giovedì, gennaio 15, 2009

Pan per Focaccia. Anzi focaccina.

Quando sono andata a vivere da sola, durante la prima notte che ho trascorso a casa nuova ho trovato a darmi il benvenuto la tanto amata Pulizie Strade.
Ero già abituata a questo tormento perchè a casa vecchia sembrava il servizio di igiene e sanità pubblica, che va bene per carità, però tre volte alla settimana dovevi stare bene attento a uscire e rientrare dopo una certa ora pena il giro turistico del quartiere per circa un'ora, o 30 euro di multa. Io optavo sempre per la prima.
Con mia grande sorpresa notai però che gli abitanti del quartire Pista (in Alessandria i quartieri hanno nomi così: Pista, Orti, Cristo, Villaggio Europa, boh) avevano il privilegio di parcheggiare sui marciapiedi.
E così per sentirmi subito cittadina del quartiere nuovo decisi di fare pure io così. Era buio. Pesto.

Al mattino esco di casa per andare a lavorare e mi accorgo di aver parcheggiato davanti a mezza vetrina del negozio della panetteria. Entro con le orecchie basse e chiedo scusa, sa sono nuova, era la prima volta, non lo faccio piu'.
Sta stronza della panettiera mi dice con tono da zitella e con espressione da saccente che "saaaarà meglio che non lo faccia piu'".
Adesso, io sono terrona, sangue siculo-pugliese, e a e me proprio non ti ci rivolgi così. Perchè io minimo non vengo piu' a comprare nel tuo negozio, massimo prendo un cane solo per fargli lasciare la sua cacca sul tuo marciapiede.
Ma siccome sono Signora decido di fare finta di non aver subito tale affronto e di andare a comprare il pane qualche giorno dopo.
La panettiera nonostante la mia giovane età e la sua che magari è la stessa mia ma non sembra per niente, mi da del Lei. Io le do del Tu. Lei di nuovo del Lei. Io dico Ciao. Lei Buongiorno.
.....
.......
Passano i giorni. I mesi. Nevica. Grazie ai cumuli di neve ghiacciata, le strade si sono ristrette di circa un metro e i parcheggi sono notevolmente diminuiti. Di nuovo pulizia strade.
L'unico posto libero nell'arco di dieci km, il carico e scarico della panetteria. Tadadaaan.

Sorge il sole.
Dopo aver passato la notte in bianco, e aver rimesso tutto il ristorante cinese, compreso la spada che si prende coi punti (quanti sono avanti sti cinesi!), alle ore 7 mi presento in pigiama, con giaccone e scarponcini. Quella mattina stavo talmente male che avrebbere potuto portarmi via pure la macchina, non me sarebbe fregato nulla, ma avevo deciso di far risparmiare alla panettiera l'euro per la chiamata del carro attrezzi.
Passo davanti alla vetrina, lei stava lavorando.
Si ferma incrocia le braccia e mi fissa con astio.
Io sposto la coppola da un lato, accarezzo la lupara e butto davanti alla sua vetrina lo stuzzicadenti che tengo fra i denti...
Vabbè non ho fatto proprio così, ma il senso è stato quello.

Io sono gentile, ti ho chiesto scusa, non hai accettato Mo sono tutti cazzi tuoi.

8 commenti:

Punzy ha detto...

brava!!!! rissosa e cattiva, cosi' mi piaci

Anonimo ha detto...

Durissima....
Cmq il cinese ha fatto lo stesso effetto su di me quella notte..:)

the muffin woman pat ha detto...

punzy, io sono rissosissima. ho il forcone nascosto tra le ali.

balza mi sa che è stata colpa dei discorsi durante la cena:)

Miranda ha detto...

Ammazza che acida sta panettiera! Ma lei farà sempre tutto giusto e perfetto? o qualche volta il panino si brucia anche a lei?

Anonimo ha detto...

Grazie di avermi fatto quasi collassare in un piatto di "buonissimi" e ripeto "buonissimi" spaghetti alla griglia cinesi...:)
Cmq sono stati sicuramente i ravioli al vapore...e poi pensavo che il forcone lo nascondessi da un'altra parte..:P

the muffin woman pat ha detto...

Miranda non lo so ma se si mette contro di me non avrà vita facile:)

balza. scemo:)

Anonimo ha detto...

mi fai morire!! ma dove abiti di preciso in pista? sopra a sandroni?

the muffin woman pat ha detto...

abito dunque.
tra il cavalcavia e il sottopasso.
tra viale medaglie d'oro e via xx settembre.
il pezzo della mia via è sconosciuto. non si vede a momenti manco su google maps