A volte mi vengono in mente le cose e sorrido da sola. Si anche per strada. Mentre cammino. Perchè quando cammino mi annoio e allora penso a un sacco di cose e molte di queste cose mi fanno sorridere. Spesso anche ridere. E sembro matta, ma poco mi importa.
Ieri, ad esempio, mi è venuto in mente il mio primo contatto con la tecnologia. Io me lo ricordo ancora la prima volta che mi è arrivato un sms. Mi duole dirlo, ma credo di essere stata una delle prime ad avere un cellulare. Mio padre me lo portò da Livigno. Io non lo volevo, lo voleva mia sorella. Io volevo l'orologio e mi arrivò il Motorola. Mi vergognavo tantissimo ad avere un cellulare a 14 anni.
Un giorno avevo lasciato il Motorola sul tavolo rotondo della cucina, e dalla camera sentii un suono lento, anomalo. tiritì tiritì tiritì. Ah quanto rimpiango le suonerie monofoniche. Mi avvicinai un pò intimorita e vidi una scritta:"Un nuovo messaggio ricevuto" No vabbè, forse non ci stava nemmeno tutta la scritta. Il fatto è che non sapevo cosa dovevo fare.
Guardai il Motorola dubbiosa per circa dieci minuti. Poi lo aprì. Non il cellulare, il messaggio.
Rigorosamente scritto tutto maiuscolo.
Mi pare dicesse una roba tipo:
"CI VEDIAMO
TUTTI
AL BAR IN
VICOLO
DELL'ERBA" (eh oh non ci stava tutto su una riga)
Ovviamente non veniva fuori il mittente, quindi dovetti scorrere tutta la rubrica per capire che me l'aveva mandato Stefano C. (non so se si possono fare cognomi). Ricordo ancora il mio immenso stupore. Mi sentii come se avessi fatto io il primo passo sulla Luna.
Era una nuova era.
La stessa cosa avvenne con il mio primo contatto con il collegamento a internet.
Mia sorella aveva un fidanzato di Roma, e quindi lui ci mise su tutto l'ambardan per poter chattare con lei. Una sera mia sorella mi chiamo dalla cameretta(a casa nostra si usa chiamarci gridando da una stanza all'altra): "Corri, corri guarda che figata!" Io camminai, non corsi, perchè mia sorella mi faceva correre pure per prenderle il telecomando, che quando trovava la posizione comoda sul divano non si poteva alzare.
Mi disse: "Scrivi ciao". Io scrissi "c i a o" e dopo due secondi apparve: "Ciao sono Leonardo"
Le dissi "Perchè il nostro computer ci parla?" E fu li che feci amicizia con il Mirc.
Mirc era un programma per chattare. Molto elementare credo. C'erano i canali e quando entravi nel canale, a destra, c'era l'elenco della gente collegata. Lei chattava su un canale dal nome #slayers dove c'era gente appassionata di fumetti giapponesi. Quindi c'erano Gigilatr8la, Ryoko, Ali3no, Astor, Gecco, Saeba79, Ryuuno.
Io non li conoscevo i fumetti però mi dava noia entrare con "Patty" e così mi presi il nome del mio temperino a forma di pinguino che stava sopra lo schermo, "Badtzmaru" (così ora sapete l'origine della mia mail. Che tutte le volte mi dicono "badtzche???!?!?") Come quando non capiscono il mio cognome che lo storpiano e io mi incavolo.
Mi ricordo anche, che quando attaccavo il modem, faceva un casino nero e siccome chattavo molto spesso la notte (allora per notte si intendeva le undici di sera), dovevo mettere un cuscino sopra il modem se no faceva casino e mia madre si svegliava e mi gridava dietro.
Mi è venuta in mente tutta sta storia per vie della faccine, che erano molto più fighe di quegli smile orribili di adesso. C'erano ^_^ ^_^" ¬_¬" oppure :P e poi v_v " e poi O_o oppure O_O E poi le uniche abbraviazioni consentite erano :"da dove dgt?" e "m o f?" :)
Ieri, ad esempio, mi è venuto in mente il mio primo contatto con la tecnologia. Io me lo ricordo ancora la prima volta che mi è arrivato un sms. Mi duole dirlo, ma credo di essere stata una delle prime ad avere un cellulare. Mio padre me lo portò da Livigno. Io non lo volevo, lo voleva mia sorella. Io volevo l'orologio e mi arrivò il Motorola. Mi vergognavo tantissimo ad avere un cellulare a 14 anni.
