venerdì, novembre 30, 2007

Trasgressioni

Avere dei genitori meridionali può avere dei grandi vantaggi.
Uno fondamentale è decisamente il cibo.
A casa mia non puoi nemmeno dire per scherzo che hai intenzione di fare la dieta, perchè il giorno dopo sulla tavola ti torverai il pane fatto in casa, le melanzane alla parmiggggiana (eh è verdura alla fine), la torta di mele(eh c'è la frutta dentro) e i ravioli ripieni di ricotta col sugo di carne di maiale. Diciamo che ti prendono un pò psicologicamente.
A me piace, il cibo stracondito e strasaporito delle terre del sud.
Ad esempio, quando andavo a scuola, le mie colazioni erano assolutamente fatte in casa: panini al prosciutto o salame, o formaggio o olio-origano e sale,o nutella o cioccolato o la torta. E non potevo uscire di casa se la tasca sotto del mio zainetto non conteneva la merenda del mattino. v_v Quando mi compravano la focaccia dal panettiere era giorno di festa. Ma a dire il vero a me non piaceva nemmeno tanto. A volte toccava anche alle merendine preconfezionte, ma quel sacchetto scricchiolante mi faceva sentire in colpa verso la genuinità delle mie merende fatte in casa. E' questione di abitudine. Non ho mai invidiato le merende degli altri, quelle "serie", di marca. Anzi, ero molto gelosa del mio spuntino. Tant'è che una volta la mia vicina di banco Melania mi aprì il succo di frutta alla pesca senza dirmi niente e ne bevve circa metà. Ecco, io le feci una scenata memorabile. hem ero in 5^ superiore. Poi però le chiesi scusa:)
Con questa cultura non sono mai stata attratta da quelle merendacce unte e piene di grassi.
ne da cocacole o estathe. ne da patatine o kinderqualunquecosa.
L'altro giorno però è successa una cosa inspiegabile. Mi trovavo in macchina, erano circa le 14,45. Al mio fianco un mezzo pacchetto di patatine Dixi (le mie preferite). In una circostanza qualunque le avrei riportate a casa. Erano le 14,45 sottolineo, fuori pasto e fuori posto. Beh ho aperto il pacchetto e ho affondato la mano destra in quel cumulo soffice e formaggioso, ho tirato fuori una manciata di patatine e me la sono cacciata tutta in bocca. C'erano briciole dappertutto: sul sedile sul cambio, sulle mie gambe, sul volante., sui tappetini. Quello che ho provato non si può descrivere.
Avevo la bocca circondata di briciole, e mi sono pulita la mano sui pantaloni. E poi ho cercato di torligere le briciole dal sedile e invece ho fatto un pasticcio di briciole:D
Però ero felice. E l'odore di formaggio si è diffuso per la macchina. E io ero ancora più felice.
E volevo dirlo a tutti.

giovedì, novembre 29, 2007

Piccole manie

martedì, novembre 20, 2007

La scimmietta sbuffante

PROLOGO di The Muffin Woman Vale
Vorrei un mondo senza tecnologia. Come una volta. Chi l'ha detto che il progresso e “l'evoluzione” debbano correre in questo verso? Vorrei un mondo senza tv, senza computer, per quanto mi sfami. Vorrei passare serate nei pagliai, a scaldarsi tra le bestie e la paglia ma dove tutti sono felici comunque. Vorrei produrre il mio cibo, sapere che è sano, trovare i vermetti nella frutta. Scambiarlo col grano la legna, i vestiti. Vorrei conoscere un solo uomo e quello è per sempre. Un rapporto di fedeltà e rispetto reciproco. E tanti figli. Sicuramente non esisterebbero le persone depresse, in questo mio mondo. la gente non avrebbe tanto tempo libero per pensare. Non ci sarebbe “Buona Domenica”. Ne qualcuno che controlla la società, il pensiero comune. Nessuno standard. D'inverno farebbe freddo anche nelle case, ognuna avrebbe un camino. Niente macchine, niente inquinamento. Sembra impossibile ma questo mio mondo immaginario esisteva. Ora conosciamo gli errori da evitare.
Si potrebbe tornare indietro.
E non è detto che non succeda.

