Le piaceva tuffarsi, correre dietro alle onde e poi scappare; le piaceva guardare i riflessi del sole e annusare l'acqua e percepire quell'odore di pescheria come quella di Via San Lorenzo.
"Già, come il santo delle stelle", pensava sempre.
Ogni tanto si sbagliava e se la beveva l'acqua. Solo che era un pò salata, allora la sputava.
E poi rideva. Rideva perchè nonostante sapesse che era salata e le faceva schifo, ogni tanto faceva finta di dimenticarsi e se la beveva di nuovo.
Poi amava andare sott'acqua tappandosi il naso con le dita.
E le piaceva stare a sentire il silenzio del mare.
E sentire tutto ovattato. Anzi non sentire nulla.
Stava con gli occhi aperti però, perchè voleva vedere tutto.
Come quando non portava gli occhiali che vedeva tutto sfuocato.
Qualche volta lo faceva di non mettersi gli occhiali. Le piaceva isolarsi dal mondo, così vedendo gli oggetti sfuocati, poteva dare alle cose il significato che voleva lei.
Poi le piaceva la schiuma che le sembrava quella della vasca che lei non aveva.
Perchè a casa sua si erano convertiti alla doccia. Una volta mise il piede sul tappo e aspettò che si riempisse tutta la vasca come la pubblicità della Saratoga. Ma lei non aveva il silicone e allagò il bagno, e furono cazzi.
Ma la cosa che amava di più del mare era la sabbia sotto l'acqua. Quella fine e morbidissima. Tipo quella della Sicilia del mar Ionio.
Di solito ci affondava le mani detro, la tirava su, e poi...
...poi la lanciava.
Oppure affondava le mani, la tirava su e si faceva lo scrub.
Oppure affondava le mani, la tirava su e la guardava.
Certe volte stringeva il pugno forte perchè non voleva farla scivolare via. Stringeva il pugno fortissimo da farsi male alle mani.
Poi riapriva piano piano le dita e lei, ancora zuppa d'acqua rotolava via.
Un giorno come tanti altri, affondò la mano sotto la sabbia del mare, tiro su una manciata grandissima gigante e poi sentì pungere fortissimo la mano.
Aveva raccolto un granchio.
Gli tirò tutte le parolacce del mondo.
Che male faceva quel morso. Un morso profondo.
Una pizzicata dolorante. Le vennero le lacrime, ma non pianse.
Perchè il granchio era creatura del mare.
Per un pò non mise piu' piede in acqua.
Si guardava la mano e ogni volta che la guardava si ricordava il male.
Anzi aveva deciso che non ci sarebbe piu' andata al mare. Maledetto mare.
Poi la ferita si chiuse, arrivò di nuovo il sole e si dimenticò della promessa fatta e tornò al mare.
Ci si ributtò ma non prese subito la sabbia.
Rimase un pò li a fare il morto a galla, facendosi cullare da tutte le onde.
A un certo punto arrivò a riva (fece il morto per almeno dieci minuti).
E la sua mano andò contro la sabbia.
La ritirò subito. Le vennero gli occhi lucidi, di nuovo.
Poi sorrise, affondò la mano con tutta la forza che aveva, tirò su una mega manciata di sabbia.
E quando la riaprì, con grande sorpresa, tra tutti i granelli trovò una conchiglia.
A lei piacevano molto le conchiglie.
Era una conchiglia bianca, bellissima. Con tutte le ondine.
Avrebbe voluto tenerla tutta per lei, magari bucarla e fare una collana.
La guardò, se la mise sul petto per fare le prove.
Poi appoggiò la mano a filo d'acqua e lentamente la fece scivolare, guardandola piano piano appoggiarsi sul fondo del mare, proprio vicino a un'altra conchiglia.
Pensò: "Non è con me che deve stare. La conchiglia, come quello stronzo del granchio, è pure lei creatura del mare"
Ma tentennò, lei la voleva, la voleva davvero tatnto. Ricaccio la mano nell'acqua, ma arrivò un'onda e scombinò il fondo. Rimase un attimo smarrita, le ritornarono gli occhi lucidi, ma dalla riva tuonò una voce:
"Tesoro cosa ne dici di uscire dall'acqua, che hai le labbra violaaa???"
Era sua mamma con l'asciugamano da spiaggia tra le mani.
"Mammaaaa, cavolo, ma ti ricordi ogni tanto che ho 28 anniiii???"
"Già, come il santo delle stelle", pensava sempre.
Ogni tanto si sbagliava e se la beveva l'acqua. Solo che era un pò salata, allora la sputava.
E poi rideva. Rideva perchè nonostante sapesse che era salata e le faceva schifo, ogni tanto faceva finta di dimenticarsi e se la beveva di nuovo.
Poi amava andare sott'acqua tappandosi il naso con le dita.
E le piaceva stare a sentire il silenzio del mare.
E sentire tutto ovattato. Anzi non sentire nulla.
Stava con gli occhi aperti però, perchè voleva vedere tutto.
Come quando non portava gli occhiali che vedeva tutto sfuocato.