Un giorno avevo lasciato il Motorola sul tavolo rotondo della cucina, e dalla camera sentii un suono lento, anomalo. tiritì tiritì tiritì. Ah quanto rimpiango le suonerie monofoniche. Mi avvicinai un pò intimorita e vidi una scritta:"Un nuovo messaggio ricevuto" No vabbè, forse non ci stava nemmeno tutta la scritta. Il fatto è che non sapevo cosa dovevo fare.
Guardai il Motorola dubbiosa per circa dieci minuti. Poi lo aprì. Non il cellulare, il messaggio.
Rigorosamente scritto tutto maiuscolo.
Mi pare dicesse una roba tipo:
"CI VEDIAMO
TUTTI
AL BAR IN
VICOLO
DELL'ERBA" (eh oh non ci stava tutto su una riga)
Ovviamente non veniva fuori il mittente, quindi dovetti scorrere tutta la rubrica per capire che me l'aveva mandato Stefano C. (non so se si possono fare cognomi). Ricordo ancora il mio immenso stupore. Mi sentii come se avessi fatto io il primo passo sulla Luna.
Era una nuova era.
La stessa cosa avvenne con il mio primo contatto con il collegamento a internet.
Mia sorella aveva un fidanzato di Roma, e quindi lui ci mise su tutto l'ambardan per poter chattare con lei. Una sera mia sorella mi chiamo dalla cameretta(a casa nostra si usa chiamarci gridando da una stanza all'altra): "Corri, corri guarda che figata!" Io camminai, non corsi, perchè mia sorella mi faceva correre pure per prenderle il telecomando, che quando trovava la posizione comoda sul divano non si poteva alzare.
Mi disse: "Scrivi ciao". Io scrissi "c i a o" e dopo due secondi apparve: "Ciao sono Leonardo"
Le dissi "Perchè il nostro computer ci parla?" E fu li che feci amicizia con il Mirc.
Mirc era un programma per chattare. Molto elementare credo. C'erano i canali e quando entravi nel canale, a destra, c'era l'elenco della gente collegata. Lei chattava su un canale dal nome #slayers dove c'era gente appassionata di fumetti giapponesi. Quindi c'erano Gigilatr8la, Ryoko, Ali3no, Astor, Gecco, Saeba79, Ryuuno.
Io non li conoscevo i fumetti però mi dava noia entrare con "Patty" e così mi presi il nome del mio temperino a forma di pinguino che stava sopra lo schermo, "Badtzmaru" (così ora sapete l'origine della mia mail. Che tutte le volte mi dicono "badtzche???!?!?") Come quando non capiscono il mio cognome che lo storpiano e io mi incavolo.
Mi ricordo anche, che quando attaccavo il modem, faceva un casino nero e siccome chattavo molto spesso la notte (allora per notte si intendeva le undici di sera), dovevo mettere un cuscino sopra il modem se no faceva casino e mia madre si svegliava e mi gridava dietro.
Mi è venuta in mente tutta sta storia per vie della faccine, che erano molto più fighe di quegli smile orribili di adesso. C'erano ^_^ ^_^" ¬_¬" oppure :P e poi v_v " e poi O_o oppure O_O E poi le uniche abbraviazioni consentite erano :"da dove dgt?" e "m o f?" :)
5 commenti:
Io il cell l'ho avuto a 17 anni "obbligatoriamente" perchè tutti i week facevo su e giù dalla toscana e quindi i miei dovevano sapere dove mi trovassi ogni 20 minuti. quando andavo a scuola lo tenevo a casa spento e i messaggi erano un costo terribile quindi solo squilli...che bei tempi..ora toglietemi il cell e potrei fare una strage!
io mi ricordo l'ostello oikos di roma.. e patty che digitava velocissimamente. che invidia.
patty aveva la maiiiilll!!! era tipo il '99. patty sembrava un sacco avanti. poi l'abbiamo raggiunta;)
e superata anche direi.
ah già che avevo controllato la mail. che in ostello non c'erano le pareti, ma c'era il pc.
oh io a Roma ero la capogruppo, la più grande.
te eri minorenne.
ahahah
a me ieri il cell stava per finire schiacciato da una macchina. lo stesso graffiato. poverino ho fermato la macchina gridando :D:D
poi mi sono infilata sotto e l'ho salvato.
Pensate che io sono entrata a lavorare in una compagnia telefonica e non sapevo cosa fossero gli sms!!! era il '99 ed io ero indietrisssssssssimo!!!
Mamma mia.. bel post; anche io spesso mi ritrovo a sorridere in mezzo agli altri mentre sono solo senza motivo apparente (per loro).. comunque, ciao Patty =) chissà se "indovini" chi sono :P
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