CAPITOLO ZERO di The Muffin Woman Pat
Io invidiavo Laura Ingless. E anche Heidi e Annette.
Le invidiavo perchè potevano correre nei prati, perchè facevano un sacco di strada a piedi, strada sterrata, quando c'era, se no su e giù per le colline, per i campi e le montagne.
Le invidiavo perchè avevano le guance sempre rosse, e i vestitoni larghi.
Perchè facevano colazione e merenda con il latte appena munto. E la torta fatta nel forno a legna.
Perchè andavano a dormire quando era buio e si svegliavano quando sorgeva il sole, con il gallo che cantava.
Le invidiavo perchè giocavano in strada, potevano accettare passaggi dai carretti sconosciuti (una volta lo feci anche io in Sicilia) per farsi dare "uno strappo" a casa. E poi giocavano con gli animali, ma non quelli da appartamento. Quelli un pò più ingombranti, come le mucche e i cavalli.
Le invidiavo perchè cucinavano sul fuoco. Quello vero. :D Perchè mangiavano le minestre. Perchè in casa erano sempre tantissimi e si aggiungeva un posto a tavola. Le invidiavo perchè quando si innamoravano diventavano rosse. Ancora di più.
Perchè per parlarsi si dovevano vedere faccia a faccia e poi giocavano al laghetto e si arrampicavano sugli alberi. Perchè la sorella grande pettinava quella piccola. Perchè esisteva il "ti do la mia parola" e quella era.
Anzi non le invidiavo, le invidio.

Vorrei andare avanti potendo tornare indietro. Vorrei sentire il profumo della frutta attaccata agli alberi. Anzi, vorrei poter sentire il profumo della frutta e basta.

E sembra assurdo, ma dobbiamo usare un blog per dirlo.


Explicit
pat scrive:come lo titoliamo
pat scrive:come mai hai la musica francese
pat scrive:titolo
pat scrive:-_-
pat scrive:fff
Vale. scrive: ..
pat scrive:cosa
Vale. scrive: titolo..
Vale. scrive: mmh
Vale. scrive: la scimmietta sbuffante
pat scrive: ma non c'entra
Vale. scrive: c'entra
pat scrive:perchè
Vale. scrive: perche io e te siamo insoddisfatte
Vale. scrive:
e quando siamo insoddisfatte di qualcosa ci appelliamo alla scimmietta sbuffante
pat scrive::D
Vale. scrive: fila liscio.

La scelta giusta

Denti bianchi o gengive sane? Antitartaro o antiplacca? Menta o Salvia? Gel o microgranuli? Dosatore o tubetto? Bianco o a strisce? Tubetto da 50 ml, da 100, o 150? Con il colluttorio o senza?
Ogni volta che mi trovo di fronte all'immenso scaffale dei dentifrici tutte le mie certezze crollano e decisamente troverei utile un consulente piazzato li apposta per i consumatori incerti come me. Come quelli che ti offrono il caffè.
Quando devo comprare il dentifricio vado in crisi. E mi ritrovo davanti allo scaffale a mangiucchiarmi le unghie, con lo sguardo smarrito e la fronte aggrottata. Prendo, poso, riprendo, riposo, Metto nel cestello, due passi, torno indietro.. Tutto questo per almeno 10 volte. A volte cambio, a volte no. Dentifricio, pane, cambio dentifricio, latte, cambio dentifricio, frutta.
E' una cosa che mi ha sempre creato moltissima difficoltà.
Ma non posso affidare questo compito al resto della famiglia, perchè la scelta del dentifricio è una cosa seria. Troppo importante per farsi guidare solo dalle offerte speciali. E loro non capiscono.

Lavarsi i denti è la prima cosa che si fa al mattino e l'ultima prima di andare a dormire. A me sono sempre venute le idee migliori lavandomi i denti. Oppure giro per casa, faccio altre cose, mi vesto, cammino, a volte rispondo anche al telefono:"schhhssahhaa mhhi ssthho lavvhanhdooo i dennccttthi"

Meno male che nelle altre cose non ho tutta questa difficoltà.........

giovedì, novembre 15, 2007

Caro Babbo Natale,...