Qualche volta lo faceva di non mettersi gli occhiali. Le piaceva isolarsi dal mondo, così vedendo gli oggetti sfuocati, poteva dare alle cose il significato che voleva lei.
Poi le piaceva la schiuma che le sembrava quella della vasca che lei non aveva.
Perchè a casa sua si erano convertiti alla doccia. Una volta mise il piede sul tappo e aspettò che si riempisse tutta la vasca come la pubblicità della Saratoga. Ma lei non aveva il silicone e allagò il bagno, e furono cazzi.
Ma la cosa che amava di più del mare era la sabbia sotto l'acqua. Quella fine e morbidissima. Tipo quella della Sicilia del mar Ionio.
Di solito ci affondava le mani detro, la tirava su, e poi...
...poi la lanciava.
Oppure affondava le mani, la tirava su e si faceva lo scrub.
Oppure affondava le mani, la tirava su e la guardava.
Certe volte stringeva il pugno forte perchè non voleva farla scivolare via. Stringeva il pugno fortissimo da farsi male alle mani.
Poi riapriva piano piano le dita e lei, ancora zuppa d'acqua rotolava via.
Un giorno come tanti altri, affondò la mano sotto la sabbia del mare, tiro su una manciata grandissima gigante e poi sentì pungere fortissimo la mano.
Aveva raccolto un granchio.
Gli tirò tutte le parolacce del mondo.
Che male faceva quel morso. Un morso profondo.
Una pizzicata dolorante. Le vennero le lacrime, ma non pianse.
Perchè il granchio era creatura del mare.
Per un pò non mise piu' piede in acqua.
Si guardava la mano e ogni volta che la guardava si ricordava il male.
Anzi aveva deciso che non ci sarebbe piu' andata al mare. Maledetto mare.
Poi la ferita si chiuse, arrivò di nuovo il sole e si dimenticò della promessa fatta e tornò al mare.
Ci si ributtò ma non prese subito la sabbia.
Rimase un pò li a fare il morto a galla, facendosi cullare da tutte le onde.
A un certo punto arrivò a riva (fece il morto per almeno dieci minuti).
E la sua mano andò contro la sabbia.
La ritirò subito. Le vennero gli occhi lucidi, di nuovo.
Poi sorrise, affondò la mano con tutta la forza che aveva, tirò su una mega manciata di sabbia.
E quando la riaprì, con grande sorpresa, tra tutti i granelli trovò una conchiglia.
A lei piacevano molto le conchiglie.
Era una conchiglia bianca, bellissima. Con tutte le ondine.
Avrebbe voluto tenerla tutta per lei, magari bucarla e fare una collana.
La guardò, se la mise sul petto per fare le prove.
Poi appoggiò la mano a filo d'acqua e lentamente la fece scivolare, guardandola piano piano appoggiarsi sul fondo del mare, proprio vicino a un'altra conchiglia.
Pensò: "Non è con me che deve stare. La conchiglia, come quello stronzo del granchio, è pure lei creatura del mare"
Ma tentennò, lei la voleva, la voleva davvero tatnto. Ricaccio la mano nell'acqua, ma arrivò un'onda e scombinò il fondo. Rimase un attimo smarrita, le ritornarono gli occhi lucidi, ma dalla riva tuonò una voce:
"Tesoro cosa ne dici di uscire dall'acqua, che hai le labbra violaaa???"
Era sua mamma con l'asciugamano da spiaggia tra le mani.
"Mammaaaa, cavolo, ma ti ricordi ogni tanto che ho 28 anniiii???"
8 commenti:
La prossima volta che prendi la conchiglia tienila forte...vedrai che le piacerà anche la terra ferma..:)
ma a questa bambina il mare piace ancora?
ma per caso,quello stronzo del granchio, creatura del mare, che ha punto fortissimamente perché lo lasciassi andare, era il fratello ribelle della bella conchiglia, creatura del mare, che non ha punto fortissimamente perché la lasciassi andare? bello, dolce, e alla fine simpatico il tuo racconto.
balza:lo sai che io sono un disastro e mi cadono sempre le cose dalle mani:)
minu a questa bambina piacciono il mare, la piscina, il lago, lo stagno, il fiume...ma di mare ce n'è uno solo:))
marirose diciamo che non sono proprio fratelli, ne mai si sono conosciuti, anche se la tentazione di metterli in una sorta di contatto è stata forte:))
molto bella la foto, e se posso darti un consiglio, è vero che la conchiglia appartiene al mare e che siete due cose diverse, ma è anche vero che le due cose possono coesistere.
lei apparterrà a te e tu a lei.
lei alla terra e tu al mare.
le prossime conchiglie che trovi nn lasciarle andare tanto facilmente, sarà il mare stesso a riprendersele se nn vorranno stare con te. ma qndo le vedi brillare nella tua mano il gioco ormai è fatto, sta a te a quel punto lasciare che ti illuminino il viso.
anonimo quasi quasi vado al mare il prossimo fine settimana.
solo che in liguria ci sono solo sassi :)))
ha ha ha tua mamma con l'asciugamano e' fantastica!!
guarda punzy mia mamma mi controlla ancora se porto la canottiera d'inverno... v_v
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