Provincia di Siracusa. Villaggio San Lorenzo.
Anno 1986
Ogni volta che guardo questa foto sento il profumo acre dei pomodori stesi al sole ad asciugare.
Voi non potete vederli ma erano proprio di fronte a me e a mia sorella.
Ricordo tutto di quella mattina. Il sole aveva già riempito di luce la stanza dove dormivamo io e mia sorella. Lei era pronta da mezz'ora. Come al solito doveva fare la figlia precisa.
Io avevo scampato il vicino che ogni mattina veniva ai piedi del mio letto col biberon attaccato alla bocca e punzecchiandomi i piedi pretendeva che giocassi con lui.
Ero piccola ma avevo già un brutto rapporto col sonno.
Mia mamma entrò gridando nella camera. Ma non per sgridarmi...per dirmi che dovevo correre in terrazza. "Correre??Alle 8 del mattino??"
Sopra il tetto della "nostra" casa, rigorosamente in affitto nella 5^ strada del Villaggio San Lorenzo, come oramai si faceva da almeno 5 anni e come avremmo fatto per altri 10 , c'era una terrazza gigantesca. Non ho mai capito che utilità potesse avere una terrazza a cielo aperto considerando che d'estate, in Sicilia è impensabile stare al sole senza un pò di ombra intorno.
Così mi trascinai sulle scale.
Il pavimento della terrazza era rosso sbiadito.
E solo allora capìi l'utilità di un terrazzo gigante.
Su delle tavole di legno c'erano una quantità industriale di pomodori tagliati a metà, che avrebbero fatto invidia all'uomo Del Monte. Erano li a seccare. L'odore pungente mi entrò nelle narici. Certo...uno la mattina spera di svegliarsi col profumo di brioches e cornetti, anche se in quel caso sarebbe stato più corretto dire "con l'odore della granita di mandorla e della brioches di pasta gialla". E invece no.(ma questa è una cosa che a casa mia succede tutt'oggi, quando la domenica ci si sveglia con l'odore della parmigiana di melanzane)
Rimasi un pò perplessa alla vista di quel tappeto rossiccio.
Fortuna che mio papà aveva la fissa delle foto ricordo :)
Ricordo tutto di quella mattina. Il sole aveva già riempito di luce la stanza dove dormivamo io e mia sorella. Lei era pronta da mezz'ora. Come al solito doveva fare la figlia precisa.
Io avevo scampato il vicino che ogni mattina veniva ai piedi del mio letto col biberon attaccato alla bocca e punzecchiandomi i piedi pretendeva che giocassi con lui.
Ero piccola ma avevo già un brutto rapporto col sonno.
Mia mamma entrò gridando nella camera. Ma non per sgridarmi...per dirmi che dovevo correre in terrazza. "Correre??Alle 8 del mattino??"
Sopra il tetto della "nostra" casa, rigorosamente in affitto nella 5^ strada del Villaggio San Lorenzo, come oramai si faceva da almeno 5 anni e come avremmo fatto per altri 10 , c'era una terrazza gigantesca. Non ho mai capito che utilità potesse avere una terrazza a cielo aperto considerando che d'estate, in Sicilia è impensabile stare al sole senza un pò di ombra intorno.
Così mi trascinai sulle scale.
Il pavimento della terrazza era rosso sbiadito.
E solo allora capìi l'utilità di un terrazzo gigante.
Su delle tavole di legno c'erano una quantità industriale di pomodori tagliati a metà, che avrebbero fatto invidia all'uomo Del Monte. Erano li a seccare. L'odore pungente mi entrò nelle narici. Certo...uno la mattina spera di svegliarsi col profumo di brioches e cornetti, anche se in quel caso sarebbe stato più corretto dire "con l'odore della granita di mandorla e della brioches di pasta gialla". E invece no.(ma questa è una cosa che a casa mia succede tutt'oggi, quando la domenica ci si sveglia con l'odore della parmigiana di melanzane)
Rimasi un pò perplessa alla vista di quel tappeto rossiccio.
Fortuna che mio papà aveva la fissa delle foto ricordo :)
12 commenti:
Il caso ha voluto che leggessi il post mentre partiva una canzone di Edith Piaf. E per magia mi sono trasformato in naso.
Pure a Napoli c'è la tradizione di fare i pomodori, per la precisione, le conserve. Un lavoraccio da schiavi, con calderoni enormi che bollono a ferragosto. Una cosa da folli dalla quale mi sono dissociata verso i tre anni
In quanto siciliana di adozione affettiva sento anch'io perfettamente quel profumo...così come sento il profumo di distese di foglie di tabacco stese a seccare... il terrazzo dei miei nonni era verde e non rosso...e quelle foglie le avevo infilate con l'ago io...una ad una...questo quando ancora tutto era lecito, il tabacco e il lavoro minorile! Ora, purtroppo, i bimbi conoscono perfettamente solo il profumo del Nintendo...
io non lo chiamerei proprio lavoro minorile.senza ovviamente entrare troppo nel merito del lavoro minorile. è che ora i bambini sono abituati ad avere tutto senza alzare un dito. ma esiste ancora la paghetta settimanale in cambio di un piccolo lavoro domestico?
ah i miei cercano tutt'oggi di incastrarmi nella pulitura dei peperoncini piccanti:)
giuro che il prossimo anno li aiuto:))
patty.
i tuoi ti mettono 5 euro se metti in ordine.
meno male che ci sei tu a tenere alto il ricordo della paghetta;)
hem
coff coff
cosa non si fa per i soldi...
devo arrotondare
e poi non era il caso di dirlo a tutti:)
chi fa la spia non è figlia di maria
infatti tu sei figlia di rosella
ahahahahhahahaahah bwhahahahahha ahahhahahahahah bahahhahah
scusate
-_-
no comment.
ma nessuno mi dice che non si vedeva la foto??
Pensavo che il mio computer fosse pigro....
mi dissocio da questa foto!!!!
è orrenda!!!
Oddio Patty, sei uguale a quando eri piccola!!!!
Fiorella.
Ps: Sto blog già lo amo, sappiatelo.
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