Caro Babbo Natale,

...scusa se ti prendo un pò d'anticipo, ma sai coi tempi che corrono in Italia....
Il fatto è che ieri ho trovato nella cassetta delle lettere condominiale(ora va di moda così)la pubblicità di Toys e così un brivido mi ha attraversato la schiena e una lacrimuccia mi si è appesa all'occhio destro. Ho provato a fare finta di niente evitando di aprire il foglio, ma quando poi ho visto alla Tv la pubblicità della CocaCola, ho capito che dovevo muovermi. Scusa se non ti ho più scritto, ma mi hanno fatto credere che non esistevi più. In effetti i miei regali degli ultimi 18 anni devono essere stati spediti alla persona sbagliata. Ma di questo non mi meraviglio...

Sai che io non ho mai avuto grandi pretese. Non ho mai chiesto la villa di Barbie con terrazza, tantomeno la Ferrari di Barbie (anche perchè ce le aveva già mia cugina); non ti ho mai chiesto Ken (rimediato con una barbie vestita da uomo a cui ho tagliato i capelli, poverina); non mi interessava avere ne il Dolce Forno, ne la macchina del gelato, ne il gameboy, ne Nouvelle Cuisine. Non mi fregava di avere tutte le videocassette originali di Walt Disney, nemmeno Babymia(anche perchè avevo una ottima imitazione, un pò limitata nel vocabolario e un pò più grassa), non volevo niente di tutto ciò.

Io ti ho sempre chiesto solo ed esclusivamente due cose:
E cioè: i pattini a rotelle a stivaletto, quelli bianchi da principessa (cazzo ce li ha pure la mia amica Vale), ma oramai ho comprato i roller al Lidl a 19euroe90. (usati n.2 volte)
E poi la cosa che ho sempre desiderato in assoluto, che sarei pure venuta a prendermela a casa tua, che forse non ti sarebbe nemmeno costata tanto, eraaaa....
....il Kit per fare le pulizie.


Oh che ti devo dire, ma quel mini mocho, con quella mini scopetta, la mini paletta, e le mini spugnette, e il mini carrello, e il mini secchiello, mi hanno sempre fatto impazzire.

Poi uno si domanda perchè non mi piace tenere in ordine la mia camera....
Ti metto anche una foto, così non puoi sbagliarti.



Con affetto,

lunedì, novembre 12, 2007

Se fosse un fiore..?

Il lunedi mattina e il venerdi ci si sente giustificati ad essere stanchi e di cattivo umore. Se qualcuno osa chiederti che hai, alla risposta "è lunedi" nessuno può obiettare. Anzi, alle spalle sento vociferare: "lasciatela stare poverina, sai, oggi è lunedi!" "aaaah cavolo, non ci pensavo...". E cosi con questa banale scusa mi guadagno un pò di tranquillità. Non che ne abbia bisogno. Io sono di indole tranquilla, rasento lo scazzo, tantevvero che in molti si chiedono cos'abbia. Niente, è il mio rasentare lo scazzo.
E poi solitamente al lunedi si è reduci dal weekend. e i miei week end sono tranquilli, solitamente rifiuto l'inutile "giro in centro a far 2 passi" per chiudermi in casa, tranquilla.
Se poi, come questa domenica si tratta del "giro in centro a far 2 passi che è S. Baudolino e ci son le bancarelle e vediamo un pò di gente" allora prendo chiodi e martello e chiudo la porta con le travi. Come nei cartoons. Oddio, amo la gente e il casino, la città diventa anche un pò più colorata e ciò è un tesoro raro da queste parti. Ma quando ci sono le bancarelle si aprono le gabbie. Si è costretti a camminare per le vie col passo del gambero (di lato, possibilmente con le gambe un pò piegate molleggianti) ma quel che è peggio è il saluto obbligato e ripetuto. Perchè è in queste occasioni che rivedi i compagni delle superiori, delle medie, delle elementari, degli scout, del catechismo, che non ti cagano tutto l'anno ma che qui invece hanno tantissime cose da dire. E ci si ferma. In mezzo ai granchi, cosicchè ti devono girare intorno.
Finito l'estenuante colloquio prosegui per la tua via, ma lo incroci molteplici volte e per ogni singola volta lui ti saluta. E così per gli altri 50 compagni di infanzia.
Per questo evito.

