Non le mie ferie, quelle degli altri.
Quelle di quelli che vanno in Riviera Ligure, ai Bagni.
Io non so che significa stare ai Bagni perchè da piccola i miei mi portavano in Sicilia dove le spiagge, lì, sono libere. Grandi, con la sabbia finefine. E con 2 o 3 ombrelloni messi in fila con un telo sopra o il gazebo se sei avanti, e il profumo di melanzane alla parmigiana, e la mamma che grida tutto quello che si può dire normalmente ai figli.
Invece ai Bagni deve essere diverso.
Tutti attaccati, che il tuo vicino ti deve stare per forza simpatico se no, ti voglio a sopportarlo 15 giorni. Mi sono immaginata il signor Brambilla, con gli occhiali spessi e la crema protezione 52 e il cappello col ventilatore nella visiera che ti racconta le barzellette.E che dice al figlio "chiama la mami che ci facciamo un tramezzino".
Mi sono immaginata gli amichetti del mare e gli amori estivi.
Anche io avevo gli amori estivi, ovviamente tutti non corrisposti.
Il mio primo amore estivo è stato un bambino biondo con gli occhi azzurri. Un angelo.
Andrea Costa.
Per lui ero totalmene invisibile.
Ieri al mare era martedì, ma sembrava sabato. Al mare tutti i giorni sembrano sabato.
La gente passeggiava poco vestita e abbronzata, rilassata.
Si respiravano l'odore del sale e del sudore di quando dormi sotto il sole delle 12.00 dopo una notte in discoteca misto al profumo croccante della frittura di pesce.
Ieri mi sono sentita felicemente bambina.
Ho pescato alla pesca di beneficienza una presina e un paio di collant di cotone lilla da bimba 6^ misura che si sono trasformate subito in una cintura con rosa annessa.
Ho mangiato un gelato gigante gusto Plasmon-Cannella-Pistacchio di Bronte.
Ho pucciato i piedi nell'acqua tiepida e pulita.
Ho scritto sulla sabbia un messaggio al/la signore/a dell'ombrellone della prima fila. E il mio nome gigante, sempre sulla sabbia, coi piedi.
E poi ho scoperto cosa vuol dire introdursi clandestinamente di notte ai Bagni Pescetto per lavarsi i piedi nella fontanella e usare l'asciugamano lasciato appeso alla ringhiera per asciugarseli e poi rimetterlo a posto un pochino spostato come per dire "hei, abbiamo usato il tuo asciugamano".
Con i miei 10 euro di vestiti addosso:) e soprattutto senza la paura di entusiarmarmi per tutte queste cose, proprio come fanno i bambini.
Quelle di quelli che vanno in Riviera Ligure, ai Bagni.
Io non so che significa stare ai Bagni perchè da piccola i miei mi portavano in Sicilia dove le spiagge, lì, sono libere. Grandi, con la sabbia finefine. E con 2 o 3 ombrelloni messi in fila con un telo sopra o il gazebo se sei avanti, e il profumo di melanzane alla parmigiana, e la mamma che grida tutto quello che si può dire normalmente ai figli.
Invece ai Bagni deve essere diverso.
Tutti attaccati, che il tuo vicino ti deve stare per forza simpatico se no, ti voglio a sopportarlo 15 giorni. Mi sono immaginata il signor Brambilla, con gli occhiali spessi e la crema protezione 52 e il cappello col ventilatore nella visiera che ti racconta le barzellette.E che dice al figlio "chiama la mami che ci facciamo un tramezzino".
Mi sono immaginata gli amichetti del mare e gli amori estivi.
Anche io avevo gli amori estivi, ovviamente tutti non corrisposti.
Il mio primo amore estivo è stato un bambino biondo con gli occhi azzurri. Un angelo.
Andrea Costa.
Per lui ero totalmene invisibile.
Ieri al mare era martedì, ma sembrava sabato. Al mare tutti i giorni sembrano sabato.
La gente passeggiava poco vestita e abbronzata, rilassata.
Si respiravano l'odore del sale e del sudore di quando dormi sotto il sole delle 12.00 dopo una notte in discoteca misto al profumo croccante della frittura di pesce.
Ieri mi sono sentita felicemente bambina.
Ho pescato alla pesca di beneficienza una presina e un paio di collant di cotone lilla da bimba 6^ misura che si sono trasformate subito in una cintura con rosa annessa.
Ho mangiato un gelato gigante gusto Plasmon-Cannella-Pistacchio di Bronte.
Ho pucciato i piedi nell'acqua tiepida e pulita.
Ho scritto sulla sabbia un messaggio al/la signore/a dell'ombrellone della prima fila. E il mio nome gigante, sempre sulla sabbia, coi piedi.
E poi ho scoperto cosa vuol dire introdursi clandestinamente di notte ai Bagni Pescetto per lavarsi i piedi nella fontanella e usare l'asciugamano lasciato appeso alla ringhiera per asciugarseli e poi rimetterlo a posto un pochino spostato come per dire "hei, abbiamo usato il tuo asciugamano".
Con i miei 10 euro di vestiti addosso:) e soprattutto senza la paura di entusiarmarmi per tutte queste cose, proprio come fanno i bambini.
7 commenti:
anche te quiiii :)
è da due anni che sono qui:)))
come vedi il pallino dello scrivere non m'è passato:)
come stai?
io ho due anni da raccontarti, come facciamo?
e anche te:)
guarda adesso sn a lavoro
da asabto sono in ferie
mi troverai spesso online....
Io esco dall'anonimato mai commentato:)...
Giusto per farti sapere che anche io ti leggo da quando hai aperto il blog:)
E sei brava cacchio:*
cavoli.grazie astorino.
sei un tesoro.:*****
Per me i bagni di Arenz rimangono sempre i più fighi..soprattutto se in carne e ossa::))Battutaccia!!Passamela dai lo sai che io ci sono affezionata!
Lisa
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