"La figlia di Rosella fa la prima comunione" "E chi se ne frega" risposi io, quando mio papà mi disse che dovevamo farle il regalo. Questo è il primo ricordo che ho della mia amica Valentina. Immaginata un pò cicciottella, dentro un vestito rosa confetto, con gli occhiali spessi un dito, viziata e capricciosa. Poi dopo un buco di una decina di anni, improvvisamente "la figlia di Rosella" mi si materializza davanti agli occhi, in quel di Arenzano: Alta più di me, magra, timida e silenziosa. Un'occhiata dall'alto al basso e viceversa e l'idea di distruggerla. Pensai che non sarebbe durata un'ora. Ho iniziato a farle l'elenco di tutto quello che avrebbe dovuto fare, esagerando anche un pò: "Sveglia alle 7, poi colazione, cambia i ragazzi(..), spiaggia, strada lunga, stress, ritorna, nervoso, pranzo, lava denti, riposino, di nuovo spiaggia, docce, cena, uscite(..)fatica, tanto sonno" Non ricordo come era vestita, ne come aveva i capelli (oddio forse come ce li ha ora). Non ricordo nemmeno cosa mi disse quando si presentò. Dava le spalle alla finestra. Ricordo però, che dopo la mia spiegazione, pensavo che non l'avrei più rivista. La stessa sera i nostri vestiti erano già mescolati nell'unico simil-armadio che avevamo in comune. Alla fine della vacanza, hem della colonia, avevamo una complicità che nemmeno dopo anni di duro allenamento si guadagna. Oggi ci aggiorniamo come si aggiorna una pagina di posta elettronica. | Io la figlia di Di Donna non la conoscevo, nonostante facesse la mia stessa scuola. Vedendola per i corridoi immaginavo fosse lei, aveva qualcosa di vagamente familiare… Suo padre invece me lo ricordo bene, quando andavo alla fiera di San Giorgio mi dava sempre i biscotti. Non mi interessava conoscere le figlie. Mi bastavano i biscotti una volta l’anno. Quando mi proposero il lavoretto estivo in colonia (con tanto di colloquio) mi dissero che se non avessi retto potevo tornare a casa. Era il novantanove. La colonia era bellissima. Ad attendermi non c’era nessuno, tanto per mettermi a mio agio. Le mie colleghe erano già arrivate e credo avessero deciso di ignorarmi. Reduci da una vacanza in famiglia come solo loro possono fare passarono il loro tempo a fare i balli del villaggio. Patty racconta spesso di avermi cercato di spaventare dandomi un sacco di mansioni. In realtà mi disse solo: “lei è Michela, svuotale la valigia!”. “…ok…”. E questo fu il nostro primo dialogo. Penso mi avesse dipinto nel suo variopinto cervello come la spocchiosa ragazzina che va bene a scuola ed che fa ogni cosa alla perfezione. Ed è cosi, ma le feci credere il contrario. La leggenda narra che bastò il tempo di finire la valigia di Michela per far sbocciare l’amore. Non tornai a casa. Ressi a fatica quei giorni. Con due ore di sonno ogni notte. |
venerdì, novembre 02, 2007
Il Gatto e la Volpe
archiviamolo
dalle memorie di pat,
dalle memorie di vale
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16 commenti:
brave muffins, tutto molto bello!
avevo i capelli corti.
sai com'è..dal basso verso l'alto sembravano più lunghi
Io continuo a immaginare la faccia di Vale in quel momento...
faccia?
quale faccia.
Che tenere!
Ho le lacrime agli occhi!
Ma chi dei due è il gatto e chi la volpe?
lui è il gatto ed io la volpe siamo in società di noi ti puoi fidar.
lui è il gatto ed io la volpe siamo in società di noi ti puoi fidar.
Ma allora questo è il blog di Zelig!
:)
la volpe è vale perchè è più furba.
il gatto sono io perchè sono più agile.....
ahahahahahhahaha
vale è più furma davvero io sono il gatto perchè faccio le fusa. anzi lA fusa.
Ma la foto l'altro giorno non c'era!
Complimenti alle due aragoste stacanoviste (se si scrive così).
Prossima stagione vengo anch'io a cazzeggiare al sole stipendiato!
(Tutta invidia... Ahhrr)
guarda che stavamo lavorando. stavamo raccogliendo le idee per la sera
make me smile ti ricordo che devi ancora formirci la tua identità, anche se ormai su consiglio di jessica fletcher siamo sulle tue tracce :)
Sei l'unica a non aver ancora capito chi sono...
Mi deludi!
:(
perche gli altri chi sono?
make me smile dovresti sapere che non sono perspicace.
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