Così ho trascorso il tempo a pensare e sono giunta ad un interessante pensiero sulla vita, che è non è altro che un se con un ma con un però. Ed è qui che mi è tornato alla mente il gioco del "se fosse..." di qualche anno fa a Domenica In, mi sembra.
Personaggi famosi a quel tempo (potrei osare una Sandra Milo con una Serena Grandi o una Debora Caprioglio o una Jo Squillo per esempio) che dovevano indovinare chi fosse il personaggio misterioso con delle domande che iniziassero con "se fosse..". Ricordo divenne il gioco dell'estate ma ancora mi chiedo come fosse possibile identificare una persona in questo modo. bel gioco comunque.



venerdì, novembre 09, 2007

Album di famiglia

Sicilia.
Provincia di Siracusa. Villaggio San Lorenzo.
Anno 1986


Ogni volta che guardo questa foto sento il profumo acre dei pomodori stesi al sole ad asciugare.
Voi non potete vederli ma erano proprio di fronte a me e a mia sorella.
Ricordo tutto di quella mattina. Il sole aveva già riempito di luce la stanza dove dormivamo io e mia sorella. Lei era pronta da mezz'ora. Come al solito doveva fare la figlia precisa.
Io avevo scampato il vicino che ogni mattina veniva ai piedi del mio letto col biberon attaccato alla bocca e punzecchiandomi i piedi pretendeva che giocassi con lui.
Ero piccola ma avevo già un brutto rapporto col sonno.
Mia mamma entrò gridando nella camera. Ma non per sgridarmi...per dirmi che dovevo correre in terrazza. "Correre??Alle 8 del mattino??"

Sopra il tetto della "nostra" casa, rigorosamente in affitto nella 5^ strada del Villaggio San Lorenzo, come oramai si faceva da almeno 5 anni e come avremmo fatto per altri 10 , c'era una terrazza gigantesca. Non ho mai capito che utilità potesse avere una terrazza a cielo aperto considerando che d'estate, in Sicilia è impensabile stare al sole senza un pò di ombra intorno.

Così mi trascinai sulle scale.
Il pavimento della terrazza era rosso sbiadito.
E solo allora capìi l'utilità di un terrazzo gigante.
Su delle tavole di legno c'erano una quantità industriale di pomodori tagliati a metà, che avrebbero fatto invidia all'uomo Del Monte. Erano li a seccare. L'odore pungente mi entrò nelle narici. Certo...uno la mattina spera di svegliarsi col profumo di brioches e cornetti, anche se in quel caso sarebbe stato più corretto dire "con l'odore della granita di mandorla e della brioches di pasta gialla". E invece no.(ma questa è una cosa che a casa mia succede tutt'oggi, quando la domenica ci si sveglia con l'odore della parmigiana di melanzane)
Rimasi un pò perplessa alla vista di quel tappeto rossiccio.

Fortuna che mio papà aveva la fissa delle foto ricordo :)

giovedì, novembre 08, 2007

Cosa vuoi fare da grande?

Da piccola non ho mai pensato a un unico lavoro che avrei voluto fare da grande. Di solito tutte le bambine sognano di fare le ballerine. Ma mia mamma solo per portarmi a ginnastica artistica/ritmica faceva una fatica ("no c'è una nuvola fra poco piove" "dai che poi dimagrisci troppo" "E' così lontano") che mi ha fatto subito passare la voglia di sperare in un futuro col tutu. Eppure potrò sempre vantarmi di essere stata scelta dall'insegnate per fare il saggio di fine anno col gruppo delle grandi (ok ok insieme a un'altra bambina e ho le prove)
Poi improvvisamente il mio fisico si è evoluto, e così un giorno decisi che avrei fatto il medico. Nel terzo mondo. Ne ero certa, tanto che un mio morosino degli anni 90 mi disse che non me l'avrebbe permesso e io lo lasciai.
Non ricordo di altri lavori. Beh sono sempre stata una forte sostenitrice del lavoro da Casalinga.

