mamma.
Che tanto oramai li sa leggere.
Le ho detto che le voglio bene.
Che non gliel'avevo mai detto.
Lei mi ha chiamato è mi ha detto che mi vuole bene più dell'universo.

Quant'è più dell'universo? :)

"Con il suo grembiule può far diventare casa una capanna
E forse non c’è niente di speciale ma Lina è la mia mamma"
A. Bonomo - "Anna"