Oggi faccio tutt'altro, però ho pensato che non è giusto che uno non possa provare a fare tutti i lavori che vorrebbe fare.
Nell'ordine i lavori che vorrei provare a fare sono:
- la benzinaia
- la maestra d'asilo
- la cartolaia
- la cameriera (francese) o la signorina della reception nell'albergo
- il controllore delle ferrovie dello stato
- la voce delle ferrovie dello stato, quella che annuncia i treni (scusate ma mi sento già:"e' in arrivo sul 3° binario..no no sul 4°...no no scusate cazzo sul 1°...e tutta la gente su è giu per le scale :D)
- il falegname
- la sarta
- la casalinga
- il dermatologo
- il muratore
-l'inventrice di sondaggi (oggi vediamo quanta gente si lava prima di colazione e viceversa; oggi vediamo quanti chattano su msn e per quanto tempo )
Tutti lavori prettamente manuali. Non sono fatta per i lavori di mente, anche perchè la mia mente è già impegnata a fantasticare, quindi non ci sarebbe spazio per altro.
Invece i lavori che non potrei proprio fare sono:
-la commessa
-la bancaria
-la manager
-l'attrice
-la dj
-l'impiegata di un ufficio pubblico
-l'autista (mi faccio già un sacco di viaggi per conto mio)
-la giornalista
-la cassiera

Dovrebbero inventare la settimana internazionale dello scambio del lavoro: io ti presto il mio lavoro e tu mi presti il tuo. Non credo che ci sarebbero troppe conseguenze negative per l'economia italiana. Tanto peggio di così.

LA PROVA:
Nella foto Patty che fa il saggio con quelle "grandi" (facilmente distinguibili grazie ai collant neri 20 denari)

martedì, novembre 06, 2007


A casa mia periodicamente compaiono degli oggetti misteriosi ma nessuno sa perchè vengono comprati. Arrivano e basta. Di solito si tratta di oggetti della più moderna tecnologia.
Come la volta di Sky (è durato meno di un anno, ho mandato la disdetta poco tempo fa)....o del lettore DVD, acquistato a 19 euro e 90 da Mediaword, voluto, desiderato (come fai senza al giorno d'oggi??) e poi abbandonato sulla cassettiera bianca e diventato un ottimo portagioie.
Per non parlare del MochoVileda che possiamo considerare tecnologico visto che a casa mia siamo gli affezionatissimi del rastrello e dello straccio.
Vorrei citare anche i numerosi cordless che sono stati come meteore in casa mia. Nel senso che sono passati alla velocità della luce, sono caduti e deceduti sul pavimento.

Un giorno di qualche mese fa è arrivata nell'appartamento al 5° piano, la famosa "poltorna vibrante".
Ricordo un pò confusamente un catalogo delle poste, una specie di poltrona molto semplice e l'idea che senza di essa la nostra vita non avrebbe avuto più un senso. Già ci immaginavamo interminabili sedute di massaggi grazie ai quali saremmo stati più tonici e rilassati.
Dopo aver spinto mio papà all'acquisto indispensabile, la poltrona vibrante si è materializzata nella mia camera (materializza un cazzo, 5 piani a piedi per metà sulla mia schiena)
Dopo un primo momento di stupore, in meno di 24 ore è diventata un ottimo appendi abiti.
I miei.
Anche perchè sfido chiunque a trovare 20 minuti di nullafacenza durante l'arco della giornata.

Ieri guarda caso li ho trovati e ho trovato anche la poltrona stranamente svestita (cioè Sprovvista di vestiti messi sopra a torre di pisa)
Mi sono seduta e ho attivato il tasto "On". Prima che la vicina del piano di sotto cominciasse a battere la scopa contro il soffitto, ho prontamente diminuito la potenza. :) Mentre un rullo mi ridistribuiva le ossa e i muscoli a suo piacere, le vibrazioni sotto le gambe mi hanno fatto subito crescere il nervosismo accumulato da sabato.

Morale: alla fine della seduta il dolore alla schiena che non avevo mi è venuto e a questo si è aggiunto il mal di gola.
(eh oh state voi a lamentarvi dal dolore per venti minuti)

venerdì, novembre 02, 2007

Il Gatto e la Volpe

Vale e Patty al lavoro ad Arenzano




"La figlia di Rosella fa la prima comunione" "E chi se ne frega" risposi io, quando mio papà mi disse che dovevamo farle il regalo.

Questo è il primo ricordo che ho della mia amica Valentina. Immaginata un pò cicciottella,
dentro un vestito rosa confetto, con gli occhiali spessi un dito, viziata e capricciosa.
Poi dopo un buco di una decina di anni, improvvisamente "la figlia di Rosella" mi si materializza davanti agli occhi, in quel di Arenzano: Alta più di me, magra, timida e silenziosa.
Un'occhiata dall'alto al basso e viceversa e l'idea di distruggerla.

Pensai che non sarebbe durata un'ora. Ho iniziato a farle l'elenco di tutto quello che avrebbe dovuto fare, esagerando anche un pò: "Sveglia alle 7, poi colazione, cambia i ragazzi(..), spiaggia, strada lunga, stress, ritorna, nervoso, pranzo, lava denti, riposino, di nuovo spiaggia, docce, cena, uscite(..)fatica, tanto sonno"

Non ricordo come era vestita, ne come aveva i capelli (oddio forse come ce li ha ora).

Non ricordo nemmeno cosa mi disse quando si presentò.
Dava le spalle alla finestra.
Ricordo però, che dopo la mia spiegazione, pensavo che non l'avrei più rivista.

La stessa sera i nostri vestiti erano già mescolati nell'unico simil-armadio che avevamo in comune.

Alla fine della vacanza, hem della colonia, avevamo una complicità che nemmeno dopo anni di duro allenamento si guadagna.


Oggi ci aggiorniamo come si aggiorna una pagina di posta elettronica.



Io la figlia di Di Donna non la conoscevo, nonostante facesse la mia stessa scuola. Vedendola per i corridoi immaginavo fosse lei, aveva qualcosa di vagamente familiare… Suo padre invece me lo ricordo bene, quando andavo alla fiera di San Giorgio mi dava sempre i biscotti. Non mi interessava conoscere le figlie. Mi bastavano i biscotti una volta l’anno.

Quando mi proposero il lavoretto estivo in colonia (con tanto di colloquio) mi dissero che se non avessi retto potevo tornare a casa.

Era il novantanove.

La colonia era bellissima. Ad attendermi non c’era nessuno, tanto per mettermi a mio agio. Le mie colleghe erano già arrivate e credo avessero deciso di ignorarmi. Reduci da una vacanza in famiglia come solo loro possono fare passarono il loro tempo a fare i balli del villaggio.
Patty racconta spesso di avermi cercato di spaventare dandomi un sacco di mansioni. In realtà mi disse solo: “lei è Michela, svuotale la valigia!”. “…ok…”.
E questo fu il nostro primo dialogo.
Penso mi avesse dipinto nel suo variopinto cervello come la spocchiosa ragazzina che va bene a scuola ed che fa ogni cosa alla perfezione. Ed è cosi, ma le feci credere il contrario.

La leggenda narra che bastò il tempo di finire la valigia di Michela per far sbocciare l’amore.

Non tornai a casa.
Ressi a fatica quei giorni. Con due ore di sonno ogni notte.

Suggestione

Ieri credo di aver provato quello che prova Braccio di ferro tutte le volte che mangia gli spinaci.


Ho un pessimo rapporto con il sonno, nel senso che quando mi attacca, difficilmente riesco a resistergli. E' così affascinante con me, gentile...non ci mette molto a conquistarmi di solito. Sopratutto quando siamo in macchina. Mi cattura in un secondo. E infame perchè a volte mi paicerebbe rifiutare le sue avance, ma come si fa a resistergli?
Beh dicevo, ieri mi trovavo in macchina, ovviamente seduta dietro, come in tutti i viaggi di ritorno. Ho cercato di non farlo entrare ma devo aver lasciato un finestrino aperto. Poco prima mi era stata donata una lattina magina dai colori e le scritte poco comprensibili. L'ho presa perchè i regali fanno sempre piacere e l'ho messa in tasca. Da piccola ero affascinata dalla storia della cicala e la formica. Ho pensato "magari mi può tornare utile"
Sta di fatto che in macchina, quello stronzo, comincia ad attaccarmi e io, dietro a resistergli. Ho lottato con tutte le mie forze, ma poi all'improvviso il primo segno di cedimento. La testa va giù.
Allora inizio a guardare la tasca rigonfia. Accarezzo la lattina " no dai non posso...solo in caso di necessità"La testa va di nuovo giù. Riguardo la lattina. "resisti" la tiro fuori, la rimetto in tasca,"lascia perdere dai" la ritiro fuori.
Rumore di lattina stappata.
La macchina viene inondata da un profumo di fragola e tutto si colora di rosa.

Ho ceduto ai superpoteri. Due golate al big babol. I miei occhi si sono spalancati. Tipo così O_O
Mi sono sentita come un super eroe:)


Effetti collaterali: mi sono addormentata alle 4,30